Il primo del mese di settembre, incentrato non solo sull’organizzazione interna del giornale
Lo ammettiamo, dobbiamo bilanciare i temi. Nelle ultime settimane siamo troppo spostati verso il calcio. d’altronde in un giornale di ‘terza pagina’ l’essenza stessa, intesa con la parola cultura, meriterebbe qualcosina in più. difatti, c’è ne siamo accorti e vi promettiamo che stiamo già al lavoro per raddrizzare la nostra cosiddetta ‘linea d’attenzione’ del giornale. Eppure, concedeteci un’attenuante; si, proprio così: come un giudice che deve emettere la sentenza e mitigare la pena per l’imputato colpevole, comunque, di qualcosa.
Il calcio, nella sua essenza, a FreeTopix Magazine, non aveva mai fatto da padrone all’interno del giornale. Ne abbiamo parlato sempre in maniera sporadica attraverso l’Europeo, quello vincente del 2021, e il Mondiale del 2022 in Qatar. Da questa estate, in maniera del tutto involontario, siamo riusciti a conferirgli la giusta importanza, proprio per effetto dello schema degli speciali e dei reportage; senza considerare che forse, come già ricordato nell’editoriale precedente, si rischia il cosiddetto ‘inflazionamento’. Senza considerare, anche, che da poche settimane ha preso il via anche la seconda edizione del podcast ‘In campo con FreeTopix’.
Perché ci stiamo creando così tanti problemi se, per un periodo, più o meno lungo, sembra che concentriamo su un solo argomento? La risposta è semplice: non vogliamo dare l’impressione di perdere di vista altre tematiche ben più importanti. Tematiche non solo come il cinema, le serie tv, la musica, gli anni ’80, ma, in modo particolare l’attualità.
Quella non deve mai e poi mai venire meno. Per esempio, nella settimana che sta per giungere saranno ben ventitré anni dall’11 settembre 2001 con un evento in più: lo scontro – incontro, come meglio preferite tra Kamala Harris e Donald Trump. Il faccia a faccia, il primo di una possibile ‘trilogia’ prima del giorno X, prima dell’Election day che quest’anno cadrà il prossimo 5 novembre.
Non solo, l’attenzione la dovremmo spostare anche su altre questioni di carattere internazionale con una puntatina, si fa per dire, per quanto concerne le problematiche sociale legate ai nostri ragazzi. D’altronde questo è un nostro vecchio pallino con la famosa rubrica ‘Universo giovani’ inaugurata e mai e poi mai portata avanti.
Si, è vero: anche su questo avete perfettamente ragione: FreeTopix Magazine sarà sempre un cantiere aperto dove le idee saranno un po’ come quelle persone che entrano ed escono come in un grand hotel con lo scopo, però, sempre di far riflettere e mai di etichettare o alimentare determinate polemiche. come non succederà mai di cavalcare l’onda di una notizia. Questa è una cosa che FreeTopix non farà mai o soffermarsi su particolari che avrebbero poca attinenza con la tematica che si sta affrontando.
Quindi, se siamo un cantiere aperto ciò significa che non pecchiamo di insicurezza, semmai di voler cercare di realizzare ogni idea, ogni progetto, ogni podcast, ogni speciale o reportage che vogliamo proporre a voi, cari lettori.
Perché in fondo, tale quotidiano non è un giornale monotematico; non si occupava solo ed esclusivamente di un’unica materia, usando un termine prettamente scolastico. È un giornale online che possiede la propensione di mantenere sempre più ampliata la concezione di quella che un tempo era conosciuta come ‘Terza Pagina’.
‘Una terza pagina’ votata molto al vintage e poco alla tendenza di questo millennio; anzi, per essere più corretti: più che poco, non parliamo quasi mai di ciò che accade al giorno d’oggi. Siamo quasi un giornale di mero intrattenimento con l’elemento, non tanto superficiale, dell’approfondimento. Una doppia natura, una doppia caratteristica, che si è instaurata fin da subito, fin dal primo giorno che siamo diventati un quotidiano online.
In tutto questo ci stiamo ancora chiedendo semmai sia il caso di realizzare degli appuntamenti settimanali sempre con la forma dello speciale, forse sarebbe più utile usare tale formula con l’articolo suddiviso solo ed esclusivamente in due parti, ovvero quello del mini-speciale. Ma, ovviamente, ci stiamo ancora pensando.
Come stiamo pensando anche a tante novità, a tante recensioni. Ecco, per esempio queste ultime mancano davvero da un bel po’, le recensioni. Si, ci piace anche ripetere la parola. Chiaramente vi diciamo che stanno tornando, ma non vi sveleremo mai il periodo esatto, sennò che sorpresa è?
Ecco, sorprese. Su alcune, forse, potrebbero essere cadute direttamente in disuso e non tanto perché non le ripeschiamo più forse, più semplicemente, hanno esaurito il loro scopo iniziale, fino a diventare un po’ troppo istituzionali o, addirittura, un po’ troppo scontate. Il cambio di registro alle volte è inevitabile, anche per conservare un buon ricordo di ciò che è stato in precedenza, per poi, chissà, essere nuovamente usato in un altro modo.
Anche in questo editoriale numero 6, primo del mese di settembre, siamo ancorati nuovamente nelle questioni interne del giornale, senza ancora esternare una riflessione sulle tematiche dovremmo trattare. Da quel 13 giugno sono cambiate tante, tantissime cose. E stare al passo su tutto diventa molto ma molto complicato.
In questi casi, un giornale non dovrebbe mai cavalcare la notizia, dovrebbe lasciar andare per un po’ per poi ritornarci non perché fa, appunto, notizia e ci scusiamo per la ripetizione della parola, ma perché alla base ci devono essere delle novità concrete e non parlare tanto per parlare.
Viviamo in un’epoca in cui bisogna parlare senza alcun costrutto, senza alcuna logica; sembra quasi che più di informare sussista la mera voglia di occultare, di offuscare e di sviare l’attenzione sui veri e reali problemi che attanagliano la nostra società.
Certo, qualcuno ci potrebbe benissimo accusare che anche noi avremmo fatto questo gioco. che ci saremmo focalizzati solo ed esclusivamente sul lato di intrattenimento per l’informazione sviando distraendo, così, l’attenzione su questione di fondamentale importanza.
In realtà sapete che non proprio così. seppur raramente ci siamo occupati di temi scottanti anche quando nessuno ne parlava più, ammettendo che però lo abbiamo fatto troppo raramente. In questo caso cercheremo di mutare rotta, direzione o quanto meno di essere più continui.
La continuità, appunto, un elemento che per troppo tempo abbiamo avvertito come un vero peso, come una sorta di spada di Damocle sulla testa rispetto a tutto il resto. Ma di questo ve ne parleremo in un altro momento.