La storia di uno dei gruppi musicali femminili poco conosciuto del genere rock e R&B
Di questa canzone ne abbiamo già parlato in più di una volta. Ma mai come faremo oggi non solo attraverso la rubrica ‘La Canzone del Lunedì’, ma anche mediante ‘Retrospettive in musica’. Da quando abbiamo ‘azionato’ lo schema degli speciali, che siano mini o di tre parti o addirittura reportage poco importa, non ci siamo mai e poi mai soffermati nell’andare affondo sulla storia dei generi musicale e, perché no, anche di quei piccoli complessi, band o gruppi musicali che, in un modo o nell’altro, hanno fatto la storia.
Attenzione, però, hanno contribuito ad evolvere la storia della musica ma non ad essere la storia stessa. Si, è vero: è un po’ cattivella questa considerazione, forse un po’ troppo spostata verso la negatività. Ma non è questo il concetto sul quale porre le basi di questo racconto musicale che affonda le radici, appunto, nel duplice genere Rhythm and blues e pop – rock.
Un gruppo musicale femminile, lo diciamo subito, che si è rivelato importante ai fini cinematografici qualche anno più tardi, semmai qualche decennio più tardi, in cui, con una canzone ha accompagnato una delle scene più iconiche del cinema e, per certi versi, ha ispirato anche noi di FreeTopix Magazine.
A questo punto, vi chiederete voi cari lettori, ma come sia possibile? Allora, senza farvi perdere ulteriore tempo, vi riportiamo la classica frase che usiamo solitamente quando dobbiamo incominciare a precisare alcune cose o dettaglia all’interno di un articolo o di uno speciale: come sempre andiamo con ordine. La storia che vi stiamo per raccontare ha avuto inizio, ufficialmente, nel 1963 ed è terminata solamente nove anni più tardi, nel 1972. Eppure, la scena del film a cui facciamo riferimento risale al decennio successivo, agli anni ’80: ed esattamente all’anno 1987.
Il protagonista di questa storia è un gruppo musicale tutto al femminile, il quale conquistò gli Stati Uniti d’America a suon di canzoni suddivise, più o meno equamente, in dieci dischi in studio. Alla fine, saranno molti di più, ma lo scopriremo più avanti. dunque, dicevamo una storia musicale tutta al femminile che iniziò nel lontano 1957. Tutto ebbe inizio in una delle classiche contee sperdute dello Stato dell’Alabama, profondo Sud degli Stati Uniti d’America.
L’anonima studentessa quattordicenne Rosalind Ashford incominciò a sviluppare una grande passione per la musica che la portò, dopo qualche tempo, a cantare nel coro non tanto della chiesa, come spesso succede, ma bensì della scuola che frequentava.
Nell’anno sopra indicato e su insistenza della madre, la giovane Rosalind, rispose all’annuncio di un provino organizzato un impresario musicale, Edward Larkins. Quest’ultimo era alla ricerca di elementi per una formazione tutta al femminile. Non si sa, però, cosa stesse cercando lo stesso Larkins. Sta di fatto che si ritrovò per le mani l’occasione della vita. Infatti, la quattordicenne Rosalind, per recarsi al provino si fece accompagnare da un’amica, Annette Beard. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare non accadde quello che in moti credono che sia potuto accadere. Nel senso che si presenta un’aspirante cantante ma ad essere presa è quella che non aveva neanche interesse a partecipare.
Invece, la sorte fu favorevole anche alla Ashton la quale, proprio insieme alla sua amica del cuore, venne inserita in un gruppo musicale chiamato Del-Phil’s. in questa formazione musicale c’erano altre due ragazze: Gloria Williamson e Martha Vandellas; ora il nome vi inizia a dire qualcosa? Forse si o forse no. Sta di fatto che le quattro ragazze iniziarono una serie di apparizioni.
Diciamo che ogni occasione era buona, come feste private e feste scolastiche, riscuotendo anche un ottimo successo tant’è che vennero ingaggiate per essere, addirittura, le coriste di Marvin Gaye. Ma a questo punto, per non andare troppo oltre ancora con la storia, giustificando anche il nuovo appuntamento con ‘La canzoni del Lunedì’, soffermiamoci sulla canzone di oggi.
Come detto l’abbiamo ricordata più volte e sempre in questa rubrica che, come accennato in precedenza, trae la sua ispirazione da un film del 1987 e, in modo particolare, da una scena ben precisa di ‘Good Morning, Viet-Nam’. Quella in cui Adrian Crounauer, interpretato da uno scatenato Robin Williams, inaugura, per la prima volta, le sue trasmissioni dalla stazione radiofonica dell’esercito americano nella città di Saigon. In quell’occasione lancia una canzone che carica tutti gli ascoltatori che si trovano a seguire il suo bizzarro ‘show’ radiofonico: Nowhere to run.
Un singolo che ci connette, addirittura e quasi indirettamente, alla rubrica ‘Disco Music’. La canzone, entrata nell’immaginario collettivo, grazie al film con l’indimenticabile Robin Williams, venne rilasciata nelle radio americane a partire dal 10 febbraio del 1965. Cantata dal gruppo pop femminile Martha & The Vandellas, ‘Nowhere To Run’ venne prodotta dalla Motown e composta e scritta da personaggi del calibro di Lamont Dozier e dei fratelli Brian ed Eddie Holland.
Registrata il 21 di ottobre del 1964, ‘Nowhere to run’ si lascia ascoltare fin da subito grazie ad un’energia travolgente determinata da catene di neve, fruite da strumenti per percussione, insieme al classico tamburello e batteria. Per molti il sound racchiudeva la stessa e identica potenza sonora di un altro brano di quegli anni: ‘Dancing in the street’, anche questo del gruppo femminile ma composto da Marvin Gaye e William ‘Mickey’ Stevenson.
Compreso nel loro terzo album, dal titolo ‘Dance Party’, il singolo si piazzò all’ottavo posto della Billboard hot cento e alla posizione numero cinque della Billboard R&B chart’, infatti il genere indicato è pop soul; mentre nel Regno Unito ottenne un così grande successo che non solo si piazzò alla ventesima posizione delle classifiche britanniche, diventando addirittura disco d’argento.
Nel corso degli anni è stata utilizzata in diversi episodi di famose serie televisive ed è stata oggetto di numerose cover. Indicata con la posizione numero 358 tra le migliori cinquecento canzoni secondo la rivista ‘Rolling Stones’, Nowhere to run’ è contenuto nel 45 giri dal titolo: Dance Party che, contrariamente a quanto si pensa, non è il titolo del brano pubblicato nel cosiddetto lato B. La seconda canzone è conosciuta come ‘Motoring’ ed ebbe comunque un discreto successo.