Ultimo appuntamento con la colonna sonora della serie principale del franchise televisivo
E si arriva come d’obbligo al terzo ed ultimo appuntamento con le soundtrack dei tre telefilm di Csi. Questa volta e non può essere altrimenti ci spostiamo in quel di Las Vegas, ci spostiamo nella città del vizio da cui tutto è partito ed è poi terminato dopo ben quindici lunghi anni, fatti di successi e di pubblico conquistato nei tre quinquenni. Era il 6 ottobre del 2000, quando la Cbs lanciò, per la prima volt in assoluto, il primo episodio della prima stagione che era, a dispetto della classica forma e struttura del passato, il vero e proprio pilot. Di fatti, il titolo, era quello dell’intero telefilm.
Una curiosità che non può passare inosservato, anche per quanto riguarda i cultori stessi dello show televisivo in questione. Infatti, da noi arrivo l’anno seguente sui canali Mediaset. Esattamente su Italia 1 e in quale giorno? Il 13 settembre del 2001, due giorni dopo gli attacchi dell’11 settembre del 2001.
Dunque, dicevamo che il telefilm venne prodotto per ben quindici stagioni: a partire, come già sottolineato, dal 6 ottobre di ventiquattro anni fa, fino al giorno di 27 settembre del 2015. Un giorno ed un periodo strano per porre fine alla messa in onda di uno show televisivo. Il successo della serie tv fu talmente tale che riportò in auge un vecchio schema già sfruttato molti decenni prima dai serial televisivi tra gli anni ’70 e gli anni ’80.
Nonostante, in questo caso, si tratta di casi affrontati da un gruppo di agenti della scientifica, i quali lavorano ad un turno ben preciso, l’aspetto stesso della scena del crimine, come vero ‘personaggio’ dello show televisivo, richiama un qualcosa che era già stato sperimentato in precedenza inaugurando, oltremodo e forse anche in maniera del tutto involontaria, un altro tipo di genere per le serie televisive.
Infatti, tra il 1976 ed il 1983 la Nbc produsse un poliziesco atipico per quei tempi; in cui l’assoluto protagonista non erano i classici poliziotti in divisa o in borghese ma un medico legale. Dunque, un vero e proprio antesignano di quello che, i telespettatori di tutto il mondo, vedranno, poi, a partire dal 2000. Il protagonista principale regalava anche il titolo allo stesso telefilm, ‘Quincy’, con Jack Klugman. Con 148 episodi, Glen A. Larson, anticipò i tempi e, allo stesso tempo, ponendo le basi per quello che oggi si chiamano ‘procedural’, dove le storie sono in secondo piano a dispetto, appunto, della procedura di indagine.
Uno stile del tutto nuovo, quello del procedural, che, addirittura, convinse altri produttori a realizzare serie poliziesche e non solo, si pensi ai ‘medical’, anche se in quel caso furono quasi anticipati da ‘E.R. – Medical Division’, con lo stesso modo nel proporre storie un po’ troppo ingabbiate in alcuni schemi. I più zelanti ricorderanno, certamente, un’altra storica serie tv conosciuta come ‘Law & Order – I due volti della giustizia’. Ma in quel caso, il procedural, era tutto incentrato su come veniva applicato, caso per caso, il sistema penale americano. Un esempio che ha fatto scuola.
In quasi tutte e quindici le stagioni a comandare la squadra della sezione scientifica della polizia di Las Vegas ci pensa Gil Grissom, interpretato da William Petersen. Al suo posto sarà arruolato Laurence Fishbourne. Ma il cambio della guardia avvenuto, esattamente, alla nona stagione non è intaccato quella della colonna sonora che, anche in questo caso, c’era la firma sempre della band inglese degli Who con un titolo del brano alquanto consono proprio per le trame del telefilm: Who are you? Chi sei tu? Nella traduzione in italiano; accompagnato con quel coro dichiaratamente ironico.
Con il brano in questione rimaniamo sempre nel decennio 1970 ed esattamente nell’anno 1978. Il titolo del brano è anche quello del disco che era composto da ben 9 tracce. Rispetto alle altre due canzoni analizzate e ricordate fino adesso, ‘Who are you?’ ha avuto un’ideazione alquanto singolare. Anche in questo caso, sempre nella fase di composizione e di incisione c’era sempre lui: Peter Townshend, il leader indiscusso della band degli ‘Who’.
Secondo le dichiarazioni di quest’ultimo il testo della canzone venne ispirato, addirittura, da un incidente che avvenne durante l’ultima tappa del tour, guarda caso, che promuoveva il disco del 1971. Quello delle due precedenti canzoni fruite per i due spinoff del franchise televisivo.
Oltre a Who are you? Quali erano i titoli degli altri otto brani del disco? New Song; Had Enough; 905; Sister Disco; Music Must Change; Trick of the light; Guitar and pen; Love Is coming Down; e appunto la stessa canzone che attribuisce titolo al disco.
La canzone principale, quella che traina l’intero 33 giri, venne registrata il 4 ottobre del 1977 per poi esser pubblicata il 14 luglio nel Regno Unito del 1978 e, successivamente, negli Stati Uniti d’America il 5 agosto dello stesso anno.
Il disco, comunque, è caratterizzato da ben tre generi apparentemente slegati fra di loro uniti, comunque, da ben due punti di riferimento: il rock, l’hard rock e il power pop.
Who are you, come le canzoni precedenti fino adesso ricordate, è stata più volte modificato nella durata, visto che, inizialmente presentava un’incisione di ben nove minuti e ventuno secondi. Anche se la stessa versione ufficiale è di tre minuti in meno, ovvero di sei minuti e ventuno secondi. Il successo, comunque, fu evidente. Non solo in patria ma anche negli Stati Uniti d’America, piazzandosi nella quattordicesima posizione tra i dischi più ascoltati ed acquistati di quel periodo.
A distanza di quasi venticinque anni dal primo episodio e a quasi quindici dall’ultimo cosa è realmente rimasto di questo show televisivo per alcuni aspetti rivoluzionario? Nonostante ci siamo soffermati sulle soundtrack la risposta sarebbe alquanto riduttiva. Ci sarebbero altri elementi da considerare, altri dettaglio da andare ad approfondire che, in un secondo momento passeranno la nostra lente d’ingrandimento.
Per il momento l’unica cosa che veramente conta è l’aver celebrato, quasi indirettamente per il decennale di uno dei tre, questo franchise televisivo diventato un cult quasi nell’immediato tracciando, quasi, un solco profondo tra i telefilm del passato e quelli del futuro.