Manca esattamente un mese al giorno in cui gli Usa andranno a votare il nuovo Presidente

Manca ormai un mese e qualche giorno all’election day negli Stati Uniti d’America e dopo il dibattito, tenutosi lo scorso 10 settembre, Kamala Harris e Donald Trump non si sono più incontrati. Inizialmente l’accordo fra i due era quello di organizzare altri due incontri prima del giorno fatidico ma, ormai, non c’è stata nessuna traccia di un possibile secondo match fra i due. O quantomeno sarebbe giusto dire che uno dei due si è praticamente rifiutato, a quanto sembra, di concedere un altro round.

Per quanto riguarda i motivi per cui avrebbero spinto su tale scelta, per il momento, non ci esponiamo visto che lo scopo della speciale rubrica ‘Road To Usa 2024’ è quella di parlare delle imminenti elezioni americane in modo prettamente politico, anche se sarebbe quella la sostanza, ma soprattutto, solo ed esclusivamente dal punto di vista storico; senza dimenticare eventuali curiosità, che ci sono, riducendo, di molto, le implicazioni delle dichiarazioni dell’una e dell’altra parte perché si sa, in questa epoca molto particolare, la politica stessa è fonte di divisione per il cittadino comune.

Eppure, riteniamo che avvicinarci a questo evento sia comunque giusto andando a ricordare il modo in cui si svolge, scoprendo la terminologia esatta e, seppur scontato, ricordare i personaggi storici che si sono avvicendati alla Casa Bianca, di cui uno in particolare, proprio in questa settimana ha tagliato il traguardo dei 100 anni; si tratta del trentanovesimo Presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter, predecessore di Ronald Reagan.

Dunque, in questo speciale inizieremo ad occuparci di un argomento in particolare e con un bel punto interrogativo: Come viene eletto il Presidente degli Stati Uniti? Si è deciso di partire da questa domanda, molto didattica, per certi versi, ma anche molto logica, per altri; tralasciando, almeno per questa settimana, su chi sarebbe in vantaggio tra i due contendenti per la corsa su alcuni Stati chiave per queste elezioni, con la promessa che, in questi ultimi appuntamenti, vi aggiorneremo quel tanto che basta per rimanere sempre sull’attenti in merito all’attualità da non dimenticare mai.

In fondo, nel raccontare aneddoti, non tanto politici, quanto storico giuridici degli Stati Uniti d’America, è sempre rilevante partire dalle basi e soprattutto quali sono le condizioni necessarie per farsi eleggere Presidente della Nazione più potente del Mondo? Secondo il diritto costituzionale si richiedono tre requisiti fondamentali: l’età, il luogo di nascita e la durata del luogo di residenza.

Per quanto concerne il primo requisito, chi vuole candidarsi per la Casa Bianca deve aver raggiunto i trentacinque anni di età; deve essere cittadino americano fin dalla nascita e, inoltre, essere in possesso della residenza negli Stati Uniti d’America da almeno quattordici anni.

Partendo da questo presupposto e rimanendo, per sommi capi, ancora nell’alveo del diritto costituzionale a stelle e strisce, il Presidente degli Stati Uniti viene eletto ogni quattro anni. Quindi i cittadini americani sono chiamati alle urne per eleggere, attenzione, il nuovo Presidente o per confermare quello in carica. In questo caso chi sarà rieletto rimarrà alla Casa Bianca per altri quattro anni; un secondo ed ultimo mandato, dunque.

Ma nella storia americana non è stato sempre così. In questo lungo mese, in queste quattro settimane, per molti versi, che ci separano dal fatidico appuntamento, vi faremo scoprire che non sempre chi è stato eletto è rimasto anche solo per un solo mandato e non sempre chi ha varcato l’ingresso della Casa Bianca lo ha fatto tramite elezioni.

Come scopriremo, anche, come si sia sviluppato, sempre dal punto di vista storico s’intende, mai e poi mai dal punto di vista politico, il meccanismo delle primarie, oltre che il suo funzionamento e la terminologia che accompagna o contraddistingue tale procedura.

Una procedura che viene descritta e sancita in questo modo: Gli Elettori si riuniranno nei rispettivi Stati e voteranno a scrutinio segreto per il Presidente e il Vicepresidente, di cui almeno uno non dovrà essere residente nello stesso Stato; nella loro scheda indicheranno la persona votata come Presidente, e in schede distinte la persona votata come Vicepresidente, e faranno elenchi distinti di tutte le persone votate come Presidente e di tutte le persone votate come Vicepresidente e del numero di voti per ciascuna di esse, elenchi che firmeranno e certificheranno e trasmetteranno sigillati alla sede del governo degli Stati Uniti, presieduta dal Presidente del Senato;

Il Presidente del Senato, in presenza del Senato e della Camera dei Rappresentanti, aprirà tutti i certificati e si procederà al conteggio dei voti;

La persona che avrà ottenuto il maggior numero di voti per la presidenza sarà il presidente, se tale numero sarà la maggioranza dell’intero numero di elettori nominati; se nessuno avrà tale maggioranza, la Camera dei rappresentanti sceglierà immediatamente il presidente tra le persone che avranno ottenuto il numero più alto, non superiore a tre, nella lista dei votati per la presidenza. Tuttavia, nella scelta del Presidente, le votazioni avverranno per Stati, con un voto per ogni Stato; il quorum a tal fine sarà costituito da uno o più membri provenienti dai due terzi degli Stati, e per la scelta sarà necessaria la maggioranza di tutti gli Stati. Se la Camera dei Rappresentanti non sceglierà il Presidente, quando il diritto di scelta spetterà loro, prima del quarto giorno di marzo successivo, il Vicepresidente fungerà da Presidente, come in caso di morte o di altro impedimento costituzionale del Presidente.

La persona che avrà ottenuto il maggior numero di voti come Vicepresidente sarà il Vicepresidente, se tale numero sarà la maggioranza dell’intero numero di Elettori nominati, e se nessuno avrà la maggioranza, allora il Senato sceglierà il Vicepresidente tra i due numeri più alti della lista; il quorum a tal fine sarà costituito dai due terzi dell’intero numero di Senatori, e la maggioranza dell’intero numero sarà necessaria per una scelta. Ma nessuna persona costituzionalmente non eleggibile alla carica di Presidente potrà essere eletta a quella di Vicepresidente degli Stati Uniti.

Attraverso queste parole abbiamo riportato, per filo e per segno, il testo di quello che è conosciuto come il XII emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d’America.

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