La guerra è sempre evitabile e al tempo stesso anche inevitabile. Una duplice soluzione legata ad un forte dubbio che nemmeno un lancio di monetina può sciogliere. In queste ore qualcuno lancia strali contro la Nato, qualcun altro contro Putin. La verità, come sempre anche in questi tragici casi, sta nel mezzo. Non è un modo per cercare di non trovare colpevoli o comunque di non responsabilizzare qualcuno in particolare. perché sono tutti colpevoli, siamo tutti responsabili.
Quando si arriva a questo punto, dell’esaltazione di un personaggio ambiguo che da molti anni è sulla scena politica questi sono gli effetti. Non importa da parte sia stato esaltato, non importa semmai alla base le motivazioni potrebbero anche essere giuste, ma non c’è alcune giustificazione per massacrare donne e bambine innocenti perché ci si sente minacciati.
Giusto venti anni fa queste stesse considerazioni venivano mosse contro gli Stati Uniti d’America per le due guerre, gestite malissimo, in Afghanistan e in Iraq. Oggi buona parte stanno inveendo contro Putin, additando la Nato per non aver mantenuto la parola di non estendere la propria sfera di controllo in quell’aria circostante l’Ucraina, e quindi in quell’aerea circostante la vecchia Unione Sovietica.
D’altronde quello che sta succedendo è un paradosso, lo avevamo detto anche ieri: Putin accusa l’Ucraina di commettere un genocidio ti stampo nazista nelle zone riconosciute in maniera illegittima e, al tempo stesso l’Ucraina accusa lo stesso Vladimir Putin di averla attaccata come Hitler fece con la Polonia nel 1939.
Le sanzioni fino adesso messe in atto o in via di essere applicate, sempre come abbiamo detto ieri, non serviranno a molto. Ci vorrà tempo affinché questo tipo di reazioni sortiscano gli effetti desiderati. Il Presidente Zelensky tra gli ieri e oggi ha affermato, senza mezzi termini, che la stessa Ucraina è stata lasciata sola, come dargli ragione, e continuando, ha detto una delle tante soluzioni sarebbe: ‘una coalizione contro la guerra’.
Guerra, parola che nessuno vorrebbe mettere in atto in questi momenti, in queste tragiche ore. Nonostante ciò, si teme che possa diventare realtà su vasta scala: l’effetto domino come riportato ieri. Sempre Zelensky ha anche affermato che i russi stanno bombardando obiettivi civili. Infatti, notizia di questa mattina, che è stata colpita una scuola, dove avrebbero perso la vita due insegnanti.
La vera tragedia in tutto questo è che la guerra è di nuovo sul suolo europeo per colpa di un folle con la convinzione di riportare in auge un modo di pensare e una nazione morta e sepolta da trenta anni. Si può dare la colpa agli Stati Uniti, si può dare la colpa alla Nato, ma in fondo l’ambiguità era, è e sarà sempre parte integrante di Vladimir Putin.
Un ex agente del Kgb il quale, fin dal principio, ha sempre avuto nella sua testa quel disegno di farla rinascere. L’assalto alla Crimea era solamente un’avvisaglia di quello che ormai sta accadendo.
Se in queste ore più di qualcuno sta muovendo accuse contro la Nato, il motivo sarebbe da ricercare nel tentativo di difendere quei territori che si erano staccati dal regime comunista dopo la disgregazione dell’Unione Sovietica. Forse, è questo non sarebbe comunque da escludere che, per la troppa paura o per imprudenza si sia avvicinata troppo, sicuramente per difesa, innervosendo lo stesso leader russo.
Ciò, comunque, non giustifica una reazione del genere, non giustifica una situazione del genere. Se un tempo i piccoli territori facevano parte di un regime politico, oggi non hanno alcuna intenzione di avere a che fare; manifestando più volte la loro volontà per il loro ingresso sia nella Nato che nell’Unione Europea.
La prima, ritenuta ormai un’organizzazione internazionale ritenuta obsoleta, perché di fatto era terminato il periodo della cosiddetta ‘Guerra Fredda’, avrebbe l’opportunità rinvigorirsi per un nuovo scopo: la difesa dell’Ucraina medesima e degli altri territori. La seconda, l’Unione Europea che possa o no piacere, è nata affinché come realtà ideologiche aberranti non prendessero di nuovo piede sul territorio europeo. Ma fino adesso: hanno fallito entrambi in un modo o nell’altro.
Ed è qui il punto cruciale: se effettivamente si voleva acconsentire l’ingresso dell’Ucraina nella Nato, come anche in Ue, come mai non si sta facendo nulla per aiutarla? Perché non ne fa ancora parte, direte voi. A questo punto si commetterebbe un secondo errore: quello di stare a guardare mentre muoiono donne e bambini innocenti. Perché come detto, purtroppo, le sanzioni non bastano nonostante sono comunque mosse da intenzioni di pace e diplomazia.
L’unica cosa che si spera è che questa crisi si risolava al più presto. Che qualsiasi sia la motivazione alla base, emerga sempre la volontà di dialogare. Tutto questo ha dimostrato che in questi trenta lunghi anni c’è sempre stato, in quell’aerea, una reciproca e latente idea di sospetto da ambo i lati.