Sarà Spagna – Inghilterra la finale degli Europei di Germania 2024
No, non ci siamo dimenticati di concludere questo speciale. anzi, al contrario. gli approfondimenti, come ben sapete, devono essere svoli con qualche ora in più del normale, senza rilasciare o trascrivere pensieri o convinzioni a caldo. Ciò vale, dunque, per quella che sarà la prossima finale del campionato europeo di calcio: Spagna – Inghilterra. E visto che siamo solamente all’inizio di questa terza ed ultima parte, non ci perderemmo, fin da subito, nel cercare di capire chi alzerà il trofeo. In fondo entrambe le finaliste, in questo torneo, le abbiamo analizzate e scandagliate, quasi, in tutto e per tutto durante i nostri articoli. Anzi, no: sarebbe più corretto dire durante i nostri speciali.
Eppure, in occasione del prossimo quattordici di luglio, giorno della finale, vi vogliamo ricordare un aneddoto. Un episodio di calcio che si snoda e potrebbe snodare in via definitiva, proprio domenica, prossima, tra i mondiali, di calcio ovviamente, e gli stessi europei. Un episodio che affonda nella classica convinzione, decennale e speranzosa, che si tramuta ogni biennio, in base agli appuntamenti per nazionali, nella frase: It’s coming home: sta tornando a casa. Cosa? Vi chiederete voi? Logicamente la Coppa.
Quale coppa? A questo vi chiederete sempre voi, cari lettori. Ma è semplice: sempre quella che deve essere alzata domenica, la quale, per una possibile strana coincidenza, sembra essere legata ad altre due conquistate nel passato. Una nel 1966 e l’altra trenta anni più tardi: nel 1996. Ma, come sempre, andiamo con ordine.
30 luglio 1966. Allo Stadio di Wembley va in scena una delle finali mondiali più memorabili della storia del calcio: Inghilterra – Germania. In quell’occasione, la coppa era ancora conosciuta con il nome del fondatore dei Mondiali, Rimet. Quel giorno entrambe le nazionali meritavano di trionfare per essere considerate le migliori al mondo, ma alla fine, per regolamento, solamente una poteva trionfare e così fu.
Si disse, però, che a vincere, seppur con merito, fu la nazionale inglese grazie ad un gol non gol. Il pallone batté prima sulla parte bassa della traversa e poi picchiò sulla linea. Sia per l’arbitro e sia per gli stessi guardalinee, per paura di sbagliare e non incorrere in clamorose polemiche assegnarono la rete all’attaccante inglese. La partita terminò 4 a 2 per i padroni di casa.
Trenta anni più tardi, sempre Wembley. Altra finale ma non di un Mondiale, ma del ben più giovane Europeo. In quel 30 giugno del 1996 a scendere in campo contro la rivelazione Repubblica Ceca non c’è l’Inghilterra ma bensì i tedeschi, i quali, durante la semifinale, hanno battuto, ai rigori, i padroni di casa. Alla fine la Germania vince il torneo. Non vi è ancora chiaro fin dove vogliamo arrivare?
Allora facciamo un altro esempio: Mondiale di Calcio del 1990, noi perdiamo ai rigori la semifinale del torneo a Napoli, contro Maradona. La Germania, semifinalista proprio contro gli inglesi, passano il turno e vincono l’ultimo atto contro l’Argentina. Sedici anni più tardi. sempre un Mondiale ma in Germania. Questa volta torniamo noi sul tetto del mondo, dopo aver eliminato gli stessi padroni di casa in una delle semifinali più belle della storia del calcio e, successivamente, vincendo contro la Francia il torneo.
In tutto questo cosa vogliamo dire? Che il destino ci mette lo zampino. Qualcuno lo chiamerebbe addirittura il Dio del Pallone, intesa come entità sovrannaturale. Eppure, situazione di questo genere, specialmente negli ultimi anni, è sempre avvenuta. Nazionali che dovevano vincere ma che poi non hanno trionfato e nazionali che non dovevano alzare la coppa, cosa che poi hanno fatto.
Accadrà la stessa cosa anche domenica? Ecco dove veramente volevamo arrivare: a questo aspetto particolare della finale. anche per questo motivo che Spagna – Inghilterra non sarà un semplice ultimo atto di un torneo dove è successo praticamente di tutto. Squadre che arrivano in semifinale senza mai fare un gol su azione, senza dimenticare un numero impressionante di autogol e senza esserci, in tutti i sensi, un vero e proprio capocannoniere dell’Europeo. Tradotto in termini più semplici: non c’è stato un vero e proprio attaccante che ha trascinato la rispettiva nazionale verso l’ultimo atto del 14 luglio.
Dunque, questo campionato europeo di calcio, in Germania, è stato strano, sorprendente e spettacolare per alcuni frangenti. Un Europeo in cui, comunque, sono arrivate le migliori due in finale e dove le sorprese, come Svizzera, Turchia e Austria, non sono andate oltre, rispettivamente Ottavi e Quarti. La più grande delusione: è inutile dirlo e sottolinearlo è stata l’Italia e per il momento non ci sono altre parole; le stiamo conservando a settembre: quando partirà la nuova edizione della Nations League. In quell’occasione, quasi sicuramente, ci sarà molta carne a cuocere.
Prima di terminare questo terza ed ultima parte, sarebbe un vero delitto se non spendessimo almeno due parole sulla semifinale di ieri: Olanda – Inghilterra. Dire che meritavano entrambi sappiamo che sarebbe scontato e non tanto per la classica retorica, anzi.
Entrambe le squadre hanno si sono affrontate a viso aperto, giocato una partita frizzante e piena di emozioni. Con due bei gol che hanno contraddistinto la gara stessa. La prima rete è la sassata, dai trenta metri quasi, del sosia di Ruud Gullit, anche se si è fatto le treccine in maniera diversa il suo viso non mente. Comunque, il suo tiro ha trafitto l’estremo difensore inglese. Ma a rimettere le cose a posto ci hanno pensato lo stesso Kane, su calcio di rigore e Saka, con un diagonale perfetto e preciso al quale il portiere olandese non ha potuto nulla e per giunta, questa realizzazione, è arrivata a pochi secondi della fine dell’ultimo minuto di recupero.
Una partita che ha sconfessato le nostre paure di ieri. Un match che non ha tradito le attese di molti e che, forse, anche in questa terza parte meriterebbe di essere maggiormente commentato. Ma per spiegare ciò che vogliamo dire, senza ripeterci, basta solamente riproporvi gli highlits di entrambe le semifinali condivise da YouTube.
Per quanto riguarda Euro 2024 vi diamo appuntamento con l’unico articolo dedicato alla finale: Spagna – Inghilterra; sperando, anche in quel caso, di commentare ed analizzare un’altra bella partita.