Uno dei più grandi protagonisti della moda internazionale
“Penso che la responsabilità dei designers sia quella di spezzare le catene e andare contro le regole” -Giovanni Versace
Una storia intrigante, quasi surreale, quella di casa Versace. Per Giovanni Versace, il primo contatto con il mondo della moda avviene da bambino quando inizia a lavorare con la madre, ai tempi sarta rinomata. Uno dei più grande capostipite della moda internazionale, nasce a Reggio Calabria nel 1946 ed è il secondo di quattro fratelli, di cui uno muore molto giovane.
Viaggio nel mondo della moda
Nel 1972 inizia il suo percorso nella moda come disegnatore a Milano. Disegna per brand come Genny, Complice e Callaghan. Nel 1973 diventa designer per Byblos e vi lavora per diversi anni, fino a quando nel ’95 presenta la sua prima collezione in pelle per Complice. L’ascesa al successo avviene nel 1978, anno in cui sfila con la prima collezione a portare il suo nome, “Giovanni Versace Donna”. E’ lo stesso anno in cui apre la prima boutique in via della Spiga a Milano ed inizia una collaborazione con il fotografo Richard Avedon, avvicinandosi al mondo dei costumi teatrali.
In realtà il successo di Gianni non è stato immediato, ma la sua persona era amata già da tanti. Per l’anniversario della sua morte, il fratello Santo rilascia delle confessioni in un’intervista al Corriere della Sera: «Gianni firmò il suo primo contratto da stilista con Florentine Flowers, un’azienda di Lucca. Lo stesi io. Poi arrivarono gli accordi con Callaghan, Genny, Complice, Alma, Spazio. Gianni era richiestissimo».
In un’ulteriore intervista a Rai Uno racconta con ammirazione: “è nato due anni dopo di me ed è dentro la mia vita, in pieno. Io l’ho sempre seguito, sin da quando ha cominciato. Il 7 febbraio prossimo saranno 50 anni che lui ha iniziato questo lavoro: per lui è durato 25 anni, ma per il mondo continua ad andare avanti e lui continua a indicare la strada alla gente e ai giovani stilisti”.
Una storia familiare
L’azienda Versace diventa una vera e propria conduzione familiare sin dai primi passi nel settore. I fratelli di Gianni sono il suo amore più grande e la sua più grande ispirazione, soprattutto la sorellina Donatella, a cui consiglierà di tingere i capelli color platino. Sarà infatti lei a disegnare la linea Versus nel 1988 e diventa in seguito direttore creativo. Santo ricopre il ruolo di amministratore delegato, mentre il fidanzato del tempo Antonio D’Amico si occupa della linea sportiva.
I riconoscimenti non tardano ad arrivare. Nel 1982 vince l’Occhio d’oro come miglior stilista autunno inverno anno 82/83, sfilata in cui il metallo è protagonista e diventerà la sua icona di stile. Nel 1991 nasce il suo famoso profumo “Versus”.
Nel 1993 il Consiglio degli stilisti d’America gli assegna l’Oscar americano per la moda e nel 95 Elton John gli conferisce il premio VH1 Fashion and Music come contributo particolare al mondo della moda, della musica e come miglior campagna pubblicitaria dell’anno.
L’origine della testa di Medusa
La Medusa è citata ovunque, il segno di distinzione per eccellenza. La si ritrova sui bottoni delle giacche, nei fermagli delle borse, non sparisce mai.
La sua origine risale all’amore dello stilista per l’arte. Da sempre grande appassionato di arte, in particolare amante del periodo neoclassico, dopo essere rimasto affascinato dal ritrovamento di una testa in marmo nella sua città natale quando era bambino, decide di renderla il segno distintivo della sua carriera. Un mito caratterizzato da fascino, controversia e magnetismo, che lo accompagnerà durante tutta la sua vita e carriera, fino alla casa dove verrà assassinato.
“Quando le persone guarderanno a Versace”, dirà il designer, “dovranno sentirsi atterrite, pietrificate, proprio come quando si guarda negli occhi la Medusa”.
Quando il logo della maison fu finito, la testa di Medusa era inscritta in una cornice circolare, come un’antica moneta, lei guarda direttamente lo spettatore.
Il suo sguardo è rigido, si mostra all’osservatore in tutta la sua possenza; l’eccesso e l’indulgenza diventano il simbolo d’eccellenza della maison Versace.
Non rinuncia mai all’erotismo: la donna è elegante e femminile ed indossa abiti che abbracciano le sue forme. Uno dei tratti distinti dello stile Versace è l’uso di tessuti e colori molto diversi e contrastanti tra di loro.
Il genio di Gianni Versace
In ricordo dello stilista, l’ex Senatore della Repubblica Italiana Franco Zeffirelli afferma: «Con la morte di Versace l’Italia ed il mondo perdono lo stilista che ha liberato la moda dal conformismo, regalandole la fantasia e la creatività».
Giovanni Versace è stato un innovatore, un genio della moda e l’unico nel suo genere. Un grande fattore che ha contribuito alla sua memoria e al suo glamour sono state le iconiche “Top Model” degli anni 80 e 90. Supermodelle come Linda Evangelista a Cindy Crawford. Da Naomi Campbell, Claudia Schiffer, Helena Christensen e Kate Moss appaiono bellezze angeliche, eteree, uno stereotipo invidiato da tutto il mondo ed impossibile da raggiungere. Diventano le stelle della passerella e appaiono in ogni dove; dalle campagne pubblicitarie alle copertine dei magazine: diventano il simbolo della moda.