Singolo che anticipa il suo 21° album, ‘Only the strong survive’, composto di quindici cover di brani soul
La forza del soul o delle cover? Specialmente quelle realizzate in maniera impeccabile, quelle che rimangono di più rispetto alla versione originale? Un quesito logico che apre questo lunedì 17 ottobre in cui, per la prima volta, ci troviamo a parlare, con la classica rubrica del primo giorno della settimana, quello più odiato per intenderci, di una novità assoluta che sta imperversando per tutte le radio e siti internet di musica, per non dimenticare anche youtube, da alcune settimane.
Una domanda anche legittima visto che molto spesso ci siamo ritrovati ad analizzare canzoni famose che, nella versione interessata, sono meglio di quelle precedenti. Un quesito che parte, soprattutto, anche da una prima volta a ‘La canzone del lunedì’: non era mai successo che abbiamo affrontato l’analisi di un singolo attuale, ovvero appena uscito, nonostante si parli, appunto, di una cover.
Era il 1965 quando l’indimenticabile Frankie Wilson pubblicò, per la casa discografica Motown, un brano che ritornato alla ribalta ultimamente e grazie al boss Bruce Springsteen. ‘Do i love you (indeed I do)’, questo il titolo. Un singolo uscito l’antivigilia del Natale di quel lontano ’65. Un brano che, da quanto riportano le cronache dell’epoca, non riscosse molto successo.
Strano, soprattutto per una canzone di genere soul. Un genere, in quel decennio, veramente gettonato da qualsiasi cantante afroamericano che si rispetti. Molto probabilmente il vero motivo per cui Wilson non fu fortunato nel raccogliere quanto meritava era forse nella presenza di Barry Gordin. Si, proprio colui scoprì i Jackson five. Infatti, una delle tante versioni realizzate in quel periodo portò, addirittura, la sua voce e il risultato non fu dei più entusiasmanti.
Si dice che di questo singolo erano stati realizzati diversi demo che sono andati distrutti nel tempo, esattamente ben cinque; anche la versione di Frankie Wilson, fortunatamente, è rimasta:
Decenni più tardi, come specificato in precedenza, Bruce Springsteen la riporta in auge con una versione ancora più energica, con un ritmo più vicino al rock’n’roll senza mai perdere la naturale essenza del soul. Il risultato? È quello di un brano ancor più allegro, spensierato e, forse, anche ballabile proprio come ai tempi degli anni ’50 e ’60.
Questa cover è contenuta nel nuovo ed attesissimo album, il numero 21 della sua straordinaria carriera, dal titolo: Only the strong survive che uscirà il prossimo 11 novembre. Ma di ciò ve ne parleremo in maniera più approfondita con la recensione del nuovo disco del boss.