Venne registrata alla Siae anche con un secondo titolo: Volare
Domani per la musica italiana, e non solo, sarà un anniversario davvero particolare. No, nulla di triste, questa volta. Solamente tanta gioia e spensieratezza che ci regala una canzone in particolare da ben 65 anni. Era il 1° febbraio del 1958 quando la nostra storia delle sette note cambiò per sempre. Una storia, soprattutto nelle origini dell’ideazione del brano, che non è mai stata chiarita.
Ciò che è ormai certo, ciò che è ormai ufficiale per tutto il mondo canoro e non solo è, senza alcuna ombra di dubbio, che gli autori Franco Migliaccio e Domenico Modugno hanno donato al mondo un brano eterno. Una canzone conosciuta in tutto il mondo e che, nel tempo, ha iniziato anche a rappresentare persino il nostro Paese, come un carattere distintivo. È impossibile non conoscerla, è impossibile pensare che nessuno, almeno una volta nella vita, non l’abbia mai canticchiata per non dire intonata. Stiamo parlando de ‘Nel blu, dipinto di blu’.
Dicevamo, dunque, delle origini. Una storia, per non dire uno sviluppo abbastanza, non tanto complicato, semmai nello stabilire quale sia la versione dell’aneddoto che riporta, fedelmente, la nascita della canzone. Nel corso degli anni si sono susseguite varie versioni. Una, addirittura, è relativa allo stesso ritornello che, alla Siae, è stata registrato come secondo titolo della canzone.
‘Volare oh oh oh’, secondo le indiscrezioni che sono poi emerse, sarebbe stato ideato dallo stesso Modugno, vero interprete della canzone, durante una mattina mentre osservava l’azzurro del cielo. In seguito, sempre Modugno, affermò, mentre camminava lungo il Ponte Milvio, con il secondo autore del brano, che uno dei due avrebbe pronunciato una frase, la quale avrebbe fatto da apripista per il titolo: di blu m’ero dipinto.
L’altro autore, invece, affermò di averla ideata mentre stava osservando un quadro, addirittura, di Marc Chagall, conosciuto come Le coq rouge dans la nuit. Al di là di tutto, ‘Nel blu dipinto di blu’, venne incisa il 1° febbraio di 65 anni fa per il Festival di Sanremo di quello stesso anno. È inutile dire chi vinse quell’edizione. Eppure, il successo planetario che di lì a poco esplose per i due autori non li tenne lontano da grane ben più grosse.
Un compositore poco conosciuto dell’epoca denunciò sia Modugno che Franco Migliaccio per un eventuale plagio mai avvenuto. In un primo momento Antonio De Marco, questo il nome dell’accusatore, sosteneva di averla scritta con il titolo: Il castello dei sogni. Ma visto che alla Siae non giunse nessuna richiesta di registrazione con quel titolo cambiò versione sostenendo che il testo gli era stato sottratto proprio dai due autori. Alla fine, De Marco venne condannato per diffamazione.
Dopo l’esecuzione vincente al Festival di Sanremo, ‘Volare’ fece incetta di premi e di riconoscimenti. Basti pensare che negli Stati Uniti d’America rimase in classifica per cinque lunghe settimane. In Italia divenne il singolo più venduto, si parla di oltre 19 milioni di copie vendute. L’anno successivo, quindi nel 1959, ottenne anche un Grammy award sia come canzone dell’anno e sia come disco dell’anno.
Nel corso degli anni è stata oggetto di continui omaggi e cover che è impossibile ricordare tutti i cantanti che si sono cimentati. Basta solamente nominare quelli più famosi sapendo, comunque, che non sarebbe esaustivo: Louis Armstrong, Ray Charles, Frank Sinatra, Dalida, The Platters, Frank Zappa, Luciano Pavarotti e tanti altri ancora.