Più che un semplice fumetto è un tributo. Più che una delle classiche storie alle quali ci siamo appassionati in tutti questi decenni, è una vera e propria lettera d’amore al Cavaliere Oscuro da parte dello sceneggiatore Neil Gaiman. Pubblicato per la prima volta nel 2009, ma uscito per la Panini Comics il 17 marzo scorso, con il titolo: Batman – Cosa è successo al Cavaliere Oscuro? L’uomo pipistrello si appresta ad affrontare un particolare evento che stravolgerà per sempre non solo il suo futuro, ma anche quello della città: la sua morte. Ma è proprio così?
Un numero particolare, irripetibile e da collezione, pubblicato attraverso la Panini Comics, in cui ad esplicare il senso di questa storia che ha tutto il sapor della tragica fine di un eroe è lo stesso autore.
Nella premessa Neil spiega l’amore che ha sempre manifestato per questo personaggio, fin da quando era piccolo seguiva la famosissima serie televisiva degli anni ’60; quella interpretata da Adam West, nei panni di Bruce Wayne/Batman, insieme a Burt Ward, lo storico partner Robin. Da quel momento in poi, per lo sceneggiatore, si è aperto un mondo.
Di storie sull’uomo pipistrello ne aveva iniziate a ideare ed anche a svilupparle su carta. Persino una trama a cui ci teneva tanto non è mai stata neanche messa su carta nemmeno per un appunto. Fino a quando è stato contattato per scrivere quella che poteva essere l’ultima storia di Batman.
Un drammatico commiato in cui il Cavaliere Oscuro giunge al suo personale tragico epilogo dopo aver portato avanti, prima da solo e poi con alcuni amici fidati, la sua lunga guerra personale contro il crimine a Gotham. Dalle tavole disegnate da Andy Kubert, emerge tutta l’atmosfera cupa e malinconica. Un’atmosfera che rappresenta la fine di un’epoca che non si pensava mai arrivasse.
Le spoglie di Batman sono riposte in una bara conservate in una specie di anticamera sistemata per l’occasione. Tutti i suoi amici, compreso i suoi amici, accorrono per rendersi conto realmente se il Cavaliere Oscuro è caduto per non rialzarsi più. Sono tutti attoniti, stupiti e perplessi: dal Joker all’Enigmista, da Due Facce alla Donna Gatto, che è la prima ad accorrere per rendere omaggio all’eroe e all’uomo misterioso che ha amato. Ci sono il maggiordomo Alfred, Robin e anche Superman che da Metropolis è volato per rendergli omaggio.
Ognuno dei personaggi lascia la propria testimonianza su come lo ha conosciuto e su come lo ha visto morire. Ed è proprio su questo particolare che rende la trama ancor più misteriosa di quella che potrebbe essere. In ogni singolo racconto Batman muore in modo differente, con dettagli anche nuovi. I dialoghi sono accompagnati da una cosiddetta voce fuoricampo che guida, allo stesso tempo, chi sta leggendo questo particolare numero speciale di Batman.
I pensieri del personaggio sono pronunciati dallo stesso uomo pipistrello, il quale sembra trovarsi in uno strano luogo somigliante ad un’altra dimensione e che, comunque, apparentemente non del tutto solo.
‘Batman: Cosa è successo al Cavaliere Oscuro?’ si legge tutto d’un fiato. Non stanca, ti fa rimanere incollato dal primo fino all’ultimo disegno. I dialoghi sono semplici e diretti. Forse, per chi ama questo personaggio, la storia che non vorremmo mai vedere pubblicata e che mai vorremmo leggere; perché nessuno vuol veder morire Batman.
La storia, che in realtà non rappresenta a tutti gli effetti l’ultima per il Cavaliere Oscuro, è stata immaginata, dallo stesso autore, come la possibile fine di Batman. Ossia un suo possibile finale, attraverso una trama ed uno sviluppo che nasconde qualche elemento onirico, quasi. Come se il personaggio principale stesse sognando, visto che riesce ad essere testimone del suo stesso estremo saluto. Almeno questa è stata la nostra impressione.