Il brano degli Steppenwolf nel 1969 divenne colonna sonora del film cult ‘Easy Rider’.
Lunedì scorso, lo ammettiamo, siamo stati un po’ birichini noi di ‘FreeTopix Magazine’. Avevamo annunciato, nell’articolo de La canzone del lunedì’, che nello stesso pomeriggio ci sarebbe stata la continuazione dell’argomento ‘X colpa di chi’ affrontato l’analisi e il ricordo dell’album di provenienza. Così non è stato. Oggi, ci rifacciamo e vi regaliamo, questa mattina, la colonna sonora di un film memorabile per darvi la carica e questo pomeriggio, la nostra analisi-ricordo dell’album di Zucchero, ‘Spirito divino’.
Dunque, possiamo procedere.
Che il lunedì, si sa, è il giorno più antipatico della settimana è risaputo, ormai dalla notte dei tempi. Eppure, un singolo del genere, considerato nell’appuntamento settimanale che potrebbe essere quasi considerato uno spin-off de ‘La canzone del lunedì’, ovvero quello dedicato alle soundtrack, non l’avevamo ancora affrontato. Un’altra canzone che, nel lontano 1969, fece da colonna sonora, appunto, ad uno dei film più iconici del cinema americano, inaugurando, così, il periodo della Nuova Hollywood.
Il film è ‘Easy Rider’, il singolo ‘Born to be wild’. Ecco, proprio per affrontare il giorno della settimana bisogna essere, proprio come ci suggerisce il titolo, selvaggi. Si, lo diciamo senza troppi giri di parole, seguito da un ‘ma’. Ci vuole sempre un certo contegno, evitando di essere troppo aggressivi e di prendere troppo sul serio il testo di questo singolo, datato 1968, ed intonato dal gruppo musicale statunitense conosciuto con il nome di Steppenwolf.
Terzo estratto dall’album omonimo della band, ‘Born to be wild’, dal 1968 ad oggi, è sempre stato un singolo fruito in molte occasioni dal mondo del cinema. Di certo, nel caso di Easy Rider non è solo la prima ma è quella più popolare. L’occasione in cui la canzone e la band stessa hanno conquistato il mondo. Eppure, la canzone venne proposta ad artisti e complessi musicali, tra cui gli Human Expression.
Venne comunque incisa da Dennis Edmonton e Mars Bonfire, i quali scelsero come nome d’arte di Steppenwolf. L’omonimo album non solo ottenne successo, ma la notorietà anche dei cantanti derivò proprio dal successo trainante della canzone stessa.
Per diversi anni il brano è stato oggetto non tanto di una polemica, semmai di una vera e propria precisazione. Secondo molti, essendo anche soundtrack del film che racconta una storia di due bikers in particolare, sia, in tutto e per tutto, da ritenere come associata all’immagine del motociclista per antonomasia ma il punto è un altro.
In uno dei tanti versi intonati dal gruppo musicale ce ne sarebbe uno che avrebbe innescato la decennale disputa: ‘heavy metal thunder’, tuono di metallo pesante: tradotto in italiano.
Da questa espressione si sarebbe fatta strada la netta convinzione che con questo brano sia nato il genere dell’heavy metal. Ma di questo genere e delle sue origini ne parleremo più avanti con l’inaugurazione di un’altra rubrica in particolare.