Era il 26 febbraio del 1988 quando il giovane attore, campione di arti marziali, usciva al cinema con ‘Senza Esclusioni di colpi’
Un film può essere realizzato attraverso le presunte avventure raccontate dal diretto interessato? In fondo, il cinema è basato sostanzialmente sulla finzione; è costruito dall’elemento portante rappresentato dalla fantasia. Quindi a chi importa se le vicende di un certo Frank Dux siano o no più o meno veritiere, soprattutto quando si tratta di raccontare un momento preciso del suo periodo di massima spericolatezza o almeno quanto è stato riportato dal medesimo.
Soprattutto, vi chiederete voi cari lettori, chi è questo Frank Dux? Un campione di arti marziali statunitense il quale, durante la sua gioventù, prese parte ad un torneo di arti marziali clandestino, chiamato Kumitè, di cui ne uscì vincitore. Un dettaglio che alla Hollywood di fine anni ’80 non sfuggì realizzando, in tutto e per tutto, un piccolo film che, a distanza di trentacinque anni esatti dall’uscita, divenne un altrettanto piccolo cult e capostipite, quasi, del genere relativo alle arti marziali.
Ad impersonare il campione di arti marziali venne ingaggiato un altrettanto fuoriclasse che non scherzava in tale senso, un giovanissimo Jean Claude Van Damme. Il titolo? Senza esclusione di colpi, almeno nella versione italiana. In quella originale l’ulteriore convincente ‘Bloodsport’.
Diretto da Newt Arnold, il film è annoverato più semplicemente nel genere ‘azione’. Non si pensava, allora, che questo piccolo lungometraggio di quasi un’ora e mezza potesse dare il via ad una serie infinita, almeno per tutti i primi anni del decennio 1990, di pellicole con personaggi esperti di arti marziali.
Ad ispirare la pellicola, però, oltre ai racconti dello stesso Frank William Dux, questo il nome per esteso, ci pensò, ulteriormente, un articolo pubblicato su un magazine che riportò quell’esperienza di vita vissuta, il quale si occupa, ancora oggi, esclusivamente del mondo delle arti marziali, il Black Belt Magazine.
Una volta uscito il 26 febbraio del 1988 e realizzato con un budget di soli due milioni di dollari, il film divenne un successo inaspettato. Tanto è vero che al box office dell’epoca ne incassò ben 65 milioni di dollari, quasi 100.
Per il giovane Jean Claude Van Damme fu un secondo esordio, dopo quello con il film ‘Kickboxers – Vendetta personale’, ma con il botto attraverso cui venne lanciato in maniera definitiva la sua carriera d’attore. Soprattutto per ruoli action. Al di là di tutto ciò, si potrebbe anche ad andare ad indagare se la vicenda riportata sia veramente vera oppure è stata romanzata. Attenzione, questa volta gli sceneggiatori non sono i diretti interessati di questa piccola critica.
Ci riferiamo sempre al personaggio principale, il quale nel 1975, fondò una scuola tutta sua di arti marziali. La domanda che ci poniamo: chissà quanto ci sia di vero negli eventi da lui riportati. Il suo avversario, il temibile coreano, era veramente un killer sul ring oppure era tutto il frutto della sua fantasia? Forse non lo sapremo mai, ma sta di fatto che ‘Senza esclusioni di colpi’ non lasciò indifferente nessuno, anche chi di questo genere di film non è appassionato e almeno su questo è veramente un dato di fatto.