Fu uno dei tormentoni musicali dell’estate del 1983
27 giugno 1983, quaranta anni fa e dieci giorni. Inizio estate, alte temperature. Sicuramente non così alte come in questo 2023. Comunque, in quel giorno, per le radio, si diffuse una delle canzoni estive più famose se non proprio della storia della musica, sicuramente di quel periodo. Un brano che non conquistò nell’immediato un grande successo ma che, a poco a poco, riuscì a farsi rispettare.
Non a caso venne addirittura inserito in scene famose di telefilm e film dell’epoca. Il titolo: Cruel summer, estate crudele. Ad intonarlo erano tre ragazze che, al dispetto dei luoghi in cui il video venne girato, ovvero la città di New York, erano europee. Per la precisione sia irlandesi che inglesi: Siobhan Fahey, Sara Dallin e Keren Woodward; meglio conosciute come le originali componenti del trio musicale: Bananarama.
Le Bananarama si formarono due anni prima e le tre ragazze si conoscevano fin da quando aveva quattro anni. Un’amicizia molto proficua, si potrebbe dire. Il brano fu scritto dalle stesse tre ragazze, raggiungendo il successo, però, esattamente, l’anno successivo. Quando venne inserito, come specificato poco fa, come colonna sonora di un film cult degli anni ’80: ‘Karate Kid’ del 1984. Non solo, venne anche inserita in un episodio della serie ‘Supercar’.
Da quel momento in poi l’attenzione sulle Bananarama mutò. Eppure, quando il singolo uscì nel 1983, la canzone si piazzò all’ottava posizione nelle classifiche britanniche. Il testo della canzone parla di una ragazza che è stata abbandonato dall’uomo che l’amava. Oltre il danno anche la beffa: si ritrova anche senza amici, per sono tutti partiti per le vacanze estive.
Nonostante un ritmo ed un sound spensierato, il significato che emerge è totalmente diverso da quello che si potrebbe pensare. Come detto il video venne girato nella ‘Grande Mela’. Le tre ragazze sono inseguite da due poliziotti. Contenuto nell’omonimo album, le tre ragazze riuscirono persino ad ottenere un disco d’oro negli Stati Uniti d’America.