La vita e i successi del celebre stilista delle calzature
Gli artisti che si ispirano all’arte sono quelli che hanno più successo, altrimenti tutto diventa monotono. L’alta moda si ispira sempre al passato, si mescolano gli elementi tradizionali e innovativi per creare un’opera unica.
Salvatore Ferragamo l’artista dei due mondi, designer di calzature che hanno fatto la storia del settore.
Nella sua autobiografia, Ferragamo scriveva: “Sono nato per fare il calzolaio, lo so, l’ho sempre saputo. Mentre guardo indietro ora alla lunga lezione della mia vita, posso vedere chiaramente quanto sia forte, quanto spietata, quanto implacabile sia la passione dentro di me che mi ha portato avanti e avanti, lungo un percorso disseminato di così tante difficoltà. Molte sono le volte in cui mi chiedevo perché non fossi come gli altri uomini … contenti delle cose che possedevano, desiderando ardentemente i frutti di domani. Eppure non sono riuscito a deviare dal mio percorso di predestinazione,indipendentemente dal costo. Ma da dove viene la mia conoscenza? Negli anni successivi ho perquisito i registri dei miei antenati per 400 anni. Non c’era calzolaio tra loro. Ho trovato molti umili proprietari di immobili, ho trovato un poeta, ho persino trovato un alchimista; ma nessun calzolaio, neanche uno”.
Salvatore Ferragamo nacque nel 1898 a Bonito, un paese vicino ad Avellino, all’età di 9 anni realizzò la sua prima scarpa in occasione della cresima di sua sorella. Vista la sua grande passione per le calzature decise di studiare a Napoli per diventare uno specialista del mestiere. Nel 1914 si trasferì dal fratello a Boston, il quale lavorava in una fabbrica dove si producevano stivali da cowboy, dopo qualche anno convinse anche gli altri suoi fratelli a trasferirsi prima a Santa Barbara poi ad Hollywood.
Fu proprio qui che raggiunse l’apice del successo aprendo il suo negozio di riparazione e creazione di scarpe su misura. Venne conosciuto come lo “Shoemaker to the Stars” poiché ad Hollywood molte furono le celebrità del cinema che scelsero Ferragamo per la creazione delle proprie calzature.
Ritornò in Italia solo nel 1927 stabilendosi a Firenze, il suo laboratorio si trovava in via Manelli, qui iniziò a creare scarpe per star e potenti donne del secolo, ad esempio Maharani di Cooch Behar, Eva Peron, Marilyn Monroe, Audrey Hepburn, Sophia Loren ecc.
Mutò il tradizionale metodo calzaturiero che aveva trovato in America per prediligere al mestiere in fabbrica, il lavoro manuale dei suoi artigiani. Nel 1933 fu costretto alla bancarotta a causa di inconvenienti nell’organizzazione e le pressioni economiche che gravavano su di lui. Ferragamo non si lasciò scoraggiare riprendendo il lavoro a pieno regime e creando le “sue” calzature, fondamentale per lui la calzata e la struttura della scarpa.
Si devono a lui alcune invenzioni come il cambrione d’acciaio per sostenere l’arco del piede, l’utilizzo di vari materiali da quelli più costosi a quelli meno, l’intreccio di colori e decorazioni differenti che partendo da trecce di paglia provenienti dai cappelli diventavano tomaie per dei modelli, l’uso del merletto di Tavarnelle che grazie al lavoro di Ferragamo venne utilizzato in molteplici settori.
Ferragamo divenne famoso per essere il creatore della zeppa nel 1937, questa calzatura aveva una funzione specifica quello di dare spessore al tallone pur mentendo il piede in posizione stabile. Lo stilista riuscì a rapportassi con alcune delle figure più ingenti della sua epoca in quanto quest’ultime si recavano appositamente nella sua Maison per la creazione di calzature su misura. Quando la guerra terminò e poterono riprendere gli scambi commerciali, Ferragamo ne fu estasiato come tutti i designer italiani perché questo avrebbe permesso la diffusione del prodotto in tutto il mondo.
Nel 1947 con il sandalo invisibile generato da una tomaia a filo continuo, la lenza da pesca, riuscì a vincere il Premio Neiman Marcus a Dallas assieme a Christian Dior. I due rimasero stupiti di come le scarpe Ferragamo risultavano abbinate agli abiti di Dior in maniera impeccabile, il materiale e il colore erano i medesimi, Salvatore dichiarò: “E’ una sorta di manifestazione del mondo, come hanno fatto due uomini che lavorano a 400 miglia di distanza, sconosciuti tra loro e con mezzi di ispirazione molto diversi (traggo le mie creazioni dalla mia memoria, mentre Dior preferisce trovare la sua ispirazione da oggetti pratici come i dipinti e disegni) possono arrivare a conclusioni simili nello stesso periodo di tempo”.
Nel 1950 la maison Ferragamo era costituita da 700 artigiani, che producevano al giorno 350 paia di scarpe create a mano. Le produzioni di Salvatore spaziavano dagli oggetti d’arte non convenzionali fino all’eleganza tradizionale, i suoi più grandi ispiratori furono i calzolai della sua epoca e quelli precedenti. Il grande artista morì nel 1960 e il suo nome venne destinato a diventare un marchio internazionale, includendo lussuose scarpe, borse, occhiali, accessori in seta, orologi, profumi e una linea di vestiti prêt-à-porter.
Durante la sua esistenza Ferragamo ha sempre assecondato le sue geniali idee creative, perché la moda inizia nella mente dello stilista, nulla deve soffocare il suo pensiero.
FONTE FOTO WIKIPEDIA