Il 23 settembre del 1949 nasce a Long Branch, New Jersey, il Boss della Musica Mondiale: Bruce Springsteen

È vero, nell’appuntamento di ieri non abbiamo condiviso neanche una canzone e allora, come d’obbligo, ci rifacciamo proprio oggi e non solo perché siamo giunti all’ultimo appuntamento con Bruce Springsteen e la sua storia, raccontata in maniera molto riassuntiva e soffermandosi solo sui primi anni di vita del Boss della Musica Mondiale. Ma anche perché oggi, appunto, lunedì 23 settembre non solo, comunque, appunto, il suo 75° compleanno, ma è anche il primo giorno della settimana e rubrica ‘La canzoni del Lunedì’ non tramonta mai. Certo, in questo caso sarebbe meglio nominarla ‘Le canzoni del lunedì’, visto che non ci fermeremmo solo ad una.

Nemmeno, però, ci soffermeremo nell’analizzarle tutte. È impossibile e improbabile che non solo lo si riesca a fare attraverso un solo articolo, normale, ma anche su un testo diviso in ben cinque parti. Cinque parti, appunto, e crediamo, a questo punto si possa anche dire, che è la prima volta di aver dedicato un reportage ad un personaggio iconico che sia ancora tra noi.

Dunque, dicevamo delle canzoni. Nella prima parte di questo lunghissimo speciale interamente dedicato a lui avevamo, più o meno affermato, che aveva pubblicato cento o comunque più cento canzoni. in realtà non ci siamo nemmeno avvicinati al numero ufficiale.

294 brani, tutti quanti scritti da lui. con questo numero, però, non vengono neanche prese in considerazione quelle che non sono state sviluppate da lui e senza contare quelle che ha realizzato senza ancora pubblicarle ma che sono rimaste ancora nel cassetto; quindi, sono più di trecento. E i dischi, quanti veramente ne ha registrati? Ben 37, di cui 21 in studio e altri sedici tra raccolte e concerti dal vivo pubblicati come long play. Anche se, è chiaro che, tale elenco è destinato a crescere ancora.

Rimaniamo, però, ancora sulle registrazioni e pubblicazioni ufficiali: si perché non abbiamo ancora terminato la nostra missione, diciamo così, nel ricordare, almeno ed in via sommaria, tutti i dischi della sua carriera. ci eravamo fermati a ‘The Rising’, le cui motivazioni sono già state ampiamente analizzate nell’apposito speciale.

Tre anni più tardi, in piena guerra in Iraq, The Boss sorprende il mondo con un albume, sì acustico, ma prettamente commerciale; supportato specialmente e non solo dal singolo che attribuisce titolo al disco, ‘Devil and Dust’, diavoli e polvere nella traduzione letterale in italiano, ma anche brani come ‘Maria’s bed’, ‘Leah’, ‘Jesus was a only son’, All I’m Thinkin’ About e il piccolo capolavoro ‘Long Time Comin’.

Non particolarmente pago di quella che sembra una seconda carriera, quella fondata più sull’esperienza e la saggezza di alcuni testi, Bruce continua a pubblicare dischi su dischi: tra il 2006 ed il 2007 si ritrova a rivedere alcuni brani storici della cultura folk americana: quelli di Peter Seeger, nell’omonimo Wes hall overcome, Peter Seeger Session e ‘Magic’. Non basta: due anni più tardi arriva ‘Working on a dream’, per poi arrivare al 2010 con un disco totalmente differente dagli altri.

Un doppio longo play o compact disc che arriva direttamente dal passato e che passato, aggiungeremo noi. Gli anni interessati sono tra il 1975, quello della prima consacrazione, e del 1978, quello di ‘Darkness on the Edge of town’. Dopo lo strabiliante successo di quarantanove anni fa, Springsteen iniziò ad avere problemi con il suo manager discografico, Mike Appel. L’oggetto del contendere, nella sua essenza, era il controllo artistico sulla produzione musicale già pubblicata e quella in essere.

Solo qualche tempo più tardi riuscì ad entrare nuovamente in studio grazie a John Landau. La crisi con il suo manager non gli permise di pubblicare non solo alcune versioni di canzoni ma anche brani che trovarono un’altra scappatoia. Il video qui sotto è un esempio:  

Because the night è uno dei mancati capolavori del Boss, la versione ufficiale vuole che lo stesso cantautore americano, durante le sessioni di registrazione del disco del 1978, intuì che il pezzo musicale non avrebbe mai trovato spazio in quello che poi sarebbe stato il suo quarto album e la passo a Patti Smith. In quello stesso periodo, la cantante stava registrando nello studio a fianco. Però, non dobbiamo soffermarci solo su questa ci sarebbero anche da ricordare la versione alternativa di Racing in the street e City of night.

Dopo questa sorta di long play tardivo, Springsteen neanche ha intenzione di fermarsi: due anni più tardi arrivano ‘Wrecking Ball’ e ‘High Hopes’, ‘Western Stars’, Letter to You e Only the strong Survivor. Quest’ultimo è una raccolta di vecchi successi, non suoi, proposti in un modo tutto diverso; un album di cover, dunque. Cos’altro dire sulla sua carriera? certo, molte cose le abbiamo sorvolate, altre sono state raccontate in maniera troppo riassuntiva, forse anche troppo. Sta di fatto che non era semplice contenere e condensare tutto in cinque lunghe parti. Non è semplice quando si parla di un personaggio passato a miglior vita, figuriamoci chi è ancora in vita e ha fatto la sua stessa carriera.

Non ci siamo soffermati, per esempio, sui concerti, sui video musicali, sui duetti: da ricordare, per esempio, sia quelli con Sting e che con Bono Vox degli U2. Della sua partecipazione a We Are The World nel 1985. Il materiale da ricordare era vasto ed immenso, eppure non preparare nulla per l’occasione equivaleva ad un vero e proprio delitto. 75 anni non sono molti, se si possiede l’energia giusta si possono ancora dire e fare tante cose e dopo l’ultima dichiarazione, il Boss, ha fatto intendere di averne ancora.

75 anni, per, nel mondo della musica sono anche tanti, tantissimi; pensando a tutti coloro che se ne sono andati giovani e chissà quante cose potevano ancora dire e fare. 75 anni di una leggenda vivente della musica mondiale. Semmai non si fosse mai portato dietro tale nomignolo, The Boss, sarebbe stato incoronato Re dopo Elvis Presley? quindi, avremmo avuto un secondo Re del Rock? Chissà. Ma come abbiamo sempre sostenuto che la storia non si fa né con i sé e né con i ma, appunto. Per il momento continuiamo a tenerci l’unico Boss della Musica Mondiale: Tanti Auguri, Boss!!!

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