Entrambe vittoriose con tre reti segnate alle loro rispettive avversarie
Nella giornata in cui il calcio internazionale registra due pesanti e scioccanti lutti, una giovane leva ed una vecchia gloria, gli europei di calcio, nella sua seconda giornata di esordi inizia a delineare il quadro del possibile andamento delle seconde sfide. Per esempio, nel gruppo della Germania, si dice che la Svizzera ha strapazzato l’Ungheria con un sonoro 3 a 1. Anche in questo caso, si potrebbe dire, che, almeno per quarantacinque minuti pieni, non c’è stata né partita e né tantomeno storia.
I ragazzi di Maurizio Rossi sono stati imbrigliati da una maggior reattività, organizzazione di gioco e velocità degli svizzeri. Il due a zero, a firma di Duah e Aebischer, alla fine del primo tempo non è stato del tutto bugiardo. Ha confermato, semmai, lo sviluppo di una prima frazione di gioco completamente a senso unico.
Nel secondo tempo gli ungheresi hanno tentato, dal canto, loro una reazione neanche tanto timida ma che non ha in alcun modo sortito gli effetti sperati. La rete di Varga, che ha accorciato le distanze, ha rappresentato solamente una pallida illusione di poter raddrizzare la situazione. Alla fine, la Svizzera ha chiuso il match con la terza rete della gara a firma di Embolo. Per non dire che al fischio finale si poteva anche registrare un 4 a 1 per nulla rubato.
Dunque, per il momento, i prossimi due matches, per il gruppo A tra Scozia ed Ungheria, sarà una sfida all’ultima spiaggia, mentre quella tra Germania e Svizzera, sarà lo scontro per il primato la classifica del girone.
E Spagna – Croazia? Ammettiamolo, sin dalla vigilia si attendeva, fra le due nazionali una partita diversa, più equilibrata e soprattutto non proprio a senso unico com’è avvenuto tra gli svizzeri e gli ungheresi nel pomeriggio e invece? E invece esce il match che non ti aspetti. Una Spagna arrembante ed una Croazia che non riesce a tenere il passo nei primi quarantacinque minuti di gioco.
Tre reti nella prima parte della gara che tagliano, di fatto ed inizialmente, le gambe ai fenomeni croati. Ma gli spagnoli, si sa, è dal 2006 che stanno sfornando talenti di caratura non solo europea, ma anche mondiale e anche oggi questo aspetto è stato rispettato alla lettera dal Commissario Tecnico De La Fuentes: Morata, Fabian Ruiz e Carvajal sono la conferma di quanto visto fino adesso e di quanto detto anche da parte nostra.
In un quarto d’ora Modric e compagni non riesco a prendere le misure all’avversario e, soprattutto, non ci vanno neanche vicino per tutto il resto della partita, anche quando qualche reazione offensiva potrebbe addirittura raddrizzare il match con il classico gol della bandiera.
Rete che arriva a quasi dieci minuti dalla fine ma viene annullato. La sensazione che la Croazia stessa sia ormai alla fine di un ciclo, con fenomeni che hanno cercato di dare tutto in questi anni, senza dimenticare che si sono altre due partite, ma contro la Spagna il segnale in negativo è chiaro.
A questo punto le Furie Rosse sono da annoverarsi tra le favorite per la forza dimostrata in campo? Di sicuro è tra le papabili alla vittoria finale, ma siamo ancora nella fase delle gare di esordio.