La Spagna ci surclassa sul campo ma vince, grazie a Donnarumma, solo per un 1 a 0

‘Non c’è nulla di aver paura, tranne della paura stessa’, citazione personaggio ‘Spaventapasseri’ dal film del 2005 ‘Batman Begins’. Ieri l’Italia, dunque, ha avuto paura. Troppa paura. Perché, ci chiederete voi cari lettori, se non avessero avuto paura avremmo fatto qualcosa? Forse si o forse avremmo preso un’imbarcata di gol.

Eppure, in mezzo a tantissima negatività c’è qualcosa di estremamente positivo. Gli spagnoli ci hanno fatto girare, in tutti i sensi, come una trottola. Da una parte all’altra e senza continuità di sosta. L’aspetto positivo, dunque, qual è? Dieci tiri contro Donnarumma e un solo gol, non proprio dai vari Morata, Yamal e tanti altri, ma a causa di un’autorete dettata, tra l’altro, neanche da una vistosa disattenzione da parte di Calafiori.

La palla gli è rimbalzata male sul piede per tentare, giustamente, l’ennesima deviazione e per toglierci dall’ennesimo pericolo. Pensavamo che la Spagna non fosse più come prima, in fondo. Anche perché si era sostenuto, fino a quando non c’è stato il fischio d’inizio del match, che le Furie Rosse non garantivano più quell’impressionante possesso palla che li ha portati, tra il 2008 ed il 2012, per due volte in cima all’Europa e in cima al Mondo.

Tra poco noi. troppo poca personalità. Troppo poco coraggio. Non servono schemi semmai non ha gli uomini capaci di scacciare via il terrore o comunque la paura per affrontare sfide del genere. Adesso è anche normale effettuare dei paragoni e anche tanto sensati, seppur ancora a caldo. In fondo, l’Italia da sempre stata una patria composta da ben 60 milioni di commissari tecnici.

La nazionale di tre anni fa, quella vincitrice del torneo, sembrava avere più sangue agli occhi, sembrava essere più grintosa, sembrava avere meno paura e più coraggio. Ecco, perché alla fine potremmo dire che Mister Spalletti ha sbagliato le convocazioni, che lo stesso avrà anche sbagliato cambi, sono almeno venti anni che non riusciamo più a produrre, regalando al continente europeo e al mondo, una generazione di giocatori come quella della Spagna, della Francia e di tante altre nazionali che stanno prendendo parte al torneo.

Qualcuno, però, sottolineerà che in mezzo ci sono due trionfi inaspettati: 2006, mondiale, e 2021, europeo e che, quando eravamo veramente forti, abbiamo fallito clamorosamente o ci hanno buttato fuori come nel 2002. Sensazioni, queste, comuni a molti che, nel tempo, sono diventate delle convinzioni. Se poi, ieri, potevamo veramente dimostrare la nostra forza e, per quello che si è detto fino a qualche minuto prima della partita, e ci siamo crogiolati su questo allora abbiamo sbagliato non una ma due o tre volte nella stessa partita.

L’unico che si salva è Superman ‘Gigio’ Donnarumma, gli altri, purtroppo, non hanno fatto un figurone. È inutile continuare e non perché sarebbe come sparare sulla Croce Rossa, ma perché come detto il giudizio finale è rinviato quando è il momento opportuno e stiamo facendo così per tutte, quindi, dopo la conclusione della fase a gironi.

Ciò vale anche per la deludente Inghilterra di ieri che ha pareggiato contro la Danimarca; ciò vale anche per le tre partite di oggi: come: Ucraina – Slovacchia; Polonia – Austria e Olanda – Francia.

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