Ancora minacce, non tanto velate, e ancora la tensione che sale sempre più, come un vortice inarrestabile senza poter capire dove ci porterà realmente. In verità lo sappiamo tutti cosa potrebbe accadere, ma facciamo finta di nulla quasi per evitarlo. Il terzo conflitto mondiale non è imminente, ma per alcuni potrebbe essere una realtà.
Da tempo si inizia a fare delle previsioni su quanto durerà questa assurda guerra, quella in Ucraina.
C’è chi dice la sua fine si avrà entro quest’anno, per altri, invece, potrebbe continuare fino all’anno prossimo. Nel frattempo, Kiev continua a chiedere armi e la Russia, di contro, chiude i rubinetti del gas come forma lampante di ripicca contro tutti quei paesi che forniscono l’Ucraina di armamenti. Una volontà espressa dal presidente della Duma, il parlamento russo.
Le richieste avanzate da Zelensky, in particolar modo agli Stati Uniti d’America, sono rivolte ad avere droni d’attacco, ovvero i modelli MQ-1C Grey Eagle che sono dotati anche con missile AGM-114 Hellfire. Lo ha riferito in un’intervista il ministro della difesa ucraino Oleksij Reznikov.
Vladimir Putin, dal canto suo comunque, non si è fatto attendere nel controbattere alle contromisure dei suoi avversari. Il leader del Cremlino ha affermato che semmai ‘la Russia sarà minacciata risponderà con mezzi che i suoi avversari non hanno ancora. Devono sapere che la risposta sarà fulminea ed immediata. Abbiamo strumenti che nessuno ha e li utilizzeremo, se è necessario. Voglio che tutti lo sappiano’. Parole che ancora una volta non lasciano nessun margine ai colloqui o alla possibilità che tutto questo possa finire al più presto.
Intanto si registrano anche oggi torture ed esecuzioni nei confronti degli ucraini. Da quanto è emerso la responsabilità sarebbe una unità russa che non avrebbe esitato a uccidere alcuni ucraini che si erano arresi a Donetsk. Non solo, sono emerse anche notizie su possibili violenze sessuali su donne e ragazze.
A riportare tutto ciò è stata l’ambasciatrice statunitense, Beth Van Schaack, attraverso diversi rapporti ricevuti. Tali ‘informazioni credibili’ sono poi state riportate dalla stessa Cnn. Ad indagare sulle atrocità russe, però, non ci sono solamente gli americani ma anche la Cpi, ovvero la Corte Penale Internazionale, l’Onu e l’Ocse.