Uscito il 20 maggio del 1987 rappresenta uno dei migliori seguiti della storia del cinema
Riallacciandoci all’articolo pubblicato questa mattina, il legame tra ‘Berverly Hills Cop’ e ‘Cobra’ non si sciolse una volta che i due progetti presero strade e destini diversi. S’incrociarono una seconda volta nel 1987, in occasione del seguito del primo film del 1984. L’episodio numero due esordì nei cinema americani il 20 maggio del 1987, ed è, ancora oggi, definito come uno dei migliori sequel della storia della settima arte e forse, rispetto all’originale, un gradino superiore.
Il cast principale si presentava sempre con Eddie Murphy, John Ashton, Ronny Cox e Judge Reinhold. Proprio quest’ultimo è il collante, involontario, tra i due i film. Reinhold interpreta il personaggio di William ‘Billy’ Rosewood, che nel primo film originariamente avrebbe dovuto fare una brutta fine. In questo secondo capitolo lo stesso personaggio è trasformato, per non dire simpaticamente esaltato. Tanto che in una scena, dietro alla porta della sua camera, ha in bella evidenza il poster di Cobra. Un piccolo omaggio voluto, forse, dagli stessi produttori.
A dirigere la squadra vincente non è più Martin Brest, ma lo sfortunato fratello di Ridley Scott, Tony, dove l’action è ancor meglio miscelata nella commedia, supportata egregiamente colonna sonora, composta da Harold Faltemeyer ed altri autori, che fin dall’inizio accompagna la scena iniziale. Infatti, in apertura si vede subito una Brigitte Nielsen in versione spietata rapinatrice. Curiosità: l’attrice danese, l’anno prima, prese parte ad un film: Cobra, guarda un po’ il caso.
Proprio in quel film, l’attrice, le venne attribuita la parte della protagonista femminile che aveva una storia d’amore con il protagonista. In ‘Beverly Hills Cop II’, invece, l’ex moglie di Sly, è una pericolosa criminale appartenente ad un altrettanto pericolosa banda di rapinatori, i quali compiono un attentato, non andato a buon fine, ai danni del Tenente Andrew Bogumill, Ronny Cox. Nel cast è presente anche Dean Stockwell, conosciuto anche per la serie televisiva ‘In viaggio nel tempo’.
L’idea di questo secondo capitolo fu proprio di Eddie Murphy il quale, insieme agli sceneggiatori del primo film: Danilo Beach e Daniel Petrie, curò il soggetto. La sceneggiatura, invece, fu un lavoro a quattro mani tra Larry Ferguson e di Warren Skaaren. Molto probabilmente le battute sono il frutto dell’immensa capacità dello stesso Murphy d’improvvisare. Ci si chiede ironicamente: quante persone abbia preso per i fondelli il mitico Axel Foley?
Al di là dell’aspetto tipicamente burlesco e buffo del personaggio, lo schema della trama ricalca quasi in gran parte quella del primo, con diverse variazioni onde evitare di fotocopiare la trama originale; non mancano sparatorie, inseguimenti e quel pizzico di follia spontanea, positiva, che ha portato ad un’ora e mezza di spensieratezza e di puro intrattenimento per chi vede il film.
Costato 20 milioni di dollari, 5 milioni in più rispetto al primo, ne incassò solamente 300 milioni, 20 milioni in meno del capitolo precedente. Nonostante ciò, deve essere considerato ugualmente un successo stratosferico per un sequel; per un film che è una vera e propria scarica di adrenalina della prima all’ultima scena.
Un sequel che permise la produzione di un terzo capitolo, nel 1993 e che rovinò, di fatto, una possibile e convincente trilogia del genere comico, action e poliziesco. Ma di questo se ne parlerà comunque la prossima settimana.