…e anche un pò di Micheal J. Fox
Stavamo quasi pensando di non pubblicare il classico appuntamento del lunedì. In fondo siamo ancora durante le feste e anche se la Befana viene fra pochi giorni, successivamente c’è un altro weekend che ci attende. Quindi tutto dovrebbe essere rinviato al prossimo primo giorno della settimana, che cadrà di 10 gennaio. Ma il lunedì non può essere un lunedì senza la canzone che ‘dà la carica’.
Ecco questa espressione non l’abbiamo usata per caso: viene usata in un famosissimo film, diventato un cult, in cui si riprende in maniera irresistibile una canzone degli anni ’50, anch’essa diventata un cult.
Era il 31 marzo del 1958 quando il chitarrista afroamericano Chuck Berry incise e pubblicò il singolo diventato spartiacque nella storia del rock’n’roll: Johnny B. Goode. Una carica esplosiva sprigionata grazie a degli irresistibili accordi di chitarra e da un testo che si è rivelato, fin da subito, autobiografico.
Chuck Berry, attraverso la canzone, racconta la storia di un ragazzo di campagna, povero e che non sa né leggere né scrivere, che riesce nel suo intendo nel diventare una star planetaria della musica; grazia alla fiducia in sé stesso, al duro lavoro e alla sua impressionante capacità di suonare la chitarra. Ovviamente la canzone parla di lui.
‘Johnny B. Goode’ nel corso dei decenni, come capita spesso per questo tipo di canzoni, è stata oggetto di diverse cover che si sono susseguite nel tempo. Quella più famosa è datata 1985 nel film ‘Ritorno al Futuro’. Si dice che, in quell’occasione, l’attore Micheal J. Fox abbia usato una chitarra che sarebbe stata messa in produzione quattro anni più tardi rispetto alla trama del film.
Lo strumento musicale è una Gibson Es-345T, mentre come tutti sanno il protagonista del film si ritrova catapultato indietro nel tempo nell’anno 1955. Guarda caso, lo stesso anno in cui Chuck Berry scrisse il testo di questa canzone leggendaria. Qui sotto le due versioni: quella originale e quella del film.