La scorsa settimana per ‘Forever 80’ vi avevamo parlato di una delle tante canzoni storiche a sfondo sociale di quel periodo. Un brano strettamente collegato ad una hit, tutta britannica, del 1984. Stiamo parlando di ‘Do they know it’s Christmas’ e ‘We are the world’. La prima, prettamente natalizia, ispirò alla realizzazione della seconda. Due progetti musicali in cui i grandi artisti musicali, di quel tempo, si unirono per far sentire la voce di tante popolazioni che vivevano in condizioni precarie.
Qualche anno più tardi, esattamente il 23 ottobre del 1989, in piena fine del decennio 1980, un altro grande artista musicale, conosciuto anche e soprattutto per le doti da grande batterista, pubblicò una raccolta di canzoni inedite con il nome di “…but seriusly”, composto da dodici tracce. Era il quarto album, da solista, del cantante inglese Phil Collins.
In quel long play venne inserita una canzone, prima della tracklist dell’album, che non essendo cosiddetta ‘natalizia’ ne comprende il messaggio in via indiretta: ‘Another day in paradise’. Aiuta gli ultimi e potrai guadagnare un altro giorno in paradiso, questo è il messaggio. In questa frase c’è tutto il significato, non per nulla nascosto, di una delle canzoni più emblematiche di sempre. Un gioiello musicale del 1989, di Phil Collins, al pari della stessa ‘Imagine’ di John Lennon e ‘Knocking Heaven’s door’ di Bob Dylan.
Un brano con un fortissimo messaggio sociale, proposto attraverso parole semplici che richiamano il più alto sentimento morale: quello rappresentato dall’altruismo; attirando l’attenzione verso i senzatetto o comunque coloro che hanno perso tutto nella vita. Un testo che invita a ripensare al grido di aiuto di una persona, in questo caso una donna, o comunque di persone che agli angoli di strada e non solo chiedono aiuto, un aiuto sincero e disinteressato perché solo così si può guadagnare un altro giorno in paradiso.
Qualche anno prima di pubblicare tale singolo, Phil Collins giusto quarant’anni or sono e al tempo dei Genesis, scrisse un’altra canzone in cui affrontava il tema dei senzatetto. In quel momento lo fece in maniera differente e con un sound diverso. In ‘Another Day in Paradise’ il genere da considerare è quello riconosciuto come soft pop.
Rappresentò anche l’ultimo primo posto nella Billboard hot degli Stati Uniti d’America datata 23 dicembre del 1989. Due anni dopo lo stesso singolo fruttò a Collins un Grammy awards e, un anno prima, ottenne il riconoscimento come miglior singolo britannico. Ma il successo fu tale che rimase in vetta alle classifiche per ben quattro settimane, divenendo l’ultimo singolo numero uno del decennio ’80.