Corrado Augias e Francesco Pannofino. Sarebbero questi alcuni dei nomi più importanti che attireranno il pubblico presente al Salone del Libro di Torino. Siamo alla seconda giornata, ma sembra ancora la prima. In fondo il passaggio da un giorno all’altro è solamente una breve pausa che si prende da un incontro e l’altro. Ecco, in questo modo si deve considerare questo evento: un unico discorso letterario fatto di tanti, tantissimi capitoli da ‘leggere’ e vivere di persona.
Anche ieri è stato così. Dopo i saluti istituzionali non sono mancate le tante celebrità che si sono avvicendate tra una sala e l’altra. Tante presentazioni di libri, tanti i dibattiti e anche le riflessioni su certi temi. Di stand, di piccoli spazi lasciati ad ogni piccola o grande casa editrice, alla Rai, ad Audible, a qualche regione in particolare o addirittura anche a qualche stand espositivo che rappresenta, addirittura, anche qualche nazione, devono essere considerati come piccoli mondi accoglienti per il lettore o chi ha deciso, semplicemente, di fare visita solo per semplice curiosità.
In fondo questa è la prima caratteristica della cultura in generale: cercare di infondere curiosità e tutto dipende dal modo con cui lo si fa. Permettere che anche personaggi lontani, apparentemente, dal mondo dell’editoria si affaccino in questa grande kermesse sui libri, dopo essersi anche loro cimentati come scrittori o come addirittura poeti, significa che l’universo dei libri accoglie davvero tutti.
Jovanotti, nell’incontro di ieri sera, ha semplicemente detto una cosa vera, seppur semplicistica nella sua essenza: ‘il Salone del Libro di Torino è il Sanremo della letteratura’, solo che alla fine tutti quelli che vi partecipano sono i veri vincitori. Il salone del libro di Torino non è una gara, ma un enorme festa in cui tutti possono farne parte, anche e soprattutto chi promuove le proprie opere.
Sia a livello istituzionale come il nostro giornalista Rai, Marco Frittella, con il suo ‘L’oro d’Italia’, il quale ha visto anche la partecipazione del Ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini. Un volume, quello di Frittella, che parla del recupero degli straordinari beni culturali e artistici del nostro Paese.
Sia per quanto riguarda l’intrattenimento grazie alla simpatica Veronica Pivetti con il suo giallo-comico: Tequila Bang Bang. Una storia particolare che, secondo quanto detto dall’attrice, avrebbe liberato le sue fantasie. Ecco, un’altra particolarità sia dello scrivere i libri che leggerli: ci permette di sprigionare alcuni pensieri o sogni dentro di noi che, molto probabilmente, non riusciremmo mai a dire ad anima viva.
Queste due opere letterarie rappresentano esempi di come il Salone del Libro di Torino unisce i gusti e gli interessi di molti lettori e di tutti quelli che magari, per mancanza di tempo, non leggono e che nonostante tutto sono fortemente interessati alla letteratura.
FOTO DI VINCENZO PEPE