Inaugurata venerdì scorso, la rubrica avrà come appuntamento fisso il martedì
Venerdì scorso a FreeTopix Magazine abbiamo inaugurato una nuova rubrica senza l’ausilio, diretto, dell’articolo introduttivo attraverso il quale, poi, vi rinnoviamo l’appuntamento per la settimana successiva. D’altronde, di regola è così. Eppure, venerdì scorso abbiamo voluto fare il contrario; cercando di regalarvi, a voi lettori, l’effetto sorpresa. Non sappiamo quanto effettivamente ci siamo riusciti, ma speriamo che il tentativo sia stato apprezzato.
La nuova rubrica, che avrà come giorno fisso della settimana il martedì, è intitolata, come già avete notato, ‘Storie di uomini e di mare’. Un nome, una frase, un’espressione che dice tutto. Non ci sarebbe neanche il bisogno di continuare e lasciare a voi, cari lettori, la sorpresa di ogni appuntamento. Invece no, non funziona così.
Per dovere di cronaca o comunque per informazione è sempre bene spiegare lo scopo di questa ennesima novità in questo giornale online che, almeno per il momento, non sarà l’ultima. Si, ci sono ancora tante cose da farvi scoprire; tante altre cose di cui parlare e che, in questi quasi due anni non avevamo ancora avuto la possibilità di farlo.
Se nel precedente appuntamento la rubrica si è collegata alla rubrica ‘Storia’ ad un evento e anniversario relativo al Secondo conflitto mondiale, nel primo pomeriggio ‘Storie di uomini e di mare’ sconfinerà nella letteratura, aumentando di qualche giorno settimanale il canonico appuntamento.
Sarà questo, in fondo, la costante della rubrica. Una costante che vedrà come punto di riferimento la marina militare. Una rubrica da contemplare come uno spazio aperto, proprio come il mare, le cui onde confluiscono in altre tematiche trattate dal giornale. Non solo, si parlerà anche di storie vere, storie relative al mare. Storie, perché no, anche cinematografiche che tanto hanno fatto la fortuna della stessa settima arte e che, al tempo stesso, hanno riportato alcuni episodi o, appunto, storie di uomini e di mare sul grande schermo.
FOTO DI VINCENZO PEPE