Gli azzurri annichiliscono in Blues in casa loro con un sorprendete 3 a 1

Il giorno dopo c’è meraviglia, anche troppa. Il risultato parla chiaro ed è a nostro favore. Tre punti nel girone 2 e sono tre punti pesanti, conquistati in un campo più che difficile; semmai sarebbe giusto dire proibitivo. Tre punti come i tre gol che abbiamo rifilato ieri, al Parco dei Principi, alla Francia, la supernazionale che, nonostante non avesse mostrato tutto il suo potenziale in attacco agli ultimi Europei, si lascia sorprendere.

Ecco, è questa la parola giusta: sorprendere. Ma chi, nei fatti, è rimasto veramente sorpreso? Gli stessi padroni di casa, i quali erano passati in vantaggio addirittura dopo tredici secondi, o noi che nel vedere la partita, dopo il primo gol di Barcola, ci attendevamo un’imbarcata di reti?

A conti fatti, semmai vogliamo andare a vedere il pelo nell’uovo, i gol italiani potevano essere anche qualcuno in più: persino quattro, se si considera la traversa presa in pieno dopo il clamoroso vantaggio dei blues. Si era detto, dopo quel maledetto 29 giugno, che l’Italia se n’era uscita in malo modo agli Europei. Si era detto che non aveva avuto personalità e, soprattutto, che non c’erano più i giocatori di un tempo.

Ebbene, ieri sera cosa veramente è successo? Ora staremo tutti quanti a dire che la Nazionale Italiana è forte e che lo stesso calcio italiano non è stato mai così bene. stiamo attenti, perché la trappola è sempre dietro l’angolo. Basta un’altra partita storta, basta un pareggio striminzito o addirittura una sconfitta per rimettere tutto in discussione, per dire che siamo di nuovo in crisi.

Forse sarebbe più giusto dire che ci stiamo avviando, seppur lentamente, verso la via della guarigione. Qualcuno andrà a sottolineare con un’osservazione del tipo: ‘Siamo già guariti, ieri abbiamo battuti quegli extraterrestri della Francia’. D’accordo, rispondiamo noi.

Non dobbiamo dimenticarci, però, un fatto: dopo il Mondiale 2006, durante i successivi tornei abbiamo sofferto e non poco; abbiamo trovati delle difficoltà che appartenevano solamente alle piccole nazionali, non a quelle con la nostra storia. nell’Europeo del 2008 si vedeva che la magia del mondiale tedesco era già terminata. Per non parlare in Sudafrica 2010 e Brasile 2014.

Uno strano spiraglio si ebbe durante le due edizioni degli Europei del 2012, sconfitti in finale dalla Spagna, e del 2016, sconfitti ai rigori con la Germania. Poi c’è stato il trauma del 2018, non siamo andati in Russia e, non contenti, non siamo andati neanche in Qatar, nel 2022.

In mezzo, per quanto riguarda quest’ultimo periodo, c’è sempre la vittoria del 2020, anche se sarebbe più giusto dire 2021, con il tracollo di questa estate. bene, dopo aver fatto un breve riepilogo della situazione la domanda che vi poniamo: qual è la vera Nazionale Italiana di calcio?

Quella degli ultimi fallimenti? Quella dell’Europeo vincente, targata dall’accoppiata Mancini & Vialli, o quella vista questa estate in Germania? O ancora: quella di ieri sera in Francia?

Si, perché dopo tredici secondi, a causa di una gravissima leggerezza di Di Lorenzo, sembrava che la lezione appresa, duramente, fino a qualche mese fa non fosse servita a nulla. tutti quanti, quindi, ci aspettavano la goleada; tutti quanti si attendevano un’altra umiliazione.

Invece no, accade l’imponderabile. Accade quello che non ti aspetti, anche perché gli uomini schierati in campo sono quasi gli stessi di qualche mese fa; l’unica eccezione sarebbe quella di Tonali che, senza tanta sorpresa, pian piano si carica sulle spalle alla squadra mettendo ordine a centrocampo.

Retegui fa quello che può ma è reattivo. Di Lorenzo inizia a prendere le misure all’uomo che deve marcare. Donnarumma, invece, è sempre una certezza. Di Marco? È quello che regala la prima gioia in terra francese, nel primo appuntamento con la Nations League.

Una bella combinazione tra Tonali e il terzino dell’Inter. Colpo di tacco volante del primo verso Federico Dimarco che con un gran sinistro al volo beffa l’estremo difensore francese. Non finisce qui, perché gli azzurri sembrano non accontentarsi del pareggio e continuano a macinare gioco, continuano ad affrontare gli avversari a viso aperto.

Nel secondo tempo a capovolgere la situazione ci pensa Frattesi: azione iniziata da Raspadori, che innesca Retegui il quale dona un prezioso assist per il centrocampista della squadra Campione d’Italia. Alla fine, i conti vengono chiusi da Raspadori, giocatore non risparmiato dalle critiche per alcune sue prestazioni nel Napoli.

Dunque, Luciano Spalletti si riprende l’Italia? La sua panchina, adesso, è ben salda? La nostra nazionale è veramente tornata a livelli che tutti quanti ci invidiavano fino a qualche anno fa? Vorremmo dare non tanto delle risposte positive, che per la verità, già ci sono: semmai non possiamo affermare che queste risposte poggiano su basi solide ancora.

Ci vuole tempo, ci vuole pazienza e bisogna attendere, con molta pazienza, che quando ci sarà una ricaduta non dovremmo cadere nella tentazione di rimettere tutto in discussione. Ci vuole calma, consapevoli che ieri sera c’è stata una ripartenza con il botto. Una ripartenza da far urlare il miracolo ed è proprio adesso, come detto prima, che dobbiamo pazientare.

Dopodomani ci aspetta la sfida, sempre per la Nations League, contro Israele, il quale ha perso contro il Belgio per 3 a 1. Se questa è la strada maestra bisogna seguirla a tutti i costi. Non sapremo, adesso, se andremo a vincere questa competizione vista da alcuni come inutile. Continuiamo ad affrontare questo torneo come preparazione al vero obiettivo: al Mondiale del 2026. A quel Mondiale che manchiamo, ormai, da troppo tempo e che ha contribuito a forgiare la nostra forza, la nostra leggenda e la nostra storia sul campo.

Manchiamo dal 2014 alla coppa del mondo di calcio. Dieci lunghi anni. Che sia la volta buona? Altra domanda che ci poniamo e che vi poniamo. Si riparte, quindi, da questo sorprendente 3 a 1, consapevoli di aver annichilito la nazionale di calcio più completa al mondo anche se non vince un titolo dal 2018, l’anno del secondo mondiale. Guarda caso: abbiamo battuto una squadra che non vince il torneo dal 2018, competizione che siamo mancati proprio in quello stesso anno.

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