Torna la rubrica che è alla costante ricerca dei ‘Talenti Emergenti’

Mi sento sempre carica ed emozionata, qualsiasi tipo di evento faccio: dal concerto, dal matrimonio al compleanno, una comunione. Mi sento sempre emozionata perché so di poter dare un’emozione alla gente, di veder felice qualcuno: che sia un invitato, il festeggiato. Anche dopo un concerto è sempre emozionante dare la mia voce alla gente; quindi, cerco di farla girare il più possibile.

Abbiamo iniziato così, di brutto. Con una sua frase, con un suo pensiero su cosa significa realmente cantare e non solo dal punto di vista soggettivo, ma anche per tutti coloro che amano proporsi, rimettersi in gioco sempre, regalando la loro voce per donare emozioni non solo uniche, ma anche semplici.

Si chiama Marilena Graziano e sicuramente, anche nell’ultimo periodo, l’avete vista da qualche parte. È una cantante emergente la cui grinta è perfettamente dimostrabile in questo spezzone di una nota trasmissione musicale:

Avete visto? Comunque, abbiamo avuto il piacere d’incontrarla in uno dei tanti eventi in cui era impegnata, a Villa Eidos, ed esattamente a Domicella nell’avellinese. Gentilmente si è concessa alle nostre domande e con molta voglia di farsi conoscere ha risposto raccontando molto di sé:

Sono nata un po’ da zero. Ho una famiglia che di musica non ha mai capito niente. Mia madre cantava in casa, sotto la doccia e non solo, ed io ho preso la passione musicale da lei perché proviene da una terra prettamente musicale che è l’Africa. Mentre mio padre è napoletano è come ben si sa Napoli è tutto di musica. Ho iniziato a cantare per puro caso e mi sono costruita pian piano. Ho iniziato dal karaoke, dai concerti in chiesa, alle recite scolastiche e pian piano cantando, cantando c’era la persona che aveva bisogno della festa, che avevano bisogno di un piccolo intrattenimento musicale. Ho iniziato nella mia regione perché io sono cresciuta in Lombardia anche se in Lombardia ci sto poco e poi pian piano mi hanno chiamato per vari eventi in tutta Italia. Non solo per wedding o compleanni ma anche concerti. Ho fatto una tournée l’anno scorso in Calabria. Sono tornata da poco anche dalla Germania, dove ho fatto dei concerti con il tributo alle Spice Girls di cui faccio parte. Ho partecipato anche a ‘Tali & Quali’. Per me la musica deve girare, anche se in questo momento dovessi cantare in un cortile di un’abitazione io lo farei.

Dunque, la sua storia con la musica si è iniziata a sviluppare per caso, forse senza neanche rendersi contro veramente di quello che poi sarebbe successo in futuro. ma è normale che a quel punto vogliamo sapere di più, le chiediamo effettivamente quando aveva realmente intuito che voleva non fare la cantante, semmai essere una cantante.

Fin da piccola. Da quando vedevo Tina Turner, Beyonce e mi vedevo dello stesso colore. Mi dicevo io voglio stare sul palco e piano piano ci sono riuscita, anzi ci sto riuscendo. Ho tanti desideri che ancora voglio realizzare. Mi preparo costantemente per raggiungere i miei obiettivi ma ti assicuro che dopo aver fatto un evento, dopo aver fatto un concerto, quando le persone ti ringraziano, li vedi che si sono divertiti sudati perché hanno ballato così lì c’è la gratificazione più grande.

Al solo menzionare tra le due più grandi artiste della musica black e non solo, questa domanda ci viene spontanea: ovvero qual è la sua vera fonte d’ispirazione?

Ma io mi sento ispirata da vare artiste afroamericane, anche se per me le Queen in assoluto sono Tina Turner, Beyoncé e Whitney Houston. A dire che sono un mix di loro è un’esagerazione, ma mi ispiro a loro. Per me sono le artiste più complete, ognuna di loro con la loro storia, con la loro fragilità, con le proprie carezze, incertezze. Whitney Houston era fragile e ha fatto una morta tragica. Però con la sua voce è arrivata in capo al mondo.

Concerti, matrimoni, feste private e perché no: anche feste di piazza. Ma a questo ci sovviene anche un’altra domanda, spontanea: con tutto girovagare Marilena Graziano avrà avuto il tempo, almeno, di realizzare dei singoli tutti suoi?

Ho diversi singoli già attivi e in realtà sono due che mi stanno molto a cuore, che sono due momenti importanti della mia vita. Il primo è quello che ho dedicato a mia mamma che s’intitola ‘Ancora fragile’, mia madre che mi ha lasciato nel 2017 e questa è la mia data spartiacque. È stato un giorno in cui ho deciso che se faccio questo lo faccio per lei, di riuscire in tutti i modi di vivere di questo ed è quello che effettivamente sto facendo, rimboccandomi le maniche. E ‘Ancora fragile’ vuol dire che nonostante io mi sento forte, in me sussiste una fragilità che non verrà mai colmata e che grazie alla musica io riesco a sconfiggere. L’altro singolo, invece, è ‘Su di me’ ed è singolo che parla molto sulla violenza sulle donne, quasi autobiografico. L’ho presentato a Sanremo giovani e poi l’ho cantato al Teatro Ariston di San Remo nel 2021.

Oltre alla musica, però, scopriamo che, Marilena, ha un’altra grandissima passione la quale, se seguita, chissà come sarebbe stato il suo ‘sliding doors’?

Se potessi giocare io rigiocherei. Non che ora non posso. Però ho paura di farmi male perché mi ricordo di mia mamma quando mi diceva ‘dove vai con quelle ginocchia sbucciate’. Questo perché era un periodo in cui andavo sia a cantare che a giocare a calcio e mi ritrovavo con le ginocchia sbucciate e quindi mi diceva: sei fai eventi non puoi andare tutta incerottata quindi ho smesso perché avevo paura di farmi male.

E il suo giocatore preferito?

Francesco Totti e attuale faccio fatica a trovarlo perché ogni calciatore lo paragono a lui, dato che ci sono completamente cresciuta e visto che era un calciatore completo. Ora faccio proprio fatica a trovarlo, non solo qualcuno in generale ma quelli dell’epoca come Maldini, Roberto Baggio, Batistuta. Per adesso non ci sono, ma vediamo tra qualche anno.

Con l’ultima domanda torniamo nel suo mondo, quello della musica, chiedendogli dell’uscita del suo primo album:

Io spero presto, ci stiamo lavorando. Non do una data perché sono molto scaramantica.

E noi non la forziamo a dire nulla. Attendiamo pazientemente per poi continuare a parlarvi di lei.

FOTO DI VINCENZO PEPE

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