Uscito il 15 dicembre dello scorso ne parliamo nella rubrica a ‘Film Consigliato’
Dove eravamo rimasti? Ah sì, che Mysterio aveva svelato al mondo la vera identità di Spiderman. Un finale a sorpresa che, di sicuro, aveva confermato la volontà di realizzare un terzo capitolo di questa seconda trilogia portata a termine. Un capitolo finale atteso, soprattutto per scoprire come l’eroe molto combina guai si sarebbe districato da questa particolare situazione; scoprendo anche in che modo gli sceneggiatori avevano deciso di finire la storia. Semmai è giusto usare questa espressione. Perché di fatto la storia non è stata chiusa.
Precisamente è terminato un capitolo nella vita di Peter Parker, finito in un modo che miscela l’amaro e lo spettacolare. Ricco di emozione e la convinzione che forse, anche per il più giovane tra gli eroi della Marvel, nulla sarà come prima. Tom Holland, in questi anni, ha impersonato nel modo giusto il supereroe ideato da Stan Lee; raccogliendo al meglio l’eredità di Tobey Maguire, il primo uomo ragno cinematografico, e cancellando definitivamente, la sfortunata esperienza di Andrew Garfield, il secondo Spiderman cinematografico.
In questo terzo capitolo, però, c’è un elemento in più che lo contraddistingue dagli altri: la prova di forza, la prova di carattere nel rimediare ai propri errori; soprattutto quelli che costano caro. Una storia, dunque, che mette a nudo tutta l’immaturità di un supereroe e lo mette alle spalle al muro, per fargli capire le conseguenze delle sue azioni; anche quando le azioni sono attuate a fin di bene.
La sceneggiatura, scritta a quattro mani da Chris Mckenna ed Erik Sommers, ha il merito di non girare intorno al problema, ma di affrontarlo. Fruendo dell’elemento sorpresa sinonimo alla nostalgia per i venti anni dell’uomo ragno al cinema. Si, proprio così. Ci sono tutti, proprio tutti. Gli avversari mostrati nei primi tre film diretti da Sam Raimi, interpretati da Willem Dafoe, Alfred Molina, Thomas Aden Church e anche gli altri due film dal titolo ‘Amazing Spiderman’, interpretati da Jamie Foxx e Rhys Ifans.
Si va dritto al nocciolo della questione per affermare un concetto, semmai per riaffermarlo: da un grande potere derivano grandi responsabilità. Frase o massima cult pronunciata nel primo film con Tobey Maguire, nel lontano 2000. E c’è anche lui con James Garfield.
Una rimpatriata, tra buoni e cattivi, per indirizzare sulla retta via lo Spiderman di quartiere’ che si è smarrito. Nonostante questa recensione venga pubblicata di sabato, ancora non ci sembra giusto spoilerare tutta la trama, in fondo il trailer fatto circolare in questi mesi aveva già svelato abbastanza su cosa indirizzasse la nuova trama.
Fatto sta che non si può fare a meno di precisare che l’uomo ragno ha sbancato il botteghino. In un sol giorno ha guadagnato 3 milioni di euro e nessun altro film della saga ha raggiunto tale risultato; un risultato ottenuto direttamente il primo giorno di programmazione: il 15 dicembre.
Fon da subito sono iniziate a circolare voci che, in quei tre primi giorni di programmazione, avrebbe incassato una cifra ancor più alta da far gridare al record.
Al di là dei trionfalismi, al di là del successo che l’opera cinematografica ha ottenuto non bisogna dimenticare che qualche negatività, Spiderman No Way Home, l’ha comunque mostrata; che ci piaccia oppure no. Forse, qualche sbavatura, qualche forzatura è dipesa, indirettamente e naturalmente, dalla natura medesima del personaggio.
Almeno per come è stato proposto in questi tre film e non solo. In alcuni momenti, attraverso il carattere immaturo e ingenuo di Peter Parker, è come se si cercasse a tutti gli effetti la risata anche quando il momento ironico non ci dovrebbe essere.
Sensazioni, comunque; impressioni che possono tranquillamente essere sbagliate e che non rovinano quello che è di fatto il miglior film della saga e che alcuni, senza bestemmiare, lo hanno accostato al capolavoro del 2004 diretto sempre da Sam Raimi: Spiderman 2. A questa scelta ci accodiamo anche noi, precisando che già da diversi mesi si parla, addirittura, di una terza trilogia sull’uomo ragno, in cui ci sarebbe sempre Tom Holland titolare del ruolo.
Nonostante ciò, durante il lancio delle prevendite dei biglietti del film, la produttrice Amy Pascal aveva messo il freno a meno della realizzazione dei nuovi tre film, quando tutto sembrava già stabilito. Proprio con l’annuncio del quarto che sembrava già in lavorazione e con Tom Holland disposto a rinnovare il contratto. A quanto pare però, a distanza di quasi un anno, tutto è ancora in alto mare.