35 anni fa la prima storica stagione del telefilm che catturò un miliardo di telespettatori in tutto il mondo
Per molti è considerato un telefilm prettamente degli anni ’90. E lo era, in qualche modo. Conquistò tutto il mondo, venendo visto da un miliardo e mezzo di persone. Nessuna serie televisiva ha ancora raggiunto questi livelli, per dirla in termini odierni, di visualizzazioni. Si, la nuova forma di ‘audience’. Nemmeno i creatori pensarono di dar vita ad un fenomeno globale. All’epoca internet si stava solamente affacciando nelle nostre vite e l’unica cosa più vicina ad un social era ancora il vedersi per strada o nelle piazze per scambiare opinioni o per una semplice passeggiata. Erano più o meno questi gli anni ’90.
Ma l’idea di realizzare una serie televisiva che aveva come protagonisti dei semplici bagnini poteva venire solo ad una persona che svolgeva il loro stesso lavoro. Quello show tv, quel serial tv o come meglio preferite che, inizialmente, non avrebbe dovuto avere il titolo con il quale tutti, nel corso degli anni, l’abbiamo conosciuto, ovvero ‘Baywatch’, era in gestazione, addirittura, una decina di anni prima della sua stessa realizzazione. Ma come sempre andiamo con ordine.
Al giorno d’oggi il nome di Greg Bonann è facilmente accostabile al mondo dello showbusiness e, in modo particolare, nel mondo della produzione televisiva, della direzione di telefilm e, addirittura, anche di showrunner, inteso come capo degli sceneggiatori di uno show televisivo o comunque di un serial tv.
Nel 1970, quando lo stesso aveva solamente diciotto anni, iniziò a svolgere il lavoro di guardiaspiaggia presso la Contea di Los Angeles avendo, però, un pallino in testa: entrare sia nel mondo della televisione che del cinema. Sempre intorno allo stesso periodo, facendo anche molta esperienza sulle mitiche spiagge della città degli angeli, a Bonann gli inizia a girare un’idea per la testa. Un progetto televisivo. La sua intenzione era quella di raccontare la vita dei bagnini e, soprattutto, le gesta eroiche dei suoi amici colleghi lungo le spiagge assolate della contea.
Inizialmente il titolo per il quale aveva optato non è quello entrato nella storia della tv, ma bensì ‘Aces’ ed era l’acronimo di Aquatic Corps For Emergency Service. Di questa sua intenzione, Greg, si ritrovò a parlarne con Stu Erwin della Mtm Enterprises di Grant Tiker. L’anno era il 1977. Lo stesso Stu, in un primo momento, rifiutò la proposta ma invitò a Greg di continuare a lavorare su quello che sembrava avere qualcosa di davvero interessante.
Dal 1977 passano esattamente quattro anni e dunque siamo agli inizi degli anni ’80, 1981 per la precisione. Bonann, nel frattempo, lavorava alla JJH Production e su consiglio della madre ripropose quella sua vecchia idea sui guardiaspiaggia ma, questa volta, con un titolo totalmente differente: Baywatch. Ma attenzione. Bonann non riuscirà a convincere nessun produttore per almeno sei lunghi anni, cioè fino al 1987, a realizzarla.
L’anno successivo sembra quello buono. Infatti, Greg incontra due sceneggiatori i cui nomi vi diranno più di qualcosa: Douglas Scwhartz e Micheal Berk tramite sua sorella Deborah. Quest’ultima era la ragazza di Scwhartz, i due decisero di aiutare Bonann migliorando l’idea in alcuni punti per poi riportare il progetto a Stu Erwin.
Eppure, anche in quell’occasione sorsero dei problemi: nel 1988 si verificò lo sciopero della Writers Guild Of America, il sindacato degli sceneggiatori. Ciò significa che Bonann non riuscì a presentare un copione da presentare alla GtG Entertainment di Grant Tinker. Quest’ultimo era il presidente della precedente società, MtM Enterprises, in cui lavorava anche Stu Erwin e che lo stesso era rimasto ugualmente nell’organigramma della nuova denominazione.
Per ovviare a tali difficoltà, Greg optò non tanto per qualcosa di scritto. Non tanto nello sviluppare una trama esplicata scena per scena, ma di un montaggio video in cui si documentava, nella sua essenza, la vita e le gesta dei guardiaspiaggia di Los Angeles. Fu in quel momento che il progetto ‘Baywatch’ ebbe veramente via libera per la realizzazione da parte dello Tinker ed Erwin.
Infatti, entrambi ordinarono un pilot di due ore inaugurare quella che sarebbe stato, poi, la prima stagione dello show tv. a quel punto c’era da comporre il cast. Quale sarebbe stato, in tutto e per tutto, l’attore protagonista o comunque l’interprete che avrebbe fatto da traino a telefilm. Alla fine, la spuntò David Hasselhoff, un volto ed un nome molto popolare in quegli anni; soprattutto per esser diventato famoso, fino ad un paio di anni prima, per la serie televisiva ‘Knight Rider’, da noi conosciuta come ‘Supercar’, prodotta nel 1982 per poi interrompersi bruscamente nel 1986 a causa dei costi troppo elevati.
Su David Hasselhoff gira una leggenda, non si sa quanto sia vera. Infatti, una volta indicato come volto popolare, a livello mondiale, era un po’ strano pensare, come alcuni hanno poi riportato anni dopo, che lo stesso futuro Mitch Buchannon era alla disperata ricerca di una parte e che, quindi, non lo volesse nessuno. Ripetiamo, questo dettaglio, questo particolare, non si sa quanto sia vero. Dunque, prendetelo con le pinze.
Il pilot di Baywatch andò in onda il 23 aprile del 1989, con il titolo ‘Panico a Malibù’. All’epoca questo tipo di operazioni portavano il pubblico a conoscere, in via generale, l’essenza stessa della serie ed i loro personaggi principali. In quel caso, fin da quel film introduttivo, s’intuì che la maggior parte dei personaggi introdotti fin dall’inizio sarebbero cambiati nel corso degli anni.
Eppure, per la creatura di Greg Bonann le acque erano sempre agitate. Dopo la prima stagione il telefilm venne cancellato. Tinker non era più interessato e rivendette i diritti allo stesso ideatore per soli 10 dollari ed è qui che nasce e si sviluppa la leggenda dello show tv. Bonann riprende in mano il progetto e lo produce e realizza insieme a Schwartz e Berg e, addirittura, allo stesso David Hasselhoff. Dopo quella prima stagione ne verranno realizzate altre 10 fino al 2001. Una sconfitta per Tinker ed una vittoria sacrosante per Bonann il quale, comunque, non ha mai mollato la sua carriera da bagnino, il suo primo amore lavorativo. Ma oltre a questo c’è un dettaglio da chiarire meglio: quello della sigla iniziale.