Credo siano in pochi a provare un ‘ardente amore’ per il lunedì mattina, il giorno della settimana più odiato da tutti. Il brano di oggi più che dare la carica, ci regala un a vera e propria scossa per affrontare i nuovi sette giorni che ci aspettano. La selezione è caduta, nientepopodimeno che, Sua Maestà Elvis Presley. Il brano, addirittura, ha un duplice anniversario. Quest’anno e l’anno prossimo. Oltre tutto la canzone non è nemmeno originariamente del Re del Rock and Roll, ma una cover. E che cover, si potrebbe dire.
‘Burning Love’, questo è il titolo. ‘Ardente amore’, invece è la traduzione letterale. Scritta, composta e incisa nel 1971 dal cantautore statunitense Arthur Alexander, contenuta nel suo omonimo album.
L’anno successivo Elvis Presley registrò la stessa canzone il 28 marzo, ma il singolo uscì nelle radio il 1° Agosto dello stesso anno. Secondo quanto poi è emerso sembra, però, che alla leggenda di Tupelo il brano non fosse di suo gradimento. Dovettero convincerlo cinque di loro: Felton Jarvis, Charlie Hodge, Joe Esposito, Red West, Jerry Scheff.
Per la precisione Felton Jarvis fu l’ultimo produttore discografico di Elvis e, oltre modo in quell’occasione, il primo a credere che ‘Burning Love’ potesse avere del potenziale attraverso una cover. Lo stesso Felton Jervis la ricevette dall’editore musicale Bob Beckham.
Difatti la versione di Elvis presenta un ritmo grintoso, irresistibile. Forse, la si può identificare come la classica canzone da ascoltare in macchina lungo le strade americane. E perché no, lungo la mitica e leggendaria Route 66.
Il testo scritto da Arthur Alexander, però, non venne modificato. Rimase in tatto. Ciò che venne, appunto, modificato fu la base musicale. Dal soul si passò direttamente allo sfrenato rock and roll che potrete ascoltare alla fine di questo articolo. Un’ulteriore precisazione, però, è d’obbligo. Soprattutto relativo al particolare di un Elvis Presley poco convinto del progetto musicale.
Se udirete bene, con attenzione, il cantante non sembra partire molto carico, a differenza della stessa base musicale. Sembra quasi svogliato, intona i versi senza impegno durante quella sessione di registrazione, per poi carburare pian piano. Fino all’apoteosi nel finale.
Paradossalmente ‘Burning Love’ fu il suo ultimo grande successo prima della lenta ed inesorabile autodistruzione.