Ideato dal compianto Leij Matsumoto, il pirata spaziale è stato protagonista di una serie di fumetti e di una serie di cartoni animati
Qualche giorno fa è venuto a mancare uno dei disegnatori e fumettisti giapponesi più famosi degli ultimi decenni. La sua fortuna fu quella di aver ideato uno dei protagonisti dei fumetti, prima, e dei cartoni animati, poi, altrettanto indimenticati e tanto amati dai più giovani e non solo.
Leij Matsumoto, questo il nome del disegnatore nipponico, si è spento all’età di ottantacinque anni, per altro compiuti da poco, a causa di un attacco di cuore. La sua scomparsa, come spesso succede in queste circostanze, lascia un enorme vuoto nel mondo dei fumetti giapponesi, meglio definiti come manga, i quali sono seguiti da molti fan in tutto il mondo
Nato il 25 gennaio del 1938, Matsumoto, intorno agli anni ’80, dopo Galaxy express, tirò fuori dal suo cilindro magico un personaggio che lo farà rimanere nella storia non solo dei fumetti, ma anche dei cartoni animati. L’ambientazione è quella fantascientifica, ma il personaggio principale in un primo momento si doveva chiamare semplicemente Albator, cambiato poi in Harlock. Da lì in poi la fama non l’avrebbe più dimenticato.
Capitan Harlock debuttò, per quanto riguarda i fumetti, nel gennaio del 1977 per poi chiudere il ciclo di storie sempre nel gennaio di due anni più tardi. Attualmente sono cinque i volumi che le raccolgono e c’è di più: sempre nello stesso periodo venne anche realizzata una serie tv, a cartone animato, il quale riscosse un grandissimo successo fra i giovani.
L’ambientazione, sia per quanto concerne i manga e la serie a cartone animato, era quella futuristica. Con una trama incentrata, soprattutto e come sfondo, sull’indifferenza generale dell’umanità nei confronti di eventi rilevanti. Più che indifferenza potrebbe essere addirittura identificata come apatia, che non viene neanche scossa quando giunge una minaccia dallo spazio.
A salvare il mondo, e non solo, ci pensa proprio Capitan Harlock, un militare diventato pirata spaziale proprio a causa del drammatico cambiamento in cui è andato incontro il suo pianeta, infischiandosene degli ordini dei capi di governo per seguire i propri ideali. Elemento che contraddistingue il personaggio di Matsumoto è Arcadia, la nave con la quale girovaga per la galassia, e, come i cavalieri Jedy di Guerre Stellari, anche lui è munito di una spada laser.
Per quanto riguarda la serie di cartoni animati, prodotta nel 1978 e quindi un anno dopo l’uscita dei fumetti, è composta da quarantadue episodi andati in onda tra il 14 marzo dello stesso anno per poi terminare il 13 febbraio dell’anno successivo.