Prime quattro gare e ben dieci realizzazioni solo in tre partite

In fondo lo avevamo detto ieri, nella parte introduttiva, ‘Il Dio del calcio’ è strano, veramente strano. Non tanto per le dieci realizzazioni, suddivise non proprio equamente tra le quattro prime partite della prima giornata che si sono tenute ieri, tra le 18.30 e le 20.45. No, non tanto per questo. Semmai per quello strano 2 a 2 che ha interessato entrambe le due formazioni della città di Milano, Milan e Inter appunto.

I nerazzurri, al Marassi di Genoa, si sono ritrovati prima ad inseguire lo svantaggio, poi lo hanno acciuffato prima con il paraggio e poi con quello che pareva essere il gol del sorpasso, che avrebbe regalato i primi tre punti della stagione, continuando, per altro, alla banda di Inzaghi di rimanere sempre in cima a tutte le altre.

Dunque, non è bastata la doppietta di Thuram, ormai non più solo figlio d’arte, semmai un centravanti consolidato nel panorama mondiale del calcio; Vogliacco, prima, e Junior Messias, poi, hanno rotto le uova nel paniere ai nerazzurri, come si suol dire in questi casi.

Un Genoa che dal canto suo, dopo le cessioni illustri, poteva fare solamente una cosa: lo sparring partner di uno squadrone che, almeno sulla carta, era venuto a fare l’allenamento. Semmai fosse stato così, diciamo che i ragazzi di Inzaghi non si aspettavano che la banda di Gilardino fosse così agguerrita.

Eppure, questo risultato non deve, poi, così tanto stupire, se teniamo presente che sia i padroni di casa e sia gli ospiti hanno come allenatori due grandi attaccanti della loro generazione.

A quel punto se i Campioni d’Italia steccano alla prima, ciò che viene in mente è che un’altra squadra potrebbe vincere la sua gara e balzare al primo posto in classifica. Fa nulla che siamo alla giornata inaugurale del campionato di Serie A, l’occasione è sempre ghiotta, specie quando si tratta dell’altra sponda del Duomo di Milano, il Milan.

Se nel pomeriggio erano scese in campo due realtà ben consolidate, con allenatori e uomini che si conoscevano bene dopo aver lavorato da tanto tempo insieme; al Meazza si assiste al totale esordio di due idee di calcio diverse tra loro. Paulo Fonseca e Paolo Vanoli, dal canto loro, hanno attirato molte curiosità e per vari motivi.

Il primo per raccogliere l’eredità di Stefano Pioli, il quale portò i rossoneri a vincere il loro diciannovesimo scudetto nella stagione 2021-2022; il secondo per scoprire in che modo avrebbe fatto giocare il Torino e se, fin dalla prima giornata, fosse riuscito ad impartire il suo credo calcistico ai suoi nuovi giocatori come aveva fatto con il Venezia nella passata stagione.

La risposta, specialmente per quest’ultimo, non solo è sì, ma nella sua essenza, è totalmente positiva: i granata hanno annichilito i rossoneri con un gioco fluido, organizzato, supportato dalla personalità degli uomini che lo praticano e con belle trame di gioco. Un Torino che forse è stato addirittura preso sottogamba? Potrebbe essere, ma addirittura da prendere due gol?

Perché in effetti il Milan, seppur ancora con qualche lacuna, non da mai l’impressione di crollare, nonostante l’evidente difficoltà che incontra sul campo. D’altronde la qualità che mostra prima in campo e poi in panchina è talmente tale da non far credere ai propri occhi.

Infatti, dopo l’autorete di Thiaw e il bel raddoppio di Duvan Zapata a rimettere le cose apposto ci pensano prima Morata, con un tocco rapace da attaccante classico che beffa l’estremo difensore del Torino su un cross rasoterra; poi ci pensa Noah Okafor, sempre su un cross dalla destra, che insacca al volo per il 2 a 2 finale.

Il Torino, nonostante la mole di gioco prodotta in campo, ci ha messo ben trentotto minuti per cercare di consolidare il proprio vantaggio e portare i tre punti a casa; mentre il Milan, invece, ci ha messo sei minuti: dall’89° al 95° minuto del secondo tempo; in poche parole, in pieno recupero.

Altre due partite, altri due pareggi sempre nella giornata di ieri. Il più scoppiettante è stato quello tra il neopromosso Parma e la Fiorentina che, la maggior parte degli addetti ai lavori, vedono come possibile qualificata alla prossima Champions League della stagione 2025 e 20206. Ma, ovviamente, siamo solamente alla prima giornata.

Più scoppiettante perché quello tra gli emiliani ed i toscani? Semplice perché tra Empoli e Monza non si pungono più di tanto. Terminano la gara con uno sterile 0 a 0. Un risultato che avrebbe intristito il grande O’Rey, quando affermava che una partita senza realizzazione avrebbe reso triste qualsiasi tifoso. In effetti, non aveva tutti i torti.

Ma su queste due squadre dobbiamo fare una precisazione: ieri, nell’immagine a corredo dell’articolo abbiamo commesso un errore. Nel rappresentare la sfida che si è tenuta ieri sera al Castellani si è commesso lo sbaglio di invertire le bandiere, prima quella del Monza e poi quella dell’Empoli. In realtà era tutto al contrario, ci scusiamo per questo. Altra considerazione è quella che i primi commenti su queste due squadre saranno sviluppati dopo la seconda giornata.

Torniamo a Parma e Fiorentina. Una sfida proprio da prima giornata di campionato, una sfida in cui due squadre, per un motivo o per un altro, osano ma non più di tanto e in cui il pareggio, quello classico, ovvero quello che starebbe bene ad entrambi è solo apparenza. Entrambe le formazioni se la sono giocata a viso aperto confezionando, seppur con tipiche azioni personali, quelle che potevano essere considerate un tempo il cosiddetto ‘gol della domenica’.

Prima Man e poi Biraghi fissano il risultato sull’1 a 1 facendo intendere a tutti che affrontare queste squadre non sarà affatto facile. come non sarà affatto facile affrontare il Torino di Paolo Vanoli, il quale potrebbe anche ambire tranquillamente ad un piazzamento per le coppe europee. Come non sarà neanche facile affrontare il Genoa di Alberto Gilardino.

Il Milan è da rivedere, al momento; mentre per l’Inter era chiaro che ormai ogni avversario che incontra possiede il naturale ‘sfizio’ di batterlo a priori. Perché? Semplice, sono i Campioni d’Italia in carica. Oggi altre quattro partite: Verona – Napoli; Bologna – Udinese; Cagliari – Roma e Lazio – Venezia.

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