Il suo incontro con la musica avvenne il 6 settembre del 1956

Ogni storia di musica che si rispetti ha sempre un inizio particolare, anche se il tutto prende il via per caso. Anche per Bruce Springsteen, tale concetto, vale lo stesso; non è esente da questo schema abbastanza libero nel regalare, al mondo intero, i grandi talenti che hanno fatto sognare intere generazioni. Perché Bruce, il Boss, è proprio uno di quei protagonisti che ci ha accompagnato, in un modo o nell’altro, nel corso della nostra vita e come noi anche lui, nel corso dei suoi primi anni di vita, è stato accompagnato con stelle della musica, campioni o fuoriclasse delle sette note, come meglio preferite, che lo hanno ispirato in quello che lui, durante il suo percorso esistenziale, è diventato per tutti noi; forse senza neanche immaginare l’importanza che avrebbe raggiunto nel mondo musicale.

Lui, ad un certo momento della sua vita, voleva essere un cantante, chissà il perché di questa scelta? Forse perché la sua famiglia, trasferitasi da Long Branch a Freehold, sempre nello Stato del New Jersey, continuava ad avere problemi economici provocati, secondo le cronache dell’epoca, da suo padre Douglas, il quale cambiava sempre lavoro per i motivi più disparati.

Sua madre, invece, aveva un lavoro stabile presso uno studio legale come segretaria. Dunque, i maggiori attriti, dissidi, per non dire anche litigi, che lo stesso Bruce aveva in famiglia era con il padre. I due rischiarono di rompere in più di un’occasione. Dicevamo, comunque, dell’incontro che il futuro Boss ebbe con la musica. All’inizio di questa seconda parte, mentre il testo dell’articolo è intervallato dalle sue canzoni più o meno iconiche, abbiamo inteso che ci saremmo soffermati con il suo incontro con la musica.

Una data c’è. Un giorno, un mese ed un anno in cui lo stesso Springsteen aveva a malapena otto anni. Per essere precisi ne aveva sette. Il rock and roll era nato due anni prima, il famoso 5 luglio del 1954 e sempre da due anni a questa parte la scena delle sette note, ed in particolar modo del nuovo genere musicale, era rappresentato da un ragazzone che proveniva da Tupelo, nello Stato del Mississippi, ma viveva a Memphis, nello Stato del Tennessee.

Frattanto e a partire dal 1948, sul canale Cbs, gli americani seguivano con grande interesse una trasmissione che in poco tempo divenne popolare grazie agli ospiti che il conduttore non faceva mai mancare. Il 6 settembre del 1956 Bruce Springsteen si ritrovò a vedere quella puntata, chissà quanto volontariamente e chissà quanto per caso. Sta di fatto che dopo quella visione decise categoricamente, senza mai tornare sui suoi passi, di diventare un cantante. E che cantante, aggiungiamo noi.

Ma quale trasmissione aveva visto quel giorno? E soprattutto: chi aveva visto da convincerlo in maniera così decisa? Il programma televisivo era lo storico Ed Sullivan Show e il cantante era Elvis Presley o meglio era il Sua Maestà Elvis Presley. Da quel momento in poi per lui esisteva un’unica ragione di vita, altre strade non esistevano. Forse era anche per fuggire dai problemi, forse anche, appunto, la musica sarebbe diventata una vera e propria valvola di sfogo. Certo, all’età di nove anni, dunque due anni più tardi alla messa in onda di quella storica puntata, il piccolo Bruce non sapeva neanche cosa potesse significare tale espressione.

Sta di fatto che, una prima volta nel 1956, al futuro Boss della musica, gli venne regalata una chitarra giocattolo. Non particolarmente sazio, il ragazzino riuscì a farsi regalare una seconda chitarra: questa volta vera. Adele Zilli, dunque, intuì che la voglia di suo figlio non era quelle passeggere ma ben radicata in lui. talmente radicate che ormai sappiamo tutti su come è andata a finire; anzi, stiamo raccontando la sua storia proprio per questo motivo.

La chitarra vera gli giunse nel 1958 e da quel momento in poi non si sarebbe mai e poi mai fermato nel suo intento. Le sue vere prime esperienze con le band musicali iniziarono a partire dal 1965. Suonò per diverse band, incominciando a farsi conoscere. In questo suo girovagare tra i gruppi musicali strinse amicizia con un musicista che seguirà la sua stessa scia. Anzi, farà parte della sua futura band. Il suo nome era Steven Van Zandt.

Non solo, durante le sue prime esperienze musicali, nonostante la scuola non lo attiri il più del dovuto, un classico questa situazione, Springsteen vede morire tragicamente un suo amico andato in Viet-Nam a combattere. Un evento, questo, che caratterizzerà tutta la sua produzione musicale. Ancora, nel 1969 iniziò a frequentare Asbury Park. Vi dice qualcosa questo nome? Ovviamente si, lo abbiamo nominato nella prima parte nel ricordare il primissimo disco pubblicato nel 1973.

Proprio nel frequentare la zona di Asbury Park farà altri incontri che diventeranno molto rilevanti per la sua carriera futura. Basta farvi solamente un altro paio di nomi: Vini Lopez e Danni Federici. Vi dicono qualcosa? Crediamo proprio di sì: sono altri componenti della futura E-Street Band nata, esattamente, nel 1972. Ma attenzione, la prima volta che venne usato tale nome è stato giusto 50 anni fa, nel 1974.

Le cronache dell’epoca riportano che la band nacque dalle ceneri del complesso precedente, la Bruce Springsteen Band e a quanto pare, in base a ciò che è emerso nel corso di questi lunghi decenni, fu proprio in quel periodo che gli venne attribuito il soprannome con il quale tutti quanti, ormai, lo conosciamo. Partendo dal presupposto e anche dal fatto che a lui non è gli mai piaciuto il motivo era molto semplici.

Tranquilli, non ha mai fatto parte di qualche cosca malavitosa per arrivare a questo. Molto semplicemente, durante le prime serate, durante i primi concerti anche nei locali, era lui che raccoglieva il denaro guadagnato per poi ridistribuirlo fra i suoi musicisti. Niente di più e niente di meno. Solo che questo nome verrà usato, in maniera definitiva, durante la sua seconda consacrazione. Non, quindi, quella che risaliva al 1975, che servì solamente, come detto nella prima parte, ad attirare l’attenzione della critica, ma anni dopo. Negli anni ’80.

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