Un film avanti coi tempi soprattutto per la co-protagonista femminile
Che i film western non attirano più ne siamo consapevoli da tempo, ormai. Soprattutto, non attirano più le grandi produzioni a realizzarne per cercare, missione impossibile al momento, di rivitalizzare un genere che fino a quaranta anni fa era ancora, seppur per poco, attuale. Per la rubrica ‘Film Consigliato’ ci addentriamo nei meandri di una delle più belle storie del genere relativi al cinema anni ’60. Esattamente di fine anni ’60.
Ispirato all’omonimo romanzo dello scrittore Charles Portis, pubblicato nel 1968, nel 1969 usciva nei cinema americani ‘Il Grinta’, titolo originale: True Grit, interpretato dal leggendario attore e mito americano John Wayne. La trama, soprattutto per i tempi di allora, era si convenzionale ma molto reazionaria. In fondo il ’68 era passato da un anno e l’eco delle contestazioni per i diritti civili erano ancora forti nel resto degli Stati Uniti d’America. Per non dire che catalizzava l’attenzione del resto del mondo.
Protagonista principale, in verità, non è l’iconico personaggio di John Wayne, ma bensì una graziosa ragazzina caparbia ma con molto carattere, la quale fa di tutto per ottenere giustizia per suo padre, ucciso durante un viaggio di lavoro. Mattie Ross, questo il nome del personaggio interpretata da Kim Darby, riuscirà, con la sua cocciutaggine anche ad imporre il suo modo di essere, la sua personalità e quindi anche a farsi rispettare.
Rientra nella rubrica dei film consigliati perché nel vederlo fa sorridere, positivamente s’intende, soprattutto per il modo in cui all’epoca il personaggio femminile, mediante quel ‘political correct’ in perfetto equilibrio tra ciò che era giusto e ciò che era sbagliato. Facendo intuire allo spettatore, giovane e anziano che fosse, quale era veramente il limite del consentito oppure no.
Un film western con un messaggio prettamente sociale, il quale andava oltre al semplice fatto se l’eroe di turno, in questo caso l’eroina di turno, trionfasse o meno. Non fu un caso che, nonostante il romanzo fosse scritto da un uomo, la stessa sceneggiatura venne sviluppata da una donna: Marguerite Roberts.
A dirigere John Wayne, in quello che poi sarebbe diventato il suo ruolo più iconico, non c’era, dietro alla macchina da presa il leggendario John Ford, ma Henry Hathaway. Lo stesso regista che quattro anni prima realizzò, sempre con John Wayne e altri pezzi grossi della Hollywood di quegli anni, un altro western ritenuto una pietra miliare di quel periodo: I 4 figli di Katy Elder. Ma questo, sicuramente, ve lo consiglieremo più avanti.
Riprendendo a parlare del lungometraggio di ‘Il Grinta’, il personaggio interpretato da The Duke, soprannome reale di John Wayne, aveva la particolarità di coprirsi un occhio con una benda, come i pirati, e nel duello finale, purtroppo in questo caso siamo costretti a spoilerare per chi non avesse ancora visto questo piccolo capolavoro del genere, si vede Reuben J. Cogburn ‘Rooster’, questo il vero nome del personaggio di Wayne, nell’affrontare i duellanti in cui con una mano tiene la classica pistola e con l’altra un fucile.
Attenzione, John Wayne in quella scena per caricare e sparare con il fucile, non potendo usare l’altra mano impegnata dalla pistola, rotea il fucile. Un gesto ripreso anni più da Arnold Schwarzenegger in ‘Terminator 2’. Un chiaro omaggio all’attore americano scomparso nel lontano 1979.
De ‘Il grinta’ venne addirittura girato un seguito, nel 1975, con il titolo ‘Torna Il grinta’, ed un secondo sequel ma solamente per la televisione. Senza dimenticare anche del remake nel 2010. Ad Interpetrare il ruolo iconico ci pensò Jeff Bridges, ma il rifacimento non ottenne il successo sperato. Da segnalare, nel film del 1969, la presenza di attori come Dennis Hopper e Robert Duvall, all’inizio della loro carriera.