Il 3 gennaio del 1929 nasceva Sergio Leone: il nostro lunghissimo reportage
Sergio Leone nacque il 3 gennaio del 1929 a Roma in via dei Lucchesi, presso il Palazzo Lazzaroni; di fronte alla famosa fontana di Trevi. Era figlio di Roberto Roberti e Bice Waleran. Entrambi i genitori lavoravano nel mondo del cinema: lui come regista e lei come attrice. in una delle tante interviste che lo stesso regista, Sergio Leone ovviamente, che rilasciò nel corso della sua vita, affermò di avere origini campane, nonostante fosse nato nella capitale.
D’altronde la sua affermazione corrispondeva alla mera verità. Roberto Roberti, suo padre e regista dell’epoca del cinema muto, si chiamava, in realtà, Vincenzo Leone e durante la sua carriera fu parecchio bistrattato, per modo dire, dal regime fascista di Benito Mussolini.
Sergio Leone spiega abbastanza bene questa situazione in una delle tante dichiarazioni rilasciate durante la sua carriera: “Mio padre era il presidente dell’Associazione dei registi italiani. Era molto conosciuto. Ma era un napoletano, e un romantico… come tanti altri, ha creduto a Mussolini. In seguito, è divenuto comunista. A quell’epoca ha preso la tessera del partito fascista, ma la sua adesione è stata breve. È durata quattro giorni. fino a quando alcuni militanti sono venuti a chiedergli di ripagare la quota d’iscrizione. Avevano avuto dei problemi perché il loro tesoriere era fuggito portando con sé la cassa. Mio padre ha risposto: Bene! Capisco. Siete dei ladri come gli altri. Con me avete chiuso. Non voglio più la tessera. E non è stato più fascista. Essendo il Presidente dell’Associazione dei registi italiani, ha subito avuto dei problemi. Ma questo non gli ha impedito di continuare a lavorare”.
Problemi che iniziarono a partire dal 1921 e che si protrassero oltre il 1939, l’anno dello scoppiò del secondo conflitto mondiale. La sua lunghissima attività la pagò a caro prezzo, Vincenzo Leone. Quando la guerra finì riprese la sua vecchia attività ma a partire dal 1949 si ritirò a vita privata nel suo paese natio fino alla morte sopraggiunta il 9 gennaio del 1959. Sessantacinque anni fa, quasi. Qualche anno più tardi suo figlio Sergio Leone lo omaggerà in un modo del tutto particolare e che più avanti andremo a scoprire.
Sergio Leone, dunque. Dove eravamo rimasti? Ah sì, ancora all’inizio della sua storia: che era nato a Roma, di fronte alla Fontana di Trevi. Dopo qualche anno, la sua famiglia si trasferì in un’altra strada della capitale: Via Filippo Casini, nel quartiere di Trastevere, dove vivrà un’infanzia abbastanza spensierata e piacevole da ricordare.
Per evitare l’educazione del regime fascista, sia il padre che la madre lo iscrissero presso i Lasallesiani dove tra i banchi di scuola stingerà amicizia con un suo futuro collega e nonché più caro amico: Ennio Morricone; e qui pensiamo che altre parole risulterebbero superflue da poter essere aggiunte.
Comunque, durante gli anni della scuola Sergio Leone non eccelleva molto. nonostante tutto già mostrava ottima dimestichezza, se così si può dire, con due materie. La prima era l’italiano e la seconda, non proprio una a caso, con quella di Storia. Non a caso tutti i suoi film che ha realizzato erano tutto e per tutto storici, seppur romanzati o comunque romanzati nella loro essenza nelle trame. Ma anche su questo particolare ci ritorneremo.
Frattanto, in piena adolescenza e quindi all’età di quattordici anni, Sergio Leone mostra tutta la sua volontà di entrare nella Resistenza. Un’intenzione stroncata sul nascere dalla stessa Bice Waleran, sua madre, e, sempre nello stesso periodo, Sergio Leone incomincia a rimanere affascinato dal cinema statunitense e, in modo particolare, da John Ford.
Sul grande regista americano Leone provava: Una grande e sconfinata ammirazione, pur nella radicale diversità di prospettive che ci contraddistingue. D’altronde non avrei mai potuto esordire in un genere facendo l’imitatore di qualcun altro. Lui aveva quella visione ariosa, romantica (ma sempre realistica) del West, ed era giusto che fosse così. la sua foto con dedica ‘To Sergio Leoni with admiration. John Ford’ è uno dei miei ricordi più cari e il mio massimo motivo di orgoglio. Ciò non toglie che anche lui abbia commesso i suoi errori. Non gli perdono ad esempio, Un uomo tranquillo, la favola dell’Irlanda verde e bonacciona, mentre in realtà il paese era dilaniato dalla guerra dell’Ira. Per un regista che in passato aveva diretto ‘Il traditore’, la trovo una rappresentazione inconcepibile”.
Per diverso periodo di tempo Sergio Leone venne accostato al grande regista americano quasi come il suo più degno erede. Una concezione che, negli esperti di cinema, mutò quasi nell’immediato identificandolo come un cinema sì prettamente commerciale ma con un elemento in più.
Un elemento che quasi sempre cozza con il primo e che non va mai d’accordo con le logiche consumistiche delle major cinematografica: quello del cinema d’autore. Se rileggete attentamente le dichiarazioni che abbiamo riportato sopra e che sono sempre tratte dal libricino che abbiamo appena menzionato, scoprirete che Sergio Leone, del genere western aveva una visione tutta sua personale.
Una visione scaturita, appunto, dalle due caratteristiche indicate con la frase con la quale abbiamo inaugurato questo primo e lunghissimo reportage interamente dedicato a lui: ovvero quello dello spettacolo e del mito. Il suo modo di fare cinema non corrispondeva alla classica espressione: pane et circense.
No, era qualcosa che andava oltre e che lo portava ed esplorare fino al midollo quel mondo del west visto come una favola bellissima, affascinante ma, al tempo stesso, amara come sa essere la realtà stessa. Dove il lieto fine, dove il ‘dove vissero tutti felici e contenti’ non sempre accade alla fine delle sue opere cinematografiche.
Quindi, per alcuni versi, avendo due genitori che lavoravano nel mondo della settima arte il suo ingresso fu abbastanza facilitato. Ma tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare. Ovviamente perché abbiamo espresso questo detto? Per un semplice motivo: essendo anche lui un figlio d’arte non è, appunto, detto che l’erede possa fare le stesse cose dei suoi genitori mantenendo alto il livello raggiunto. Infatti, Sergio Leone non lo raggiunse: lo superò abbondantemente. Un livello che ancora oggi non è stato neanche eguagliato da qualcun altro.