Reportage sullo scandalo che portò nella prima ed unica volte nella storia un Presidente degli Stati Uniti a dimettersi

Per comprendere al meglio la stima che gli americani avevano di Richard Nixon basta ricordare una battuta di un film, uscito quindici anni dopo quella notte e tredici anni dopo le sue dimissioni, in cui si ricordava uno dei primi anni peggiori del conflitto in Vietnam. Saigon, 1964. Uno speaker radiofonico della marina militare viene messo sotto accusa dai superiori per una parodia troppo spinta dell’ex vicepresidente. Il più alto in grado risponderà in questo modo, quando verrà sottolineato che Nixon è un galantuomo ed una persona rispettabile: “non dire fesserie, con tutte le merdate che ha fatto ci si può fertilizzare anche il Sinai.

In quella scena c’erano tre attori: Bruno Kirby, J. T. Walsh e Noble Willhingham. Quest’ultimo divenne anche famoso per essere l’amico di Ranger Cordel Walker, nella famosa serie televisiva: Walker Texas Ranger.

Il titolo del film: Good Morning, Viet-Nam. Lo speaker radiofonico, realmente esistito conosciuto con il nome di Adrien Cronauer, era interpretato dall’indimenticato Robin Williams. È vero, direte voi cari lettori, è solo la battuta di un film, ma che rende perfettamente sia la sensazione e l’idea di come fosse amato e rispettato in patria dopo quelle dimissioni; quanto fosse amato e rispettato dopo quello lo scandalo che nessuno gli ha mai perdonato.

Nato il 9 gennaio del 1913 a Yorba Linda, vicino alla Contea di Orange in California, e morto trenta anni, fa, ovvero il 22 gennaio del 1994, quindi venti anni più tardi alle sue storiche dimissioni, Richard Nixon è sempre stato legato al periodo dell’escalation della guerra in Vietnam. Escalation che nell’anno in cui è ambientato il film era solamente all’inizio e alla presidenza c’era un Democratico, Lyndon Baines Johnson, vice di John Kennedy dal 1960 al 1963.

Nixon entrerà finalmente alla Casa Bianca non più come vice, come negli ultimi quattro anni del decennio 1950, ma come Commander in Chief solamente dopo le drammatiche primarie dello stesso partito democratico del 1968. Il suo principale avversario, il Senatore Robert Francis Kennedy, fratello di John Kennedy, rimarrà vittima anche lui di un attentato, proprio come John nel 1963, nelle cucine dell’Ambassodor Hotel di Los Angeles, dopo aver vinto quelle stesse primarie. Era la notte tra il 4 ed il 5 giugno del 1968.

Semmai Bob Kennedy non fosse mai stato ucciso, Nixon, molto probabilmente, sarebbe stato sconfitto, per la seconda volta consecutiva e otto anni dopo, da un altro Kennedy. come accade, nell’elezione del 1960 da John Kennedy. all’epoca si usciva sotto la presidenza Eisenhewer. Nel 1968, invece, gli Stati Uniti d’America erano nel bel pieno di una crisi politico-sociale a causa, appunto, del Viet-nam, e delle continue proteste contro la stessa guerra, per non parlare anche delle continue proteste da parte dei diritti civili contro il razzismo, alimentati e sostenuti dal Premio Nobel per la Pace 1964, Martin Luther King.

Nixon nacque da madre quacchera e da un padre che solo in un secondo momento si convertì al metodismo. Non era figlio unico, aveva quattro fratelli.

La sua carriera politica ebbe inizio ufficialmente 1946, quando l’anno precedente aveva optato per il Partito Repubblicano. Fin dalla sua prima vittoria lasciò il segno e non proprio in modo positivo.

Si dice che per riuscire ad essere eletto alla Camera dei Rappresentati, lo stesso Nixon attuò diversi mezzi sleali per battere la sua avversaria, nonché deputata, Helen Gahagan Douglas. Fu lei che lo ribattezzò, in quell’occasione, con il soprannome che lo accompagnò per tutta la sua carriera politica: Dick. Esattamente, questo è solamente un diminutivo. Infatti, la vera espressione era un’altra: Tricky Dicky, che tradotto nella nostra lingua significava: l’infido Riccardino.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, in base a ciò che successe anche durante la sua presidenza, durante i primi anni di carriera politica, Nixon, votò a favore per i diritti civili in favore delle minoranze, sul controllo dei prezzi, Criticò amaramente l’allora Presidente Truman, accusandolo di manipolare l’opinione pubblica sulla guerra di Corea. Oltre a ciò, sostenne la possibilità che gli Stati dell’Alaska e delle Hawaii entrassero nell’unione come stati membri.

Tutto questo a partire dal 1945, come già precisato, fino all’inizio del decennio successivo. Difatti, a partire dal 1952, dopo esser stato eletto anche come Senatore, divenne il vice di Ike Eisenhower, ex segretario generale delle nazioni unite.  Ma per essere più precisi, in quell’occasione venne indicato come candidato alla vicepresidenza e i giornali non persero l’occasione di far notare un qualcosa di poco piacevole intorno allo stesso ‘Dick’.

A quanto pare era stato istituito un fondo segreto per le spese personali di Richard Nixon, da parte di alcuni finanziatori per la campagna presidenziale. A riportare tale notizia fu il New York Post. Ciò avvenne nel luglio di quello stesso anno e il futuro Presidente degli Stati Uniti non fece attendere troppo la sua risposta, che giunse, esattamente, due mesi più tardi, ovvero il 23 settembre di quello stesso anno.

Il suo fu un discorso talmente sentito che riuscì a convincere chiunque lo avesse ascoltato. Difatti, anche con la classica retorica che lo contraddistingueva, Nixon rispose direttamente alle accuse, in maniera seppur comunque appassionato, che lo tirò fuori, per l’ennesima volta, da qualche grana in cui si era andato a ficcare. Tale discorso, diventato di notevole popolarità, è conosciuto come ‘Il discorso di Checkers’.

Oltre alle negatività che si porta dietro, la carriera politica dello stesso Nixon, soprattutto come numero 2 della Casa Bianca, venne valorizzata attraverso significative vittorie, durante i suoi viaggi all’estero e precisamente nella Unione Sovietica. Erano visite, svolte anche in compagnia di sua moglie, per aumentare non solo il prestigio degli Stati Uniti ma anche quello personale. Difatti, con lo scopo di raccogliere consenso favorevole alla propria nazione e quindi al capitalismo, si ritrovò, in più di un’occasione a conquistare credito durante ad alcuni dibattiti improvvisati come quello datato 24 luglio 1959.

In quel giorno, Nixon incontrò Kruscev, il segretario del partito comunista per l’inaugurazione dell’esposizione nazionale americana a Mosca. I due, aggirandosi per la fiera, si imbatterono in un modello di cucina statunitense e in maniera del tutto involontaria ingaggiarono, per qualcuno, un duello, per altri appunti, in dibattito conosciuto, come ‘il dibattito della cucina’ tra capitalismo e comunismo e Richard Nixon ne uscì vittorioso.

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