Lucio Dalla nella sua immensa carriera ha accompagnato tutti quanti con le sue canzoni. Brani scolpiti non solo nella nostra memoria, brani che sono diventati pietre miliari della storia della musica italiana. In questo articolo proveremo ad immaginare quali potevano essere i singoli a cui era più legato. I singoli che lui stesso aveva scritto e pubblicato. Una missione impossibile, ormai. Questo tipo di quesito non è più possibile proporglielo visto che ci ha lasciato giusto dieci anni fa.
In base, però, alla sua produzione musicale, che ha sconfinato in diversi generi, nonostante di base era essenzialmente un sassofonista, un clarinettista e suonava anche il pianoforte. considerando anche quegli evergreen con i quali ha accompagnato la nostra vita, stiamo provando ad ipotizzare quali potevano essere, per lui, le sue canzoni personali. Abbiamo iniziato con ‘Canzone’, brano del 1996 e contenuto nell’album quasi omonimo, ‘Canzoni’, con il quale spopolò.
Il video venne girato nella città di Napoli. Come avete potuto notare, in quel videoclip appare, a sua volta, attraverso piccoli schermi sorretti da gente comune. Il cantante bolognese era molto legato alla città partenopeo e ad una delle figure musicali più emblematiche di sempre: Caruso.
Dieci anni prima, nel 1986, rimasto bloccato con la propria barca nel golfo di Napoli proprio di fronte all’albergo dove alloggiava il grande cantante. La camera che gli diedero fu quel del tenore e stando in quella stanza nacque il suo più grande ed immenso capolavoro omonimo.
In quello stesso anno Lucio Dalla scrisse una canzone dallo stile pop e dal testo un po’ scanzonato: Se io fossi un angelo. Una canzone paradossalmente attuale ancora oggi.
Quattro anni più il cantautore bolognese ideò un brano che molti, all’interno del suo entourage, gli sconsigliarono vivamente. Dopo il successo mondiale di ‘Caruso’, presentarsi al pubblico con ‘Attenti al Lupo’ sembrava un affronto alla sua stessa carriera. Ancora si può e si deve dire che aveva ragione lui.
In quello stesso long play in cui era contenuto ‘Attenti al lupo’, Lucio Dalla regalò al pubblico una delle più belle canzoni poetiche e melodiche di tutta la sua carriera: Le rondini.
Altro cavallo di battaglia, diventato quasi da subito la canzone da ascoltare intorno al 31 dicembre è ‘L’anno che verrà’, conosciuto anche con la frase che apre di fatto il singolo: ‘Caro amico ti scrivo’.
Le ultime tre canzoni sono, senza alcuna ombra di dubbio, quelle autobiografiche. Canzoni attraverso le quali Lucio Dalla dice più di qualcosa di sé al pubblico. E sono: ‘Come è profondo il mare’, in cui in una strofa parla del padre.
Piazza Grande, dedicata a Piazza Maggiore. La piazza della sua città e dalla quale viveva molto vicino, in quella Via D’azeglio che in quei giorni divenne il centro del mondo e dove si concentravano i ricordi di tutti. In quei versi c’era tutta la sua solitudine, c’era però tutta la sua voglia di farsi voler bene dalla gente.
Chiudiamo con il singolo, il quale giusto cinquanta anni fa lo fece conoscere al pubblico: 4 marzo 1943. Un giorno, un mese ed un anno che, di fatto, rappresenta la sua data di nascita e che non ha bisogno di alcuna presentazione.