L’episodio in cui è presente George Clooney è veramente un cult a tutti gli effetti, oltreché una chicca straordinaria per tutti gli amanti non solo di questa serie televisiva, non solo per quelli degli anni ’80 ma anche per tutti coloro che amano la buona musica per una scena molto particolare. La trama dell’episodio, dal titolo ‘Il pilota fantasma’, applica, in maniera molto semplice in quegli anni e in altri show televisivi, uno schema molto preciso e anche molto sfruttato. Si raccontava del ritorno nella vita dell’eroe di un vecchio amico che, classico dei classici, aveva cambiato vita o che comunque la stessa l’aveva messo con le spalle al muro.

Ovviamente, il protagonista di turno non poteva sapere del nuovo passato del compagno di tante avventure e quando la verità si scopre, come spesso succede, non si vuol credere che quella persona sia così cambiata. Di quell’episodio ciò che è rimasto impresso è anche il duello tra i due attori, tra lo stesso Clooney e l’attore protagonista, Rex Smith, durante una corsa in motocicletta. La scena è accompagnata da una cover di Dancing in the dark. Singolo di Bruce Springsteen uscito l’anno prima.

Come spesso accadeva in quegli anni, le serie televisive proponevano eroi particolari con mezzi di trasposto altrettanto particolari. Quindi, anche Jessie Mach non era da meno di tutti gli altri, nonostante la sua figura era considerata, per alcuni versi e come abbiamo già anticipato, una sorta di Micheal Knight su due ruote.

Due ruote che erano ben rappresentate all’interno dello show e soprattutto, nonostante il titolo indicasse l’uomo come Falco della strada, la vera protagonista era la moto usata per lo show. Era, dunque, una Honda la vera attrazione della serie tv. Ma in tutto furono utilizzate ben 15 moto. I seguenti modelli erano una Honda XL 500, per l’episodio pilota; un Honda XR 500 per le riprese ravvicinate; una Honda CR 250 per le acrobazie.

La due ruote supertecnologica permetteva al suo pilota di fargli fare dei grandi salti, di essere superveloce in modo da arrivare subito sul posto dove c’era qualche emergenza ma, quest’ultima, non aveva nessun comando centralizzato come accade nella Pontiac Trans Am nera guidata da David Hasselhoff. L’ipervelocità veniva azionata da un computer di ultima generazione, a distanza, dal responsabile del progetto ‘Street Hawk’, questa espressione indica anche il titolo originale dello show televisivo.

Altra caratteristica e, semmai, anche un’altra grande differenza tra Michael Knight e Jessie Mach era il modus operandi, era come agivano in riferimento al loro mezzo di trasporto. Entrambi, per certi versi, nascondevano la loro vera identità. Per quanto riguarda il Knight Rider, Michael Knight, prima di essere temuto con tale nome dai criminali da tutto il mondo, si chiamava Michael Long ed era un sergente della polizia di Phoenix.

Dopo esser stato quasi ucciso da uno dei criminali che cercava d’incastrare e, quindi lasciato quasi morire nel deserto, viene salvato da Wilton Knight, fondatore dell’omonima organizzazione per il rispetto dei diritti civili. Nel tentativo di ucciderlo i criminali gli hanno sparato in faccia. Sfigurato al volto, ma vivo per miracolo, gli verrà offerta una seconda possibilità nel dare la caccia ai criminali con una nuova identità.

E per quanto riguarda Jessie Mach? Ne ‘Il falco della strada’ il personaggio interpretato da Rex Smith non ha avuto bisogno di cambiare identità, semmai di nasconderla sotto al casco e tuta quando sale sulla moto. Il suo modo è quello, quasi, di un supereroe non ufficiale di qualche fumetto mai scritto e quindi mai realizzato. Questo dettaglio, infatti, semmai la serie avesse proseguito avrebbe innescato una curiosità da parte di chi seguiva lo show televisivo.

Infatti, la protagonista femminile, Rachel Adams, interpretata dall’attrice di Jennie Wilson, a quanto pare, almeno fino a quando è durato il serial, oltreché ad essere collega di Jessie sembrava avere anche un qualche debole non proprio dichiarato e abbastanza celato verso di lui.

A parte questo risvolto romantico che lo show televisivo avrebbe di sicuro chiarato se si fosse andato oltre a quei tredici episodi, altro elemento caratterizzante delle avventure di Jessie Mach sarebbe stato contraddistinto da quella che comunemente veniva identificata come la sigla iniziale. Ogni telefilm dell’epoca ne aveva una e doveva essere abbastanza tale da fungere come una sorta di ‘marchio di fabbrica’. Un tratto indistinguibile rispetto a tutte le altre serie dell’epoca.

Il nome Tangerine Dream vi dice qualcosa? I più attenti e quindi agli appassionati della musica elettronica dirà molto. E’ un gruppo musicale fondato nel lontano 1967 specializzatosi proprio in questo tipo di genere di musica. Di origine tedesca, i Tangerine Dream, precisamente, si sono fatti notare nel genere Krautrock, antesignano, del genere principale indicato, e della musica minimalista. Sono ancora in attività, nonostante alcuni mutamenti all’interno del gruppo. Nella loro lunga esperienza nel mondo delle sette note hanno inciso la bellezza di ben 181 dischi, di cui 83 in studio, 31 live, 51 raccolte e cinque opere audiovisive. Basta così? Non proprio.

La band non si è fermata solamente a questo di produzione musicale. Proprio a partire dagli anni ’80 i Tangerine Dream decisero di firmare una ventina di colonne sonore cinematografiche. Tra cui, nel mezzo, ce n’è una per una serie tv. indovinate quale. Si, proprio così: quella de ‘Il falco della strada’.

Come avete potuto ascoltare grazie a questo video condiviso da Youtube, il sound non è solamente elettronico ma anche molto, ma molto futuristico; per una colonna sonora, forse, ancora migliore e non ce ne vogliano i fans, de il ‘Knight Rider’, ovvero ‘Supercar’.

Andato in onda negli Stati Uniti d’America dal 4 gennaio del 1985 e fino 16 maggio dello stesso anno, Street Hawk ha dalla sua il merito di aver conquistato, con pochissimi episodi, appassionati in tutto il mondo che lo ricordano ancora oggi. Il destino ha voluto che si fermasse a tredici episodi e forse neanche terminando la prima stagione.

Difficile dire quante serie sarebbero state realizzate, ma la convinzione che, forse, proprio per quanto riguarda la struttura narrativa di ogni episodio avrebbe veramente dato filo da torcere in termini di audience o comunque di ascolti alla serie concorrente con la quale abbiamo aperto. Il vero motivo per cui terminò? Il budget ridotto, anche troppo aggiungeremmo noi.

In apertura della prima parte di questo mini-speciale, ieri, non abbiamo condiviso un video da Youtube inserito oggi:

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