Tanti successi ma anche qualche amarezza in un cammino giunto alla decima finale
La Champions League è giunta al suo atto finale. Tra pochi giorni Liverpool e Real Madrid si giocheranno il trofeo continentale più importante, in quella che è la terza finale della storia tra le due squadre (la più giocata di sempre), cercando di arricchire il loro già straordinario palmares internazionale. E proprio a proposito di bacheche trofei, in questo articolo andremo ad approfondire proprio la storia dei reds nella competizione più importante, rivivendo le nove finali disputate fino ad ora, per poi ripercorrere brevemente il cammino che ha portato la corazzata di Klopp alla decima finale della sua storia.
La prima storica finale, di quella che si chiamava ancora Coppa dei Campioni, disputata dagli inglesi risale al 1977 e si tenne a Roma: gli avversari erano i tedeschi del Borussia M’gladbach e finì 3-1 per il Liverpool, con le reti di McDermott, Smith e Neal. L’anno successivo, i campioni in carica si ripeterono battendo in finale, a Wembley davanti a oltre 80.000 spettatori, il Club Bruges per 1-0 grazie a una rete di Dalglish.
Tre anni dopo, nel 1981, si ebbe la prima finale tra i reds e il Real Madrid, partita che si disputò a Parigi e che vide gli inglesi trionfare grazie a un gol di Kennedy nel finale. Si trattava del terzo trionfo in soli cinque anni, di una squadra che ha sicuramente segnato la storia del calcio.
Qualche anno dopo, precisamente nel 1984, il Liverpool torna in finale dove affronta la Roma,, che gioca la sua unica e sfortunata finale della storia della competizione. In un Olimpico gremito in ogni ordine di posto, i tempi regolamentari e i supplementari terminano 1-1 dopo i gol di Neal e Pruzzo. Si va ai rigori, dove complice la strana danza perpetrata dal portiere Grobbelaar, Conti e Graziani sbagliano i loro tiri dal dischetto consegnando la quarta coppa in 7 anni agli inglesi.
L’anno successivo, il Liverpool è nuovamente in finale, l’avversario è la Juventus e la partita si svolge allo stadio Heysel di Bruxelles. Tutti sappiamo ciò che successe poco prima del match: la ressa e la calca causata da frange violente di tifosi inglesi provocarono 39 morti, di cui 32 italiani. Fu deciso successivamente di disputare comunque la partita (cosa che suscitò non poche polemiche) che si concluse con la vittoria della Juventus grazie a un rigore di Platini. Chiaramente la partita passò in secondo piano, consegnando agli annali la finale più triste e drammatica della storia della competizione.
Dopo i trionfi a cavallo tra gli anni 70 e 80 bisognerà aspettare 20 anni per ritrovare gli inglesi in finale. Nel 2005, a Istanbul, si tiene una delle finali più spettacolari della storia del torneo. I reds di Benitez, infatti, vanno subito sotto di 3 gol contro il Milan di Ancelotti, al termine di un primo tempo da incubo.
Nella ripresa però, complice forse l’eccessivo rilassamento degli avversari, si compie la straordinaria rimonta grazie alle reti di Gerrard, Smicer e Xabi Alonso. Ai rigori, il portiere polacco Dudek, con una strana danza simile a quella di Grobbelaar 21 anni prima, ipnotizza i milanisti che, con gli errori di Serginho, Pirlo e Schevchenko, consentono agli inglesi di vincere la loro quinta champions, in quello che è diventato il “miracolo di Istanbul”.
Due anni dopo però, nel 2007, si consuma la vendetta del Milan. Le due squadre si affrontano ad Atene e una doppietta di Inzaghi consente al Milan di prendersi la rivincita due anni dopo la nefasta partita di Istanbul.
Per ritrovare gli inglesi in finale, devono passare altri 11 anni. Nel 2018 infatti, Liverpool e Real Madrid si affrontano per la seconda volta, in una partita che passerà alla storia per le topiche del portiere Karius, che permetterà al Real di Zidane di vincere la terza Champions consecutiva.
L’anno dopo gli uomini di Klopp sono di nuovo lì a giocarsi il trofeo, in quella che è una finale tutta inglese, che sancisce la supremazia del calcio d’oltremanica sul continente. L’avversario è il Tottenham di Pochettino, ma la partita ha poca storia. I reds sono superiori e, grazie alle reti di uno straordinario Salah e di Origi, si portano a casa la sesta coppa dalle grandi orecchie della loro storia.
Ora, come abbiamo già anticipato in precedenza, ripercorriamo il cammino del Liverpool in questa Champions, che si concluderà il 28 maggio con la finale di Parigi. In un girone di ferro, con Milan, Atletico Madrid e Porto, la cavalcata degli inglesi è iniziata, ancora una volta, proprio contro i rossoneri, battuti sia ad Anfield per 3-2, che al ritorno, a San Siro, per 2-1. Contro il Porto sono arrivate altre due vittorie, con una manita (5-1) in Portogallo, e un secco 2-0 in casa. Infine, contro l’Atletico di Simeone, è stata vittoria sofferta per 3-2 a Madrid, mentre in casa è arrivato un più agevole 2-0. In altre parole, girone dominato vinto a punteggio pieno, lasciando agli avversari soltanto le briciole.
Negli ottavi di finale, l’urna di Nyon ha riservato come avversario l’altra squadra di Milano, l’Inter, che si è dimostrata essere forse la compagine più difficile da affrontare. Infatti, nell’andata di San Siro, gli uomini di Inzaghi hanno sostanzialmente dominato per 80 minuti, per poi cedere per 2-0 nei minuti finali, anche a causa di un paio di disattenzioni difensive. Nel ritorno, ad Anfield, è arrivata addirittura la prima e unica sconfitta in questa Champions, grazie a un gran gol di Lautaro Martinez, che però non ha influito sui destini della qualificazione.
Nei quarti, il Benfica, avversario sicuramente molto più abbordabile, ha messo paura soltanto nella gara di ritorno terminata 3-3, dopo che la qualificazione era stata già messa in cassaforte in Portogallo, dove la sfida d’andata era finita 3-1 per i reds.
In semifinale, è stato il turno del sorprendente Villareal di Emery, giunto così lontano dopo aver fatto vittime eccellenti nei turni precedenti, come Juventus e Bayern Monaco. Nel match d’andata però, si è palesata tutto l’enorme divario tecnico tra le due squadre con un dominio schiacciante degli inglesi, culminato nell’autorete di Estupinan e nel raddoppio di Mané qualche minuto dopo.
Nel ritorno in Spagna, tutt’altra partita, con gli uomini di Emery che giocano un primo tempo stratosferico, riuscendo a portarsi addirittura sul 2-0. Alla lunga però vengono fuori i veri valori in campo e, complice anche la stanchezza, il Liverpool ribalta completamente il risultato, vincendo per 3-2 con i gol di Fabinho, Luis Diaz e Mané, e conquistando la decima, gloriosa finale della sua storia.
Dunque, non ci resta che metterci comodi e goderci lo spettacolo che ci attende sabato 28 maggio.