Film del 2006 e che rappresenta l’ultima regia di Richard Donner
Dal titolo sembra il classico film d’azione hollywoodiano dove il buono di turno sconfigge i cattivi e salva il più debole. Classico, appunto. Uno schema già visto, in cui nella trama vengono inseriti gli elementi relativi ad una specie di faida tra poliziotti. Un dettaglio, però, che scompiglia, e di molto anche, il tradizionale canone dell’eroe romantico, trasformandolo in un antieroe con i sensi di colpa e voglia di riscatto. Sono questi, in sostanza, gli ingredienti dell’action movie, dai risvolti drammatici, ‘Solo 2 ore’, in lingua originale ’16 blocks’, del 2006.
Diretto dal compianto Richard Donner ed interpretato da Bruce Willis, insieme a Mos Def e David Morse, il film è costato 55 milioni di dollari incassandone, in tutti i cinema del mondo, solamente 65.664.141 milioni di dollari. Un po’ poco per un film dall’alto tasso di contenuto adrenalinico e che, visto anche le caratteristiche del personaggio interpretato da Willis, ricordava un po’ lo schema di ‘Die Hard’.
Ma Jack Mosley non ha nulla a che vedere con il ben più eroico John McLane della citata saga. Mosley è un poliziotto, sempre di New York, ma fallito, alcolizzato e con i sensi di colpa. Un giorno, dopo un turno di notte, viene incaricato da un suo superiore per scortare un detenuto al tribunale perché deve deporre ad un processo.
Mosley, all’inizio, rifiuta l’ordine perché è visibilmente stanco ma capisce che non può venire meno al suo dovere, nonostante gli è stato garantito non perderà molto tempo e che non è un compito così gravoso o rischioso. Una volta preso in custodia il detenuto, durante il tragitto verso il tribunale Mosley si ferma per comprare una bottiglia e sarà proprio in quel momento che capirà che la situazione non era come gli era stata prospettata.
Da quel momento in poi inizierà un’adrenalinica corsa contro il tempo per salvare l’uomo che deve testimoniare proprio contro ai suoi colleghi, tra cui il suo vecchio amico Frank Nugent. Uno scontro frontale contro il suo passato, dal quale rischia di non uscirne vivo. L’uomo che deve salvare si chiama Eddie Bunker e il suo desiderio più grande, dopo aver testimoniato, è quello di aprire una pasticceria per dolci in cui verrebbero prodotte torte di compleanno per bambini.
Un progetto a cui Mosley non crede. Nella sua lunga carriera da poliziotto di delinquenti incalliti ne ha visti tanti e soprattutto, anche lui, ha commesso molti errori. Per lui, dunque, nessuno può cambiare veramente. Eppure, durante in quelle due ore qualcosa avviene che lo fa convincere del contrario.
La sceneggiatura, scritta da Richard Wenk, è piena di speranza. Un messaggio forte, nella sua semplicità, che si sviluppa in una trama priva di fronzoli inutili e molto snella dall’inizio e alla fine. L’azione non è fine a sé stessa, l’ironia sottile e alle volte anche impercettibile arricchendo, di molto, un film che sembra anonimo e che, molto probabilmente, era difficile prevederlo nel 2006, almeno con questa intensità frequente di casi, appare ancor più vicino alla dura realtà americana. Alla dura realtà dei rapporti tra polizia e afroamericani. Il finale, nonostante possa sembrare scontato, instilla fiducia nel prossimo e nel futuro. Un finale esaltato, anche e soprattutto, dal brano che accompagna i titoli di coda: Can’t get enough of your love, babe.
Un film da vedere e rivedere per scoprire un piccolo gioiello cinematografico firmato Richard Donner, in quella che fu la sua ultima regia.