168.000 visitatori. Eppure, qualcuno aveva scommesso, andandoci vicino, che le persone che si sarebbero presentate al lingotto per assistere a questa 34esima edizione del Salone del Libro sarebbero state solamente, si fa per dire, 161 mila. Scommessa persa per poco, si potrebbe dire, ma la soddisfazione tra gli organizzatori è molta.

Ogni anno questo evento attira l’attenzione di molti, sia in Italia che dall’estero, attira, aggiungiamo noi, anche coloro che non leggono e che molto probabilmente non hanno nemmeno il tempo per farlo.

Dunque, la trentaquattresima edizione del Salone del Libro di Torino termina con numeri stratosferici e, come spesso succede in questa occasione, specie durante la conferenza stampa di chiusura, che si rinnova l’appuntamento per l’anno prossimo: maggio 2023.

In questi cinque giorni, che sono letteralmente volati, abbiamo visto code chilometriche, i singoli stand presi d’assalto, positivamente parlando s’intende, e una voglia incontenibile delle persone di riunirsi e socializzare. Ciò è stato sottolineato durante la conferenza stampa, come è stato indicato i 249 giornalisti accreditati. Si voleva raggiungere il traguardo dei 250, ma sicuramente verrà tagliato nel 2023.  

Tutto questo però non ha però distolto l’attenzione da parte dei media su alcuni aspetti strutturali dell’organizzazione. È da un po’ di tempo che a Torino, specie tutti coloro che girano intorno all’organizzazione di questo evento, che sembrano in fibrillazione.

“Entro l’autunno contiamo di identificare il futuro direttore. Quello che è certo e che il Salone è andato benissimo e che per il futuro dobbiamo fare un grosso lavoro per incrementare ulteriormente la qualità, anche con importanti investimenti per una struttura fantastica, ma che comunque ha 40 anni”.

Ecco cosa sta attirando l’attenzione di molti: la nomina del nuovo direttore. Ancora non si conoscono i candidati. Si presume, però, che dal 2024 ci potrebbe essere una donna al posto di Lagioia, il quale rimarrà in carica anche un altro, fino alla prossima edizione, insomma.

Ciò che è stato ulteriormente sottolineato è anche il fatto che chiunque verrà nominato sarà un uomo o una donna proveniente dal mondo dell’editoria. Ovvero, colui o colei che sappia muoversi in un settore così complesso quanto affascinante. Se per quest’anno la sfida è stata vinta lo si deve anche alla presenza dei pezzi grossi che sono giunti a presentare le proprie opere. Nomi che rappresentano non solo il mondo della cultura, ma anche del cinema, delle serie tv, dello sport, della politica e tanto altro ancora.

Anche quest’anno, come vi avevamo accennato nei precedenti articoli, i fumetti hanno fatto la loro parte insieme agli audiolibri. Se i primi rappresentano un ritorno al passato, i secondi sono uno sguardo verso il futuro. Anzi, semmai sono già il presente. Per avere conferma di ciò è bastato essere presenti all’incontro con Zerocalcare e Francesco Pannofino.

Per il momento anche noi salutiamo il Salone del Libro di Torino, con la promessa che torneremo per seguire l’edizione del 2023.

FOTO DI VINCENZO PEPE

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