Quella canzone che spiazzò tutti, critica e pubblico: Signor Tenente

L’episodio con il quale abbiamo abbiamo chiuso la seconda parte di ieri è quello della parodia che lo stesso Giorgio Faletti fece alla cantante Loredana Bertè. La grintosa Loredana, all’epoca, era sposata con il famoso tennista Bion Borg. Qualcosa andò storto a tal punto che Giorgio non la ripropose più nelle puntate successive della trasmissione condotta da Pippo Baudo e, su Youtube, non si è mai trovata traccia; nemmeno un breve filmato.

Ovviamente qualcosa può andare storto senza saperlo e, da come avete letto, quasi sicuramente non fu neanche la stessa Loredana a mettere fine a quel tipo di sketch ma, evidentemente, in ballo c’erano degli interessi che andavano oltre alla loro amicizia.

Toccando il tema di Loredana Bertè in maniera indiretta ci siamo avvicinati al momento musicale, semmai alla sua carriera musicale in cui, in un anno molto particolare, Faletti stupì tutta l’Italia con una canzone, ‘un parlato’ come poi lui lo definì qualche tempo dopo, dove raccontò una storia che era tremendamente attuale e, forse proprio per quei tempi, troppo avanti per cercare di vincere, in maniera sorprendete, quell’edizione del Festival di Sanremo.

Se la sua esperienza televisiva risale al 1979, come abbiamo appurato nella prima parte, la sua storia con le sette note ha inizio nel 1980 in cui, insieme al compositore Dario Piana, non solo fonda un’etichetta discografica ma produce e realizza un proprio quarantacinque giri di genere pop e musica leggera strumentale.

Otto anni più tardi ci riprova. In occasione della sua partecipazione alla serie televisiva ‘Colletti Bianchi’, Faletti firma, quasi tutto da solo, la colonna sonora del telefilm. Nel 1991 pubblica il secondo album, in cui ottiene anche un ottimo successo con il brano ‘Ulula’ grazie alla sua partecipazione al Festivalbar di quello stesso anno. L’album? ‘Disperato ma non serio’. Non pago di quello che stava già ottenendo, Faletti, si levò persino lo sfizio di scrivere un testo per Mina, ‘Traditore, dalla raccolta d’inediti ‘Caterpillar’. Questo sempre nello stesso periodo.

Mentre l’anno seguente si presentò al Festival di Sanremo in coppia con Orietta Berti con la canzone ‘Rumba di Tango’, compresa nel suo terzo disco: Condannato a Ridere. Si trattavano, dunque, anche di canzoni spensierate, di canzoni senza troppi pensieri, nulla fece intendere quello che poi accadrà due anni più tardi. Roberta Bellesini su questo ci racconta come andarono i fatti e come nacque quella leggendaria ‘Minchia, Signor Tenente’ e dopo le dichiarazioni di Roberta, in merito, c’è il video condiviso da Youtube.

“Si me lo ha detto come: lui all’epoca stava aspettando il suo manager nel parcheggio di un locale dove la sera avrebbe dovuto esibirsi ed era arrivato con largo anticipo. Quindi era rimasto in macchina ad aspettare e in quel periodo stava lavorando ad un disco. All’inizio pensò ad un testo in cui voleva raccontare di una pattuglia di carabinieri quando si appostano sulle strade in una calda giornata estiva e, praticamente avrebbero dovuto incontrare un’astronave aliena, quindi avrebbe dovuto essere una cosa divertente. Però poi, nel giro di un niente gli viene in mente tutta la situazione di strage di quegli anni, le stragi di Capaci e Via D’Amelio”.

“Gli vennero alla mente questi due attentati e nel giro di una frazione di secondo la testa ha virato praticamente sul lato emotivo e quindi aveva iniziato a scrivere di getto questa canzone; infatti, lui mi disse quasi come ‘se mi fosse stata ispirata; infatti, io nel giro di mezz’ora ho buttato giù il testo di ‘Signor Tenente’,’ quasi come se qualcuno gliel’avesse dettata, quasi come ‘una cosa sovrannaturale’ diceva. Perché l’idea iniziale era completamente diversa. Quindi scrive di getto il testo e dopo mezz’ora arriva il suo manager, Ugo Biondi, che gli dice: ‘non riesco decifrare questo testo forse perché l’ho scritto a caldo’ e Biondi gli dice: ‘questo testo ha una forza incredibile bisogna far qualcosa’. Era luglio o agosto e Giorgio si appoggio a dei musicisti con i quali era solito lavorare, buttarono giù una registrazione di ‘Signor Tenente’ e nel novembre andò da Baudo per la scelta delle canzoni di Sanremo e Baudo gli disse che era una bella canzone e che l’avrebbe messa nel Sanremo dell’anno successivo”.

‘Signor Tenente’, per Giorgio Faletti non rappresentò un successo, ma molto di più: una vera e propria apoteosi, spiazzando, molto probabilmente, per la prima volta critica e pubblico, dopo aver proposto, fino a quel 1994, opere, contenuti e scenette solo ed esclusivamente spensierate. Nessuno s’immaginava che riuscisse a proporre un brano di così alto contenuto sociale, morale ed emotivo. Insomma, nessuno si attendeva da parte sua un qualcosa ritenuto ‘alto’ o comunque serio.

Dopo quello spiazzante brano al Festival di Sanremo, Faletti comunque non si adagiò sugli allori in campo musicale. Produsse nel corso degli anni altri quattro dischi datati 1995, 2000 e gli ultimi due nel 2012. Ce ne sarebbe anche un quinto, ma è postumo del 2016. Eppure, Faletti non ha scritto solamente per sé stesso, inteso come testi di canzoni. Si pensi ai Dik Dik, Dario Baldan Bembo, Drupi, Fiordaliso, Angelo Branduardi, Marco Masini, Cigliola Cinquetti e l’elenco è davvero lungo. In tutto questo, fu anche compositore di alcuni di questi brani citati e non solo.

Eppure, senza volerlo siamo passati da una parte all’altra senza completare il discorso della carriera televisiva. Ritornando indietro nel tempo, dopo quel Fantastico con Marisa Laurito e Jovanotti, il piccolo schermo rimase la sua casa per alcuni anni ancora. Ci furono esperienze a ‘Striscia la Notizia’, ‘Stasera mi butto’, ‘Acqua calda’, Canzoni sotto l’albero e Roxy Bar. In una di queste apparizioni, Robert Bellesini lo vide la prima volta e ce lo racconta:

“Nel Drive In ma non mi ricordo se fosse nell’84 o nell’85. Quindi ero ragazzina all’epoca e già lo seguivo il Drive In e avrò avuto quattordici, quindici anni e mi ricordo che si diceva che ci sarebbe stato un comico astigiano, molto forte, con dei personaggi molto ma molto divertenti e allora lo guardai con molta curiosità e guardai la trasmissione fin dalla prima puntata in cui lui apparve per la prima volta”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *