Il film, diretto da Tim Burton, uscì ne cinema il 23 giugno del 1989

Le aspettative non furono disattese. L’entusiasmo, sia alla prima e sia in tutti i cinema americani e nel mondo, era ormai incontrollabile. Batman, nel suo sessantesimo anniversario di nascita stava finalmente avendo ciò che si meritava, andando a posizionarsi accanto all’altro supereroe ‘Superman’ che di film ne aveva già avuti quattro. L’uomo pipistrello, insomma, stava bruciando ogni tipo di record e gli otto anni di quel lungo e duro lavoro, dietro le quinte, soprattutto per la scelta degli uomini giusti da ingaggiare, e della lunghissima attesa da parte del pubblicò ripagò.

Il film conquistò tutti, seppur con qualche critica. Migliorò la prospettiva cinematografica verso i personaggi dei fumetti, rendendo giustizia ad un eroe, in fondo, tragico e cupo nella sua essenza. Michael Keaton impressionò tutti nel duplice ruolo, mentre Jack Nicholson, dopo averlo visto impazzire in ‘Shining’ era solo una splendida conferma.

Kim Basinger si rivelò perfetta nel ruolo della fotoreporter Vicky Vale. Robert Whul, invece, dal canto suo dovette elaborare dal nulla il personaggio Alexander Knox, cronista del Gotham Cronicle, ideato in occasione della trasposizione cinematografica. Un cast, dunque, che ha funzionato è che ha visto anche la performance, seppur per breve tempo, di Jack Palance nel ruolo di un personaggio non presente nel fumetto: il boss della malavita Carl Grissom.

Oltre alla scelta di Keaton come Batman, vennero mosse anche altre critiche sull’attore Billy Dee Williams. Il motivo? Era stato selezionato da Tim Burton per prestare il volto al procuratore distrettuale della città Harvey Dent. Scelta, secondo molti, non proprio adatta visto che nel fumetto il personaggio era di origini caucasica e non afroamericana. Ma tutto rientrò, essendo, almeno in quel tipo di versione, un personaggio marginale.

Versione, appunto. In una delle precedenti parti vi avevamo specificato che con l’arrivo dello sceneggiatore, Sam Hamm, la storia non sarebbe stata raccontata dall’inizio. Per Hamm i flashback sarebbero stati sufficienti. Talmente sufficienti da spiazzare qualsiasi fan e mutare, radicalmente, un dettaglio determinante sulle origine di Batman.

Nel film di Tim Burton, Bruce Wayne da bambino rimane ugualmente traumatizzato dalla brutale rapina in cui vengono uccisi i suoi genitori. Il punto, però, qual è? Non è tanto in che modo vengono assassinati, come il fumetto tra l’altro, ma da chi. Nella versione ufficiale, poi mantenuta anche da Christopher Nolan, l’autore della tragica rapina è il delinquente Joe Chill. E nella versione di Tim Burton?

Alle volte ci vuole proprio coraggio per proporre delle idee e stravolgere ciò che la tradizione vuole. Infatti, nella storia di San Hamm di Joe Chill non c’è alcuna traccia. Anche qui è stato inventato un altro personaggio nuovo di nome Jack Napier il quale, dopo esser caduto in una vasca d’acido proprio a causa di Batman si trasforma nel nemico più letale dell’uomo pipistrello: il Joker. Una scelta, questa, che acuisce ancor di più il trauma di un bambino e che, una volta diventato adulto, potrà avere la sua vendetta personale ripetendo al suo nemico la frase che gli fu rivolta la notte della tragedia: Tu danzi mai con il diavolo nel pallido plenilunio?

Ciò che ne è uscito, nei fatti, è uno scontro frontale, mortale tra i due. Tim Burton mostra, quasi indirettamente, la vera natura dell’uomo pipistrello, quella mai mostrata veramente sia sul piccolo che grande schermo e che i fumetti hanno fatto vedere solo in qualche numero: la natura del vendicatore.

E la critica? E il pubblico? Come accolsero l’uscita del cinecomic tanto atteso? Partiamo dai cosiddetti addetti al lavoro i quali, il più delle volte, il loro giudizio non è mai combaciato con quello del pubblico. Eppure, in quell’occasione Tim Burton ottenne il plauso di entrambi. In generale, il film venne indicato come ‘uno spettacolo fantastico ed inquietante. Batman funziona come intrattenimento oscuro, anche se il Joker molto spesso pone in secondo piano il personaggio del titolo’.

Una considerazione che potrebbe essere tranquillamente estesa anche per ‘Il Cavaliere Oscuro’ firmato Christopher Nolan nel 2008. In effetti, anche in quella versione realizzata venti anni dopo si sia, in realtà, commesso quasi lo stesso errore. Un errore, comunque, non voluto. Molto probabilmente il tutto deve essere ricercato nelle caratteristiche intrinseche dei personaggi stessi.

Gli incassi: tra Nord America ed Europa il film conquistò al botteghino ben 411-569.241 milioni di dollari. Soprattutto, nonostante il terzo film d’Indiana Jones ottenne molto di più dell’uomo pipistrello nel resto del mondo, in patria fu lo stesso eroe della Dc Comics superare l’eminente archeologo. Diciamo che questa sfida è finita quasi in parità.

Ciò nonostante, ha dimostrato che il pubblico aveva apprezzato lo sforzo, l’idea, la scelta e, oltretutto, di convincersi che lo stesso Micheal Keaton era non tanto un Batman credibile, ma Batman. Come lo sarà, quindici anni più tardi Christian Bale in tutt’altro stile.

Il successo del kolossal dedicato all’eroe dei fumetti fu una miscela esplosiva composta dalla colonna sonora, dall’intuizione di Sam Hamm, della performance di Jack Nicholson e appunto, come detto, di un Batman credibile. Tutto questo, è vero, lo abbiamo già detto. Ciò che purtroppo non funzionò su il seguito, quello che ne venne dopo. Se comunque, tra le tante critiche positive, il film ne risentì di qualcuna negativa: come, per esempio, di definire il film troppo oscuro.

A dire il vero il Batman del 1989 non era nulla in confronto alla particolare malinconia che lo stesso Burton volle per il sequel, realizzato tre anni più tardi, in cui, si disse, che alla fine del film, al cinema, i ragazzini accompagnati dai genitori uscivano piangendo. Per non parlare gli altri due episodi realizzati tra il 1995 ed il 1997 e su cui vogliamo stendere un velo pietoso, perché non riuscirono mai a raggiungere il livello dei due precedenti film.

All’inizio di questo speciale avevamo menzionato, in quei primi mesi del 1989, ad un duplice anniversario: quello relativo alla pubblicazione del primo numero del fumetto dedicato al supereroe. Ma questa non è la sede giusta per approfondire tale dettaglio, visto che Batman, proprio quest’anno, compie i suoi ottantacinque anni e allora vi diamo appuntamento al prossimo speciale interamente dedicato ai fumetti dell’uomo pipistrello.

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