Dieci anni fa si spegneva tragicamente il Genio Naturale di Robin Williams

Quei ruoli che mutavano, maturavano e completavano il personaggio che proponeva al pubblico gli permettevano, anche, di migliore ‘la sua qualità recitativa’. È vero, questa espressione l’abbiamo mutuata da un famoso film che lo stesso Williams interpretò verso la fine degli anni ’90. Ma ci arriveremo, come stiamo finalmente giungendo alla sua seconda consacrazione, quella che non ti aspetti da uno come lui.

Difatti, Robin Williams non è mai stato un trasformista alla Robert De Niro, Gary Oldman, Christian Bale o comunque capace di essere diverse persone nei film che interpretava. No, lui proponeva sempre la stessa persona ma con sfaccettature totalmente differenti.

Se, comunque, Good Morning Vietnam gli era entrato, di diritto, nell’olimpo dei grandi attraverso un ruolo particolare in una storia drammatica, ambientata ai tempi della guerra in Viet-Nam. Il suo ‘Adrien Cronauer’ lo ritroveremo in diversi altri personaggi come quello in ‘Cadillac Man’, ‘La leggenda del Re Pescatore, ‘Hook – Capitan Uncino’ e Mrs Doubtfire’.

Soprattutto nell’ultimo film trattava, seppur in tono molto spensierato, il dramma dei genitori separati dalle proprie mogli che non possono vedere o mantenere i propri figli. Il film, diretto da Chris Columbus, fu un grandissimo successo sia di critica che di pubblico che lo confermò come attore per famiglie. Siamo all’inizio degli anni ’90, come detto, e ancora non stiamo sfiorando una parte dei suoi film; eppure, appare necessario per la nostra analisi, non solo in questo lungo omaggio dedicato a lui, di stabilire una sorta di confine per i suoi ruoli.

Nel senso che c’è bisogno di tracciare una linea di demarcazione tra l’Adrien Cronauer, il quale lo ritroveremo in qualsiasi film baldanzoso, familiare e spensierato, si pensi per esempio anche a ‘Jumanji’, da un altro personaggio che lo farà diventare una leggenda vivente: ovvero la sua seconda consacrazione della sua carriera di cui vi stiamo accennando un bel po’.

prima di arrivarci, dobbiamo ancora ricordare un piccolo particolare; un piccolo aneddoto su un film che, all’inizio, non era per nulla destinato a lui. si trattava della trasposizione cinematografica di ‘Hook – Capitan Uncino’, con Dustin Hoffman nei panni della nemesi del bambino che non voleva mai crescere. Ebbene, il ruolo di Peter Pan, inizialmente, era destinato a Michael Jackson. Steven Spielberg, il regista della trasposizione cinematografica, una volta informato delle pesanti accuse che erano state rivolte al Re del Pop dovette virare sull’uomo di ‘Mork & Mindy’ e appunto del bizzarro aviere della marina militare statunitense, nonché speaker radiofonico.

Nonostante tutto, se qualcuno in Robin Williams ci vedeva solamente un comico, un attore un po’ troppo eccentrico o comunque non proprio completo per altri tipi di ruoli si sbagliava di grosso. Rispetto agli altri registi, chi ci vide molto lontano, quindi fu molto lungimirante fu Peter Weir, il quale prese il personaggio istrionico di Williams e lo riuscì a mitigare nei panni di un professore di un college fin troppo conservatore. Avete capito molto bene di quale personaggio stiamo facendo riferimento e soprattutto a quale film stiamo parlando.

Era il 1989 quando nelle sale americane, prima, e di tutto il mondo, poi, uscì l’opera cinematografica dal titolo: Dead Poets Society, la setta dei poeti estinti in italiano; ma da noi il film arrivò con il titolo: L’attimo fuggente. Il protagonista principale, dunque, era il Professor Keating. Un docente che molti di noi avremmo voluto avere tra i banchi non solo di scuola ma anche universitari.

In questo ruolo, Robin Williams fa capire una sola cosa, sia al pubblico americano e del mondo e sia alla critica americana e del mondo, che poteva cambiare registro quando voleva. Che le sue doti attoriali gli permettevano di passare dalla parte comica a quella drammatica senza soffrirne troppo.

Questo ruolo gli farà conquistare la sua seconda nomination agli oscar senza però, anche in quell’occasione, di agguantare la statuetta d’oro. Ma ormai era chiaro di quale pasta fosse fatto. Con il ruolo del Professor Keating, Robin Williams, non solo conferma la regola che chi fa ridere è anche capace di far piangere; ottiene anche quel successo mondiale che lo trasforma in un attore completo in tutto e per tutto.

Un attore che sarà sempre diviso in due ruoli, quello dell’aviere Cronauer e quello del professore. Due ruoli che, nel tempo, alle volte si fonderanno in un’unica miscela esplosiva. Eppure, prima di andare avanti; prima di continuare il nostro racconto sulla carriera, almeno come stiamo facendo fino adesso, sarebbe un delitto non ricordare, seppur un minimo, il capolavoro diretto da Peter Weir.

Partendo dal presupposto che lo stesso film meriterebbe uno speciale tutto suo all’interno di FreeTopix Magazine, e vi promettiamo che non mancherà occasione, basta solamente menzionarvi quel toccante finale del film e in che modo, quasi tutta l’intera classe lo saluta.

Una scena, come tutto il finale del film, considerando anche e soprattutto la tragicità dal gesto estremo compiuto da uno degli studenti, che la fa rientrare nella comune espressione di ‘pugno allo stomaco’. Un fortissimo schiaffo in faccia in relazione alla cecità di alcuni uomini ad impuntarsi su alcune regole e su alcune convinzioni per il percorso esistenziale degli adolescenti e studenti. Per il momento, per quanto riguarda la visione di questa scena, ve la rinviamo al momento giusto.

Tornando nel confronto tra i due personaggi, ancora oggi si tende a riconoscere più facilmente, Robin Williams, non tanto nel personaggio interpretato nel 1987, nel film di Barry Levinson. Semmai in quello del film diretto da Peter Weir. Al di là dei gusti, al di là delle possibili diatribe quale sia meglio è pacificamente palese affermare, per non dire anche confermare, che il Professore Jonathan Keating è, da un punto di vista oggettivo, quello più vicino alla società stessa.

Non solo per la storia, per la trama, non solo perché fu un personaggio osannato dalla critica. Ma per il semplice fatto che era molto vicino alla gente comune, per questo ha commosso e commuove tutt’oggi tutto il mondo a partire dal 1989. Oltre a ciò, sia questo che il personaggio del 1987 con altri che ha interpretato sul grande schermo hanno avuto un elemento in comune.

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