Altre quattro partite della prima giornata di campionato in cui non sono mancate le sorprese

Verona e Lazio. Si, sono queste le momentanee due squadre che si ritrovano prime in classifica; nella classifica parziale, ancora. Mancano altri due matches: Atalanta – Lecce e Como Juventus, il cui responso ci sarà nelle prossime ore. Dunque, sono una squadra capitolina, che ha avuto ragione in casa propria contro la neopromossa Venezia, con un perentorio 3 a 1.

Un risultato che non ammetterebbe repliche se non ci fosse il dettaglio che la difesa laziale si fa beffare, dopo neanche tre minuti di gioco, da Andersen. La reazione dei ragazzi di Marco Baroni è veemente e arriva quasi nell’immediato, grazie a Castellanos poi è un dilagare tracciando il confine tra i valori dell’una e dell’altra squadra; a rendere più dolce l’esordio ci pensa Zaccagni, su rigore, e l’autorete del giocatore del Venezia Altare. Un esordio, quello di Marco Baroni, più che positivo, che lo porta a far concentrare i suoi ragazzi con molta tranquillità verso l’impegno della seconda giornata, sabato 24 agosto, in trasferta in Friuli ad Udine.

Ci sarebbe l’altro club veneto da analizzare, ma per il momento rinviamo più avanti il discorso, sempre in questa terza parte di Novanta minuti, soffermandoci, prima, sugli ennesimi due pareggi di giornata, tra il Bologna di Italiano e il rinnovato Udinese di Runjaic. Un 1 a 1 che accontenta tutti o almeno quasi tutti, visto che siamo ancora alla prima giornata ma che dice tanto. Eppure, bisogna un momento ritornare sul quel ‘quasi tutti’. Sotto le Torri bolognesi qualcuno non avrebbe digerito questo pari di inizio stagione. In fondo, un punto, non si butta mai; la sensazione, però, sarebbe quella che il ‘giocattolo’ sarebbe stato smantellato sul più bello. Proprio adesso che il Bologna è tornato a far sognare i propri tifosi con la partecipazione, appunto, alla nuova Champions League. Staremo, comunque, a vedere?

Una squadra che l’anno scorso stava per retrocedere ne ha fermato un’altra che, sempre la scorsa stagione, ha conquistato la qualificazione alla nuova Champions League che avrà il suo fischio d’inizio tra qualche settimana. Valori in campo, dunque, non proprio rispettati? Niente affatto: è ancora calcio d’agosto, quello che porta ancora con sé le sirene di un calciomercato che ancora si deve concludere per molti altri club; quelle stesse sirene di un calciomercato che, come un fulmine a ciel sereno, hanno invaso la quiete di Trigoria con lo scopo, come è capito ad Ulisse nell’Odissea di Omero, tentare Dybala.

De Rossi, a fine gara, dirà: Mi spaventa una Roma senza Dybala. Per molti sarebbe una dichiarazione scontata la sua, quelle che si fanno per non creare malumore nell’ambiente. Invece no, perché nonostante la ‘Joya’ era in campo nella dura trasferta di Cagliari e solamente negli ultimi minuti della partita, il campione del mondo argentino non è riuscito a pungere come voleva e come gli stessi tifosi desideravano. Come lui anche il tanto atteso neoacquisto Soulè.

Un 0 a 0 che comunque non intristisce gli amanti del calcio, richiamando sempre la famosa massima di O’REy. In Sardegna la gara è stata, come sempre, spigolosa e combattuta. Capita sempre quando questi due club si affrontano. Una partita che con il tradizionale calcio di agosto non ha nulla a che fare.

Le occasioni da gol non sono mancate, compresa il possibile ‘gollonzo’, per dirla alla Gialappa’s Band da parte dello stesso portiere cagliaritano. Da Recriminare sono entrambe i club, i quali avrebbero potuto superarsi senza rubare nulla a nessuno per un pareggio tutto sommato giusto: più Cagliari nel primo tempo e più Roma nella seconda frazione di gioco, con le grandi occasioni avute sulla testa di Dovbyk, sul finire del primo tempo, che ha ciccato la palla su un traversone di Zalewsky e una palla gol, nel secondo tempo, di Pellegrini. La sensazione, dunque, per la squadra capitolina era quella che, molto probabilmente, si poteva dare lo stesso di più; mentre il club sardo ha già dimostrato che può dare molto fastidio.

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Chi invece è uscito, sul serio, con le ossa rotte alla prima di campionato è proprio la squadra più attesa per tanti motivi e non solo per semplice curiosità: il Napoli di Antonio Conte, che al Bentegodi di Verona ha rimediato tre schiaffi pesanti da sopportare e, oltretutto, che hanno veramente messo a nudo i reali problemi di una squadra non solo relativi ad una carenza di organico; non solo relativi ad un mercato bloccato dall’inizio dell’apertura ufficiale delle trattive con quella clausola, di 130 milioni di euro, che pende sul cartellino del centravanti, eroe del terzo scudetto, Victor Oshimen.

I problemi sono tutti di testa. Nel senso che appena la situazione si fa più difficile c’è un totale smarrimento da parte dei giocatori in campo. Dunque, Antonio Conte aveva ragione quando, durante la conferenza stampa della vigilia dell’esordio contro il Verona, aveva bollato la conquista stessa del terzo tricolore come un ‘tranello’? Quindi ci sovviene la domanda: qual è veramente il Napoli, quello di Spalletti o quello della scorsa annata?

Per il momento il campo ci risponde ‘quello della scorsa annata’. Eppure, nel primo tempo si erano viste cose buone, non proprio egregie ma buone. In cui le triangolazioni, fulminee, potevano veramente creare grattacapi agli avversari ma senza un centravanti dove si può andare? Sia Simeone, sia Raspadori e sia Cheddira non hanno per nulla punto la difesa veneta.

Kvaraschtelia è dovuto uscire a causa di un giramento di testa e il quadro negativo si era, ormai, già materializzato. È chiaro che i ragazzi di Zanetti, allenatore del Verona, hanno giocato con personalità e con più cattiveria; proprio quella che è mancata allo stesso Napoli di Conte. A questo punto c’è da chiedersi: basteranno veramente gli acquisti, seppur pochi effettuati fino adesso, con quelli che dovrebbero essere in dirittura di arrivo per dare una svolta psicologica alla squadra di De Laurentiis?

Poniamo tale quesito soprattutto per un motivo: se è una questione di testa, allora significa che, ieri, se il Napoli fosse entrato con il piglio giusto, come quello del primo tempo, avrebbe ugualmente fatto risultato senza il centravanti tanto atteso? Una domanda che verrà approfondita più avanti.

https://www.youtube.com/results?search_query=verona+napoli+3+0

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