Si parte nella settimana di Ferragosto con il tormentone estivo di Sandy Marton, estate 1984
Lo ammettiamo, quest’anno, in questa estate 2024, siamo stati abbastanza cattivelli con i tormentoni estivi. Non li abbiamo calcolati nemmeno di striscio. a tal punto cosa ci rimane fare? Recuperare. Ma come? Ci e vi chiederete voi cari lettori. Semplice, con una serie imperdibili di appuntamenti che inizieranno oggi, lunedì 12 agosto, e che termineranno… beh questo non ve lo diciamo.
Ciò che conta e che nel primo lunedì della settimana ferragostana partiamo con il botto, direttamente dagli anni ’80. Anzi, per essere precisi direttamente dall’estate del 1984, quando gli stessi tormentoni estivi duravano non solo, come vuole la stessa espressione, per tutto il periodo della bella stagione, ma anche oltre. Non vi preoccupate, più avanti saremo più chiari.
Nell’introdurre il cantante di oggi, partiamo da un presupposto che è relativo all’evoluzione della musica nostrana, si fa per dire. si, perché fin dalla fine del secondo conflitto mondiale, non siamo mai stati carenti di talenti musicali. qualche volta, però, capitava che qualche ugola d’oro straniera venisse da noi a trovare addirittura l’America. proprio così, un tempo funzionava in questo modo. Di esempi ce n’è sono e potremmo, addirittura, realizzare uno speciale slegato da questo che abbiamo progettato per queste giornate.
Ma dateci tempo al tempo e vedrete cos’altro abbiamo in serbo. Comunque, non divaghiamo e dicevamo che erano molti i cantanti stranieri che trovavano spazio nel nostro mercato musicale, un po’ perché non né avevano trovato nel loro paese d’origine, un po’ era anche per consolidare il legame con alcuni Stati; quasi come una sorta di scambio culturale. Altre volte era per aumentare ancor di più il prestigio della sua stessa carriera.
Il primo che ci viene in mente in questo lungo elenco di nomi riguarda quello del cantante afroamericano Rocky Roberts. Ma vi ripetiamo, l’elenco è lunghissimo e non mancherà occasione anche per lui in questa serie di appuntamenti. Ma abbiamo già detto troppo. Dunque, estate 1984; anche quaranta anni fa c’erano gli Europei di calcio, ma a differenza di quest’anno l’Italia, addirittura Campione del Mondo in carica, pensò bene di non qualificarsi per cercare di conquistare uno storico bis.
In televisione impazzavano i telefilm americani, quelli storici, e i programmi tv, specialmente i cosiddetti ‘Varietà’ è quelli musicali, con diverse puntate settimanali o bisettimanali, andavano per la maggiore. Come andava per la maggior, dagli anni sessanta tra l’altro, l’intuizione di Vittorio Salvetti con il suo Festivalbar. In quell’edizione che andava verso la fine degli anni ’80 erano molti i cantanti, con le loro canzoni, che possedevano tutte le carte in regola per fregiarsi del titolo di canzone regina dell’estate.
Da Gianna Nanni, con ‘Fotoromanza’, ad Anna Oxa, con Elissi Totale; da i Righeira con ‘No tengo dinero’ a Talk talk con ‘Such a shame’. Fino ad arrivare ad un cantante totalmente sconosciuto. Aveva un nome più britannico che americano e, sembrava, che provenisse dalla Spagna, visto che il singolo era dichiaratamente dedicato una città della terra iberica.
La sua carta d’identità indicava, anzi indica ancora oggi, il nome di Aleksandar Marton, nato a Zagabria il 4 ottobre del 1959. Dunque, colui che all’epoca era ancora un illustre sconosciuto, proprio in questo 2024 spegne sessantacinque candeline. La vita di Aleksandar è stata abbastanza avventurosa. Suo padre era il presidente di un’azienda della carne jugoslava e già sposato.
Purtroppo, il piccolo Aleksandar, dovette lasciare anzitempo la patria natia a causa dei guai proprio del padre, che venne accusato di essere una spia capitalista e, a sua volta, di aver organizzato una rivolta nella stessa città di Zagabria.
Il punto, però, che lo stesso Aleksandar era ancora un bambino in fasce quindi quando venne mandato a vivere dalla nonna in Inghilterra, al genitore, lo incontrò anni dopo. Durante quel lungo periodo inglese, il giovane Marton imparò a suonare il pianoforte, il solfeggio e, ovviamente, imparò la lingua autoctona. Eppure, tra tutti gli interessi che stava incominciando a coltivare, la musica stava occupando, sempre di più, notevole importanza.
Tant’è vero che gli studi musicali vennero proseguiti anche negli Stati Uniti d’America. aveva sedici anni e tornò a Zagabria intorno ai diciotto dove venne addirittura arrestato. La sua unica colpa era quella di essere renitente alla leva. Alla fine, si arruola nella banda militare e all’inizio degli anni ’80 si trasferisce in Italia, precisamente a Milano.
La sua intenzione iniziale era quella di studiare design della moda all’istituto Marangoni. Ma si sa, la vita offre strane possibilità che nemmeno qualcuno si immagina. Fu durante una festa galeotta per la figlia di un politico molto in vista all’epoca.
Precisamente era la figlia del leader della Dc Ciriaco De Mita. Proprio durante quella sera venne notato da un giovane produttore discografico che si stava facendo largo da diversi anni e con ottimi risultati: Claudio Cecchetto. Cecchetto, avendo intuito che Aleksandar attirava molto, alimentando soprattutto il consenso positivo fra le ragazze lo invitò alla console del disc-jokey e fu proprio in quel momento che nacque la leggenda di Sandy Marton.
Dopo quella sera, del 1982, l’anno successivo, Marton venne messo sotto contratto da Cecchetto con lo pseudonimo iniziale B-Masic senza ottenere grandissimo successo. Anzi, diciamo che con quello pseudonimo si era capito che non poteva funzionare, così diventa definitivamente Sandy Marton. Tra il 1982 ed il 1984 sente parlare, da un amico, della città spagnola di Ibiza, incuriosito si reca per un periodo di tempo e fu in quel momento che nacque la sua hit più famosa. Fu in quel momento si aprì la porta verso il successo con la canzone ‘People From Ibiza’, pubblicata il 28 giugno del 1984. Non solo, la canzone rimase in classifica dei singoli più venduti anche tra il settembre ed il novembre dello stesso anno.
Un brano che gli fece ottenere l’appellativo di Re dell’Italo-disco. Un genere particolare che in Italia, a partire dalla fine della prima metà degli anni Ottanta, fino al 1989 risultò andare molto in voga. Il successo che ebbe fu molto travolgente tanto che, ad un certo punto, stanco delle ferree regole del mondo dello spettacolo nostrano Sandy Marton mollò tutto rifugiandosi proprio ad Ibiza.