E’ la seconda volta che il venerdì uniamo due rubriche come ‘Forever 80s’ e quella delle ‘Serie Tv’. Non sarà l’ultima, nel senso che questi due spazi si occuperanno una posizione rilevante proprio in questo giorno della settimana. In questa occasione recuperiamo un quarantesimo anniversario che, in questo 2021, abbiamo saltato. Una celebrazione doverosa per certi versi che rievoca, senza troppi giri di parole, un telefilm diventato, con il tempo, storico.
Uno show televisivo ispirato al mondo del fumetto, con una giusta dose di ironia; inteso di parodia del supereroe. Di quelli che volano e hanno una forza sovrumana ma che, all’atto pratico, combinano solamente disastri. Era un po’ quello che capitava all’anonimo professore di liceo Ralph Henley.
Un uomo ordinario, dunque, che una notte si ritrova per le mani un costume speciale che gli conferisce diversi poteri una volta indossato, tra cui quello di volare. L’indumento particolare era conservato all’interno di una valigetta tecnologica consegnata da parte di alcuni alieni. Nella valigia c’era il libretto d’istruzione che spiegava come il costume doveva essere usato e che, poi, viene perduto.
Per il professore di liceo volare sembra che sia abbastanza facile, ma non l’atterraggio: il più delle volte finisce sempre contro qualcosa. È chiaro che, quelli un po’ più grandicelli, avranno riconosciuto la trama. Negli Stati Uniti il titolo era: The Greatest American Hero, molto probabilmente in tono ironico; mentre da noi la serie arrivò, il 18 marzo del 1981, con il titolo di ‘Ralph Supermaxieroe’.
L’attore principale era William Katt, il quale proprio quest’anno ha spento le settanta candeline. Alcuni di loro lo ricorderanno anche in alcuni episodi della serie ‘Perry Mason’, quando il leggendario personaggio interpretato da Raymond Burr ritornò in televisione dopo diversi anni. C’è dell’altro su William Katt: pochi sanno che era il figlio dell’attrice che interpretava la segretaria dello storico avvocato, Barbara Hale.
Iniziata, come detto, nel 1981, furono realizzate altre due stagioni per un totale di 45 episodi, non divisi equamente. Solamente nove nella prima stagione, i classici 22 episodi nel secondo ciclo di episodi e 14 nell’ultima. Tutte puntate autoconclusive, con una morale inclusa e il momento finale spensierato che sanciva che tutto è bene quel che finisce bene. Ma in quelle che si rivelavano essere come delle vere e proprie avventure tragicomiche, Ralph non era completamente solo.
Era accompagnato, per non dire supportato, da due personaggi altrettanto simpatici: la fidanzata, poi moglie, Pam Dawson, la quale aveva il volto di Conne Selleca, e l’agente della Cia Bill Maxwell, che aveva il volto del ben più navigato Robert Culp; diventato famoso per un’altra serie televisiva: ‘Le spie’, insieme a Bill Cosby. Una curiosità: inizialmente il cognome del protagonista doveva essere Hinkley. Venne scartato per un semplice motivo: era lo stesso cognome del feritore del Presidente Ronald Reagan.
A trainare il successo del telefilm, oltre alle trame delle singole puntate, c’era anche il tema musicale principale della serie tv. Intonato da Joey Scarbury, ‘Believe It or not’ divenne fin da subito un enorme successo: entrò nella billboard hot 100 il 9 maggio dello stesso anno dell’esordio in tv del serial, rimanendoci per diciotto lunghe settimane. Inoltre, tra il 15 ed il 22 agosto di quello stesso anno, la canzone raggiunse anche la seconda posizione.
La serie sarebbe dovuta proseguire con una quarta stagione, anche senza William Katt che si era stancato del ruolo. Purtroppo, il pilot realizzato non sortì l’effetto desiderato e il progetto naufragò.
Negli ultimi anni si sono rincorse le voci prima, nel 2008, di una possibile trasposizione cinematografica della serie; dieci anni più tardi, nel 2018, la rete americana Abc avrebbe dato luce verde all’avvio del reboot ma fino adesso non sono arrivate ulteriori notizie in merito.