Assegnato il Premio Melograno 2022, quest’anno intitolato ad Alberto Sordi, a Giancarlo Giannini
International Cilento Film Festiva, seconda edizione. Inaugurata questa settimana il 13 settembre a Controne, l’ambiziosa manifestazione ha fatto finalmente tappa a Paestum, dopo essersi fermato nei paesini: Grotte di Pertose e il Museo Ancel Key Pioppi. La cornice di queste due ultime serate finali doveva essere rappresentata dalla scenografia naturale e storica dei templi.
Causa il maltempo, soprattutto anche per ciò che è successo nelle Marche, l’organizzazione ha deciso di spostare tutto all’interno di uno dei più prestigiosi Hotel della città turistica campana, Hotel Minerva. Il direttore artistico, intervistato da noi qualche settimana fa, in fondo è stato veramente di parola.
A presenziare la prima delle due serate nel comune di Capaccio Scalo, c’erano veramente i pezzi pregiati del cinema italiano e anche di quello che un tempo si chiamava cabaret. Due nomi su tutti: Giancarlo Giannini, il quale ha ricevuto il premio Alberto Sordi, e Lello Arena, inseparabile amico di mille avventure nel mondo dello spettacolo di Massimo Troisi.
Ieri, infatti, come anticipato nell’articolo di questa mattina su ‘Le vie del Signore sono finite’, la serata è stata interamente dedicata a lui. Presentata e introdotta dal giornalista Sky Alessio Viola, che ha condotto con molta disinvoltura l’appuntamento, l’apertura è stata affidata ad una danza sulle note, inevitabili e malinconiche, de ‘Il postino’; musica composta da Luis Bacalov.
Inevitabili sì, ma subito dopo l’amarezza e la nostalgia per averlo perso troppo presto ha lasciato spazio alle ulteriori inevitabili risate che lo stesso Massimo ci ha regalato grazie ai filmati di repertorio e, soprattutto, ai ricordi dello stesso Lello Arena insieme allo stesso direttore artistico del Festival del Cilento, Massimo Bonetti, il quale con Massimo Troisi ha condiviso non solamente il set, ma tanti, tantissimi momenti d’ironia e di divertimento nella casa romana dell’attore napoletano e ad altri amici che hanno condiviso tanti momenti di divertimento con lui.
Andiamo con ordine, nonostante il momento più toccante è già stato menzionato. Sì, perché seppur si viaggia sulle ali dei ricordi tutto ciò che richiama a Massimo Troisi ci porta il sorriso e non sempre amaro. Il primo a salire sul palco allestito per l’occasione è stato Lello Arena; mattatore, se così si può dire, per i primi sei minuti. Alessio Viola lo lascia parlare ed improvvisare. In fondo come si fa a mantenere negli schemi un attore comico? In nessun modo.
Nel dialogare con il presentatore, il componente storico de ‘La smorfia’, finalmente svela, dopo decenni in cui si sono rincorse le leggende più disparate e spesso neanche poi così tante veritiere, su come nacque, giusto quarantacinque anni or sono il nome con il quale il trio è ormai conosciuto.
All’inizio, praticamente agli esordi, Massimo Troisi, lo stesso Lello Arena ed Enzo De Caro si facevano chiamare i Saraceni. Questo nome non fu scelto da loro, ma dal ‘distributore locale campano’. Quando dovettero partecipare all’altrettanto storica trasmissione Rai, ‘Non Stop’, il nome venne cambiato in una notte. Infatti, qualcuno della produzione del programma televisivo li rimproverò, affermando ‘che quel nome non si poteva sentire’.
Secondo la leggenda, quella che è circolata con più insistenza in tutti questi decenni, riguardava proprio Massimo Troisi, la notte prima di essere registrata per i titoli iniziali e di coda di ‘Non Stop’, avrebbe fatto una smorfia con il viso. Ma appunto è solamente una leggenda e nulla di più.
Ma tra una leggenda e qualche evento realmente accaduto nella vita di Massimo Troisi, la serata scivola via spensierata e ben organizzata, anche grazie al Direttore Artistico, il quale viene chiamato in causa dallo stesso conduttore insieme ad altri amici di Massimo. Ed è qui si evocano aneddoti e ricordi felici e spensierati, da cui emerge una sana amicizia ed una sana voglia di divertirsi sempre e in qualsiasi modo.
Le battute di Massimo in quei pomeriggi o comunque in quelle serate, partivano anche da momenti di debolezza di un componente della compagnia e, lui, per fargli passare la tristezza, la canzonava in maniera ironica.
Ancora, quelle sfide a tiri in porta nel giardino della sua casa romana; quando lui faceva conoscere una ragazza appena incontrata a Massimo Bonetti, usando un linguaggio in codice. Senza dimenticare, mostrato attraverso qualche immagine di repertorio, il famoso scherzo telefonico che Massimo Troisi improvvisò ai danni di Carlo Verdone, raccontato dallo stesso diretto interessato.
L’attore e regista romano, nel ricordare quel momento particolare, si sofferma, sottolineando più volte, di come in quella telefonata, nella quale Massimo gli consumò l’intero nastro della segreteria telefonica, pronunciasse sempre le stesse parole, ma ogni volta con tono di voce totalmente differente.
La penultima serata si è conclusa con la premiazione all’immenso Giancarlo Giannini, che quest’anno ha raggiunto il traguardo degli 80 anni, il quale, ha ritirato il riconoscimento dedicato, quest’anno, ad Alberto Sordi.
FOTO DI VINCENZO PEPE