Il mega progetto cinematografico venne inaugurato il 1° maggio del 2008 con ‘Iron Man’
Dai fumetti al cinema alle volte il passo non è così breve come si potrebbe pensare. Alle volte alcune delle trasposizioni cinematografiche vengono studiate a tavolino non solo perché sussiste, alla base, una sola idea originale. No. Alcune trasposizioni cinematografiche trovano impulso e linfa nella folle realizzazione di un progetto da realizzare nel corso degli anni, per non dire dei decenni.
Il primo maggio del 2008 è una data storica non solo per il cinema, ma anche a quel genere legato ai fumetti per antonomasia. Uscì, quindici anni fa, sui grandi schermi di tutto il mondo il primo ‘Iron Man’ e fin da subito s’intuì che il mondo dei cine fumetti in generale non sarebbe stato più lo stesso e quindici anni più tardi lo possiamo tranquillamente affermare. Uno speciale, dunque, compreso non solo nella nuova rubrica, inaugurata in occasione dell’anniversario della scomparsa di Brandon Lee, ‘Storie di Cinema’, ma anche nella rubrica ‘Il mondo dei fumetti’, oltre che nella sezione ‘Cinema’ e alla sezione intitolata proprio come questo speciale.
Il progetto di questo lunghissimo franchise cinematografico, dicevamo, venne lanciato, fin da subito, con un acronimo, Mcu, che sta per Marvel Cinematic Universe e aveva lo scopo di realizzare una serie infinita di film e non solo interamente dedicati agli eroi ideati da Stan Lee, lo storico fumettista, prima, e capo, poi, della casa editrice di fumetti targati Marvel. Un progetto, dunque, ambizioso, folle e al tempo stesso più interessante di quello che si poteva immaginare all’inizio.
Le intenzioni, svelate poi nel corso di questi lunghi anni, erano quelle di realizzare delle trilogie dedicate agli eroi più importanti e poi creare ulteriori grandi crossover, come nei fumetti, conosciuti con il titolo di ‘The Avengers’; anche se per questi ultimi il terzo film, come ricordato la scorsa settimana, venne diviso in due parti tanto dedicarne addirittura quattro film.
Tutte idee top secret che hanno avuto il merito di materializzarsi, sul grande schermo, alla stessa stregua del coniglio bianco tirato fuori dal cilindro magico da parte del mago e, appunto, colui che ha permesso la realizzazione di questa magia è Kevin Feige, il numero 1 della Marvel Cinematic Universe.
Feige non ha fatto altro che prendere il concetto di sequel singolo e di ampliarlo, come se fosse un unico grande fumetto visivo che ancora deve arrivare all’ultima pagina, quella conclusiva. Se Iron Man rappresenta il via, come tutto, gli altri sono coloro che mantengono alta l’asticella di un progetto, appunto, che non sempre ha convinto i fans.
Alcuni sequel non sono sempre stati all’altezza del primo e altri, invece, hanno superato, di gran lunga, il cosiddetto primo capitolo, basti pensare all’esempio di ‘Capitan America’. Ciò non è stato così per ‘Thor’ il quale, l’unico ad aver avuto quattro trasposizioni cinematografiche stand alone, non riesce, in tutto e per tutto, a convincere nell’insieme. Forse, solamente ‘Thor: Ragnarock’ potrebbe esser considerato come il migliore di tutti gli episodi dedicati al figlio di Odino.
Eppure, nel ricordare questo evento prettamente cinematografico bisogna partire sempre dall’inizio. Appunto, ma non da Iron Man; ma ancor prima che ‘Tony Stark’ facesse la sua prima apparizione nei cinema di tutto il mondo ottenendo un riscontro molto positivo
Prima dell’avvento della Marvel Cinematic Universe, i film dedicati ai supereroi non è che erano sporadici, anzi. Solo che peccavano, per così dire, di una solida progettualità. Nella maggior parte dei casi, ciò capitava più in generale anche per altri progetti cinematografici slegati dal mondo dei fumetti, si pensava solo ed esclusivamente al primo capitolo con la speranza che raggiungesse il successo sperato. Quando ciò avveniva i risultati relativi alla realizzazione di un secondo capitolo erano, a dir poco, pessimi.
Il primo cine fumetto della storia fu quello di Richard Donner dal titolo ‘Superman’ del 1978. Due anni più tardi, con l’uscita del seguito ‘Superman II’, il pubblico di tutto il mondo poté godersi lo spettacolo della seconda avventura dell’eroe proveniente da Krypton. Questo accadde per un semplice motivo: alla base c’era un’idea di fondo che sosteneva entrambe le trasposizioni cinematografiche. Per quando concerne ‘Superman III’ e ‘Superman IV’, invece è tutto un altro discorso. Come lo è stato per tutti i Batman, prima dell’avvento della trilogia di Nolan, e senza dimenticare la trilogia di Spiderman, quella firmata da Sam Raimi.
Con l’uomo ragno, quasi involontariamente, non solo rientriamo nuovamente nel mondo della Marvel il quale, dopo il primo episodio con Tobey Maguire, l’anno successivo il cinema provò a portare sullo schermo ‘Hulk’ con Ang Lee, ma il risultato fu deludente. Troppo computerizzato dopo la semplicità e la grande l’umanità ammirata nell’iconica serie andata in onda tra il 1978 ed il 1982. Con Spiderman, dicevamo, si consolida il discorso della progettualità fin dall’origine.
Tutti questi esempi portarono, negativi in alcuni casi, l’allora numero uno della divisione cinematografica della Marvel di iniziare a produrre film sui supereroi senza più l’ausilio delle altre case di produzione. Ciò che venne fuori fu la Marvel Studios, anche se Avi Arad, il presidente della sezione cinematografica, era comunque rimasto soddisfatto per com’erano andate le cose con la trilogia di Spiderman, nonostante il terzo capitolo si rivelò abbastanza debole, ma non per altre collaborazioni con altre case di produzioni cinematografiche.
Ed è qui che entra in scena il suo numero due: Kevin Feige, un produttore al quale aveva già preso parte alla realizzazione dei primi film su gli ‘X-Man’ e la già citata trilogia sull’uomo ragno. La sua idea era quella di realizzare un vero e proprio universo condiviso come avvenne, per i fumetti, grazie allo stesso Stan Lee e Jack Kirby nell’intero decennio 1960.
Eppure, qualcosa non convinse fin dal principio lo stesso Arad. Di sicuro pensò che i fumetti fossero una cosa e il cinema ne era completamente un’altra. Evidentemente, l’idea di Feige piacque talmente tanto che Arad si dimise da Presidente e chi prese il suo posto? Proprio lo stesso Feige.
L’idea di iniziare a realizzare le trasposizioni cinematografiche in maniera indipendente avvenne nel 2005 e la nomina dello stesso Feige come nuovo numero uno avvenne nel 2007. Sì proprio così.