Prima parte dello speciale interamente dedicato alla Regina del Pop

Lo scorso venerdì ha spento ben 66 candeline e da ben quarantuno lunghi anni è sempre sulla cresta dell’onda. È sempre l’unica ed inossidabile vera Regina del Pop, a dispetto delle altre che si sono avvicendato nel corso di questi quattro decenni dopo di lei. Tra il 1983 ed il 1984, gli anni del suo esordio insomma. Ma per parlare di Madonna, per celebrarla anche se leggermente in ritardo, non ci soffermeremo, fin da subito, su tutta la sua carriera. Non ci soffermeremo su tutte le sue canzoni ma quelle che riteniamo giuste, tralasciandone sicuramente tante altre che saranno considerate, in tutto e per tutto, migliori; per non dire anche degli assoluti capolavori.

Dunque, anche in questo primo giorno della settimana, rivoluzionato ormai da due lunghi mesi, e penultimo lunedì di agosto, partiamo sempre con la stessa musica: quella che non cambia mai per noi. Sempre pezzi travolgenti, sempre brani con ritmi coinvolgenti per darvi, come sempre, la carica. Non poteva essere altrimenti anche questa mattina, grazie a questo primo appuntamento dedicato a colei che è anche conosciuta con il suo vero nome, ovvero: Madonna Louise Veronica Ciccone o più semplicemente Madonna, per l’appunto.

Potevamo scomodarla per parlare di un lento? Ma anche nemmeno per idea. La nostra selezione, almeno per oggi, è caduta su uno di quei brani da ballare in discoteca. Certo, il lunedì c’è poco da ballare visto che c’è chi riprende a lavorare o a studiare, soprattutto dopo la settimana di Ferragosto, ma siamo ancora nel mese della bella stagione; dunque, un’eccezione si può tranquillamente fare e di sicuro la canzone di oggi fa di sicuro al caso di tutti noi.

Prima, però, ricordiamo i titoli dei suoi primi dischi proprio a partire dal lontano 1983: Madonna del 1983, Like a Virgin del 1984, True Blue del 1986, Like a Prayer del 1989, Erotica del 1992, Bedtimes stories 1995, Ray of light 1998, Music del 2000 e American Life del 2003.

Dunque, con l’episodio che vi abbiamo riportato sopra determinò il ritorno della Regina del Pop con quello che, era all’epoca, il suo decimo album pubblicato il 14 novembre del 2005, dal titolo ‘Confessions on the dance floor’. ‘Hung Up’, questo il titolo del brano e pubblicato il 18 ottobre dello stesso come promozione per la nuova raccolta d’inediti, divenne si un tormentone ma più autunnale ed invernale, che estivo.

Oltre alla canzone già citata, il disco era comprensivo, nella sua totalità di ben 12 brani: la stessa Hung Up; Get Together; Sorry; Future Lovers; I Loe New York; Let It Will Be; Forbidden Love; Jump; How High; Isaac; Push; Like it or not. Un disco, questo, che gli garantì un notevole successo commerciale: solo nella prima settimana furno vendute ben 350.000 copie; otto settimane nella prima posizione nelle classifiche di tutto il mondo. Ancora, tre milioni di copie solo nel primo mese; sei milioni di copie nei primi tre mesi e dopo solamente un anno di pubblicazione le vendite erano arrivate a otto milioni di copie.

Ma torniamo al brano che nacque in un modo del tutto particolare. Il giorno del compleanno della Regina del Pop, che cade il 16 agosto come già ricordato, un giorno non tanto comune nel mondo della musica come abbiamo ricordammo qualche anno fa, tra la scomparsa di Elvis Presley e quella di Aretha Franklin, la cantante riportò alcune fratture dopo aver subito un incidente mentre andava a cavallo. Era, per la precisione, il 16 agosto del 2005. Non proprio il modo giusto per festeggiare il cinquantasettesimo anno di età.

Di sicuro non la prese bene in un primo momento, anche se più tardi il concetto di prendersela con filosofia fu talmente utile che durante il periodo di convalescenza alla Regina del Pop le venne l’intuizione per la realizzazione del video. Come potrete ben notare nello breve filmato, Madonna, muove diversi passi di danza attraverso i quali omaggia ‘La Febbre del sabato sera’, con una pettinatura che richiama, molto, Farrah Fawcett. Per girare il videoclip la cantante italoamericana si imbottì di medicinali per evitare di avvertire dolore.

La canzone, però, come è nata? E anche in questo possiamo dire, con un po’ di rammarico, di mangiarci le mani per un’altra serie di appuntamenti raggruppati sotto al titolo ‘Le cover’. In effetti, quando uscì il singolo nell’ottobre di quasi venti annii fa, i più attenti avranno di sicuro riconosciuto alcune note del brano scritto da Benny Andersson Bjorn Ulvaeus non per la popstar italo-americana ma per il gruppo svedese degli Abba.

La canzone originale era intitolata: ‘Gimme, gimme, gimme (A man after Midnight) del 15 ottobre del 1979. Un brano che riscattò, per gli stessi Abba, l’insuccesso, seppur parziale, del loro precedente singolo: Voules Vouz. Ciò significa che la base musicale, s’intende, non risultò esser stata plagiata da Madonna ma bensì campionata.

Gli stessi autori del singolo originale, fino a quel 2005, non avevano mai consentito di utilizzare le loro basi musicali, conseguenza anche dell’incredibile successo che gli Abba ebbero nell’intero decennio 1970. Fu la stessa Regina del Pop che, in prima persona, fece un tentativo inviando una lettera per poter ottenere il permesso da Andersson ed Ulvaeus.

Quasi sicuramente i due ci pensarono su e neanche tanto visto che la richiesta proveniva da una delle più grandi cantanti della musica Pop. Quindi i due non poterono che acconsentire alla richiesta dalla cantante in persona. In fondo, ne hanno giovato anche loro a distanza di diversi anni. Cosa significa?

Il successo di Hung Up permise, sia ad Andersson ed Ulvaeus, di riportare in auge la canzone originale in modo da farla conoscere alle nuove generazioni di giovani che frequentavano le discoteche. Non solo, alla stessa Regina del Pop, dopo i numeri in generale del disco, il singolo rimase per ben quattordici settimane nella Top Ten mondiale.

Oltre a questo, un dettaglio che non abbiamo trascurato, ma che ci siamo tenuti per ultimo, per chiudere in bellezza questo primo appuntamento dedicato alle canzoni di Madonna, è che il disco conquistò ben sei dischi di platino solo in Italia.

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