Le prime due edizioni andarono in onda su Rai1 tra il 1980 ed il 1982
È bene sì. Ci siamo sbagliati e può capitare. No, nulla di grave cari lettori. Solo che vi avevamo promesso che in questa occasione non ci sarebbero stati articoli a puntate e in effetti sarà così. Considerate, però, questo articolo di ‘Forever 80s’ come un appuntamento a sé stante il quale, venerdì prossimo, avrà di sicuro, per usare un termine prettamente cinematografico, un sequel. La colpa ce l’addossiamo noi di questo cambio di programma, appunto.
Perché, in fondo, converrete con noi se non si po’ responsabilizzare di ciò uno dei mostri sacri del tubo catodico nell’epoca del massimo periodo più florido e indimenticabile per milioni di italiani: Mike Bongiorno, il Re dei telequiz.
Dunque, il programma televisivo al quale facevamo riferimento la cora settimana era proprio uno dei suoi. Uno dei tanti quiz con i quali ha accompagnato le giornate degli italiani. Sempre nell’appuntamento precedente avevamo specificato che lo stesso game show è andato in onda, complessivamente, per cinque stagioni.
Ma, in verità, non è proprio corretto. Bisogna considerare la storia di questo programma in due fasi: la prima è quella che va dal 1980 al 1982 e la seconda sempre dal 1982 fino al 1985. Il titolo o comunque il nome che venne dato alla trasmissione televisiva che tenne incollati milioni di italiani è ‘Flash’. No, nessun riferimento all’omonimo personaggio della Dc comics.
‘Flash’ fu un programma che andò in onda dal 4 dicembre del 1980 al 3 giugno del 1982 su Rai1. In quelle che furono le prime due edizioni il programma ebbe una media di telespettatori tra i 18 ed i 20 milioni. Esattamente 18.200.000 tra il 1980 ed il 1982, mentre i 20.300.000 tra il 1981 ed il 1982. Il game show, ideato dallo stesso Bongiorno insieme ad altri autori della trasmissione, consisteva nel superamento di alcune prove, tre in tutto, con puntante di 80 minuti ciascuna.
Rispetto agli altri quiz, Bongiorno volle introdurre subito diverse innovazioni e non di poco conto: l’abolizione delle domande preliminari. Così i concorrenti partivano, immediatamente, con un ammontare, per l’epoca, di 500.000 mila lire di premio partita. Inoltre, sempre a differenza di altri game show, c’era una sola fase centrale del gioco; mentre a Flash le fasi era due più quella finale in cui la posta in palio veniva addirittura raddoppiata.
In merito alle domande poste dal conduttore ai rispettivi concorrenti, queste ultime non erano quesite superficiali o comunque di una certa leggerezza, al contrario. Affrontavano temi sociali e, al tempo stesso, anche temi attuali. Le prove si distinguevano in questo modo: quella relativa alle notizie, quella relativa alle opinioni e la terna finale. Però, non basta solamente elencarle. È rilevante svelare, nella loro essenza, in che cosa comprendevano.
La prima prova era costituita da ben dieci domanda sull’attualità. la risposta ad ognuna permetteva la conquista di una quota in denaro. Per esempio: se la risposta era giusta, al primo quesito, il concorrente guadagnava 100 mila lire; dopo la seconda 200.000 e così via fino ad arrivare alla decima che valeva un milione delle vecchie lire.
La seconda prova consisteva nell’indovinare le opinioni comuni degli italiani. Anche questa, rispetto agli altri game show che era stati organizzati fino a quel momento, rappresentava un’assoluta novità. Una novità fondata sulla statistica. La prova si svolgeva in tre manches in cui vi partecipavano due coppie di concorrenti alla volta.
Chi passava la seconda prova diventava ‘Campione potenziale’, dopo aver totalizzato il maggior numero di montepremi. A quel punto avrebbe dovuto affrontare la terza ed ultima prova che consisteva nel poter raddoppiare la posta palio. Anche qui gli autori provvidero ad inserire un’altra novità.
Semmai un dettaglio che faceva comunque la differenza. A raddoppiare la posta era solamente il campione potenziale e lo faceva per primo, mentre gli altri dovevano solamente attendere che lo stesso fallisse per poi rientrare in gioco. Questa prova si chiamava: la terna, proprio perché rimanevano in tre. A questo punto cosa succedeva se lo stesso campione provvisorio non riusciva a raddoppiare? Poteva recuperare il tutto con ‘La domanda del secolo’.
In tutto i campioni di Flash furono ben diciannove. Tra i tanti nomi spicca quello di Mario Marini che vinse le finali di Flash che andarono in onda dal 13 maggio al 3 giugno del 1982, qualche giorno prima dell’inizio dei Mondiali di calcio a noi tanto cari. A cantare le sigle di testa della prima e della seconda edizione furono i cantati Toto Cutugno e Drupi.
Cosa rappresentò per lo stesso Mike Bongiorno questo programma televisivo, tenendo presente che aveva alle spalle già diversi decenni di carriera. ugualmente fu un nuovo punto di svolta nella sua carriera. Era un programma più veloce, con taglio moderno, accompagnato da una sigla ipertecnologica nella grafica. Fu un programma che gli permise di fare il salto ad un altro network televisivo che stava nascendo in quegli anni, la Fininvest; oggi Mediaset.