L’utilizzo dell’architettura e dell’arte monumentale, a partire dalle sue origini, è stata spesso utilizzata per celebrare e simboleggiare valori e credenze collettive. Statue, mausolei e palazzi sono quanto più rappresentativo di un popolo e di una civiltà. Spesso ne costituiscono anche l’unico ricordo.
Ancora oggi, il mistero che ruota attorno ai Moai dell’Isola di Pasqua, la straordinaria atmosfera delle Piramidi d’Egitto o il fascino imponente del Colosseo, sono esempi vivi e suggestioni quanto mai moderne di popoli oramai scomparsi.
Se si guarda alla celebrazione di valori e credenze collettive, questa si realizza soprattutto attraverso le chiese e, in generale, nei luoghi di culto. Sono strutture architettoniche che esistono al di là dei confini ambientali, economici e culturali. Basta pensare alla straordinaria unicità e miticità del complesso del Vaticano, a Roma.
Gli edifici di culto rappresentano non solo un costrutto architettonico, ma esplorano profondamente la relazione tra l’esperienza umana e il divino.
Oggi, le chiese vengono reinventate e reinterpretate in funzione della vita contemporanea e dei nuovi rituali collettivi.
In particolare, la Cattedrale è l’apice di questa espressione, contemporaneamente mistica e simbolica.
Il nome deriva dal latino “cathedra”, ovvero “sede” e, ancora più lontano nel tempo, dal greco “cathèdra” o “seggio”. In questo ultimo caso ci si riferiva alla sedia con schienale e priva di braccioli, solitamente usata dai filosofi durante le loro lezioni.
Per Cattedrale oggi si intende la sede centrale di una diocesi, che raggruppa un territorio più o meno vasto. È la chiesa dove, appunto, “siede” il vescovo e abbraccia diverse denominazioni cristiane: da anglicana e ortodossa a cattolica.
In qualche modo, le Cattedrali sono state il simbolo del Medioevo. Il luogo d’incontro e di fusione delle cosiddette arti maggiori: architettura, pittura e scultura. Divennero universali a partire dal XII secolo. Fu, infatti, in quel periodo, che svilupparono strutture e forme istituzionali, distinte dai monasteri e dalle chiese vere e proprie.
Oggi, il progetto di una Cattedrale tenta di reinterpretare la tradizione, recuperando dal passato simboli e forme, ma con un approccio moderno nella progettazione degli spazi e della luce.
Vediamo alcune esempi recenti.
La Cattedrale dell’Aurora Boreale – Norvegia
Inaugurata dalla principessa ereditaria di Norvegia, Mette-Marit, la Cattedrale dell’Aurora è situata nella città norvegese di Alta, a circa 500 km a nord del Circolo Polare Artico. Già prima dell’inaugurazione, l’edificio, alto 47 metri, era percepito come un simbolo e un punto di riferimento architettonico per l’intera area.
La Cattedrale di Alta rappresenta, attraverso il suo design, la perfetta fusione della natura circostante e della cultura locale. L’edificio è un punto di riferimento che, attraverso la sua forma, simboleggia lo straordinario fenomeno naturale dell’aurora boreale artica.
La facciata, rivestita in titanio, riflette e impreziosisce la debole luce dell’aurora, durante i lunghi periodi di buio invernale artico, e intensifica l’esperienza del fenomeno, rendendola estremamente suggestiva.
La Cattedrale del Cristo Luce – California
La Cattedrale di Cristo Luce si trova nella città di Oakland, in California. È una straordinaria struttura, caratterizzata da un singolare involucro di legno e vetro, in grado di creare un interno pieno di luce.
L’edificio adotta un approccio non scontato per onorare i 2000 anni di storia della chiesa cattolica. Viene asciugata tutta l’iconografia classica, per reinterpretare lo spazio attraverso la cultura contemporanea. Il risultato è un esempio massimo di multiculturalità e di proiezione nel futuro.
La luce indiretta nobilita i materiali modesti, principalmente legno, vetro e cemento. La chiesa è illuminata completamente dalla luce del giorno, per creare uno straordinario ambiente interno. L’impronta ecologica è stata l’obiettivo principale della progettazione. Attraverso l’uso, altamente innovativo, di materiali rinnovabili, l’edificio riduce al minimo l’uso di energia e delle risorse naturali.
La Cattedrale di Créteil – Francia
Nel 2009, su iniziativa del vescovo Santier, l’associazione diocesana ha deciso un ambizioso progetto di ampliamento della cattedrale di Notre-Dame a Créteil. Il paese si trova nel dipartimento della Valle della Marna, nella regione dell’Île-de-France.
L’incarico era quello di raddoppiare la capienza della cattedrale e di aumentarne la visibilità. Più che una ristrutturazione, questo progetto ha comportato un’importante riqualificazione, dando nuova vita architettonica alla chiesa, sia dal punto di vista simbolico sia pastorale. La nuova Cattedrale si inserisce perfettamente in una città multiculturale, che comprende cinque chiese cattoliche, dieci sinagoghe, una moschea, una chiesa protestante, quattro chiese evangeliche, un tempio buddista e un’assemblea bahai.
Il nuovo design instaura un dialogo tra due stili architettonici diversi, ma perfettamente coerenti. La cupola, che punta verso il cielo, si rifà all’impronta originale della struttura. All’interno, invece, due scafi sferici, rivestiti in legno, si ricongiungono, come mani in preghiera, sopra l’altare.
La Cattedrale del Sacro Cuore – Kenya
La Cattedrale del Sacro Cuore si trova a Kericho, in Kenya, a circa 250 km a sud-ovest di Nairobi. Situata all’interno delle Highlands, a ovest della Great Rift Valley, gode di una magnifica vista sulle piantagioni di tè e sulle colline circostanti. È stata completata alla fine del 2015.
Il design crea un luogo unico e sacro per una congregazione di più di 1.500 celebranti seduti. La caratteristica più sorprendente è il tetto curvato, di oltre 1.375 metri quadrati, che simbolicamente rappresenta il concetto di aggregazione.
La navata si allarga mentre ci si avvicina all’altare, e si apre completamente, lungo i transetti, per favorire la ventilazione naturale e consentire, alla congregazione, di lasciare l’edificio in più punti, in sicurezza.
L’aspirazione era quella di creare una struttura che si integrasse perfettamente con il contesto paesaggistico, sia in termini estetici, sia funzionali. Il tetto di tegole della chiesa è ora una forma distintiva nel panorama ondulato delle colline e delle valli di Kericho.
La Cattedrale di Clifton – Regno Unito
Il più famoso studio di architettura del Regno Unito ha completato, qualche anno fa, le riparazioni della cattedrale cattolica dei SS. Pietro e Paolo, a Clifton, vicino Bristol. Il progetto di rinnovo ha migliorato l’ambiente interno, rispettando l’architettura della struttura di stampo “brutalista”, con proposte di design in armonia con la ricchezza dell’iconico edificio.
Il progetto di restauro è costato 3,1 milioni di sterline, soprattutto per sostituire le 86 tonnellate di piombo del tetto a falde, uno dei più grandi della Gran Bretagna.
Una condizione del finanziamento del progetto era anche l’apertura al pubblico di parti dell’edificio precedentemente inaccessibili: l’accesso alla galleria sopra l’iconico battistero e la riapertura di una scala precedentemente sigillata.
Il lavoro svolto mantiene l’estetica originaria “brutalista” in cemento, contrassegnato da assi di sequoia russa. I lavori di impermeabilizzazione e l’apertura di nuovi spazi, mantengono la Cattedrale sicura e accogliente, prevenendo un ulteriore deterioramento e rispettando l’eleganza della struttura.